C’è stato un tempo, un passato non troppo lontano, né un futuro tanto prossimo, in cui la memoria era preziosa quanto le luccicanti gemme dei migliori gioiellieri. Nel presente, come in tutti i tempi, il ricordo pare sparito nei meandri dell’immediato, imbrigliato da un qui e ora che non lascia spazio al “una volta” e “nel tempo accadrà”. Perso nelle ore più frenetiche di questi anni, il ricordo vaga avvizzito per la mancanza di memoria, strascica i piedi, passo dopo passo, su marciapiedi che non conosco più gli sguardi dei passanti e i profumi di terre straniere.
C’è stato un tempo in cui i libri erano scrigni preziosi e l’amore e la cura riservata loro gli elevavano a portatori di conoscenza.
C’è stato un tempo in cui lacrime vennero versate copiose su prati, valli e monti per far fiorire sorrisi e idilli di gioia. Danze e risate risuonavano insieme al melanconico torpore della conoscenza e del giubilo della memoria.