La Scrivania Letteraria

Efemenide, di Tommaso Gallo – Recensione

Oggi vi propongo la Recensione di Efemenide, di Tommaso Gallo, in campagna Crowdfunding su Bookabook! Seguite il IL LINK QUI  e andate alla pagina ufficiale di Efemenide su Bookabook per leggere l’anteprima del libro; lo troverete in formato cartaceo e ebook!

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Dopo le info generali passiamo alla recensione di Efemenide e addentriamoci nel suo quanto mai burrascoso e affascinante mondo.


Buona Lettura!


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Biografia

Tommaso Gallo è nato a Segrate nel 1989, ma ha sempre vissuto a Saronno. Ha frequentato il liceo scientifico, per poi laurearsi in Storia e in Scienze Storiche presso l’Università Statale di Milano nel 2015. Dal 2015 lavora a Milano in campo amministrativo.


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Trama

Da pochi mesi l’Impero di Feundor è crollato sotto l’attacco delle tribù nomadi di Bruor. Bregar, primo pléfore sotto lo scomparso Impero, si muove in queste terre prive di ordine, senza cercare una vita più tranquilla a dispetto delle esortazioni di Silena, ragazza che lo segue nei suoi vagabondaggi. Per liberare Frenil, catturata dai bruoriani, Bregar rivela al mondo di essere vivo, ritrovandosi immediatamente una taglia sulla testa. Bregar e Silena iniziano così a fuggire dal Cacciatore, un nobile insofferente alla vita di palazzo, che dopo il crollo di Feundor era diventato un cacciatore di taglie. I due si ritrovano coinvolti nell’assedio di Coastal da parte dei bruoriani. Qui Bregar sarà nuovamente costretto ad affrontare il proprio passato, dovendo decidere se nascondersi o se scendere in campo, rivelando la propria presenza.

Personaggi s(piccanti)

Silena: Bregar la salva dalla violenza protratta dopo il saccheggio del suo villaggio; vede in Bregar un salvatore, una fonte di conoscenze, ma anche un grande punto interrogativo; cos’ha conservato la sua mente del ricordo di Feundor? Cosa nascondono i suoi occhi profondi e gli scatti di nervosismo?

Bregar: controlla due elementi, il fuoco e la terra, conosciuto come la furia infuocata del Rametzy. Introverso, dotato di conoscenze segrete e pregne dei ricordi del passato.

Moseno: maggiordomo del padre di Bregar; possiede informazioni che risvegliano in Bregar sempre emozioni contrastanti.

Il Cacciatore: nobile di Ourìndol, casata di Lannérel colui che pare essere l’ombra di Bregar.

Denrif: colui che vede la corruzione imperante. Grazie al suo punto di vista si scopre la corruzione serpeggiante anche nei territori che non sono sotto i Bruoriani, come la città di Coastal.

Barun: Gorad dei bruoriani, essere in grado di mutarsi in un rettile antropomorfo, con scaglie indistruttibili. In confronto agli altri Gorad, è in grado di controllare le proprie placche di modo da non limitare i propri movimenti durante i combattimenti.

Feor: allievo di Bregar, ruolo di grande spessore concettuale ed emotivo.

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Lo stile, la penna, la tastiera

L’impero di Feundor è caduto, l’imperatore Peleniom è morto e il popolo è stato disgregato dal popolo del Bruor, mai assoggettato al governo di Feundor. L’anarchia regna funesta e sembra che non vi sia una via che porti alla soluzione del caos che spadroneggia imperterrito. Dopo la caduta dell’Impero si sono formate fazioni di bruoriani, mercenari al soldo del miglior pagante, gruppi di imperiali convertiti al clima anarchico e violento. Al popolo rimangono due opzioni: la fuga nelle poche regioni ancora libere dall’influenza dei bruoriani oppure una strenua sopravvivenza.

Il clima sociale è sfavorevole alle donne dopo la caduta dell’Impero di Feundor; il destino delle donne dei villaggi saccheggiati dai bruoriani è orribile: o sono schiavizzate, o se ferite o malate destinate alla morte, non prima della violenza. Ci sono i casi speciali, come Silena, ma anche lei ha rischiato di subire la sorte di molte donne, cioè la schiavitù. Le famiglie sono distrutte dalle atrocità protratte dai bruoriani, coloro che prima venivano considerati pari vengono uccisi, trucidati, schiavizzati; non vi è più un’etica di vita, una società, una morale; l’Impero è stato disgregato dalla radice umana.

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I Bruoriani sono uomini che non hanno nemmeno poi troppo il diritto di essere chiamati tali; la differenza fondamentale con gli eumi dell’impero di Feundor risiede nello stato di natura che pare non essere mai stato civilizzato o lanciato verso l’evoluzione, un’ascesa, una crescita dell’essere umano come corpus universale, come popolo e anche come individuo. La caduta di Feundor ha comportato l’annientamento di un sistema di governo e sociale teso al progresso, a favore dell’anarchia totalizzante protratta dai bruoriani, dettata dalla legge del più forte, dalla violenza e dalla malvagità. I cittadini di Feundor non sono immuni al cambiamento; infatti in alcune azioni narrate nell’opera agiscono come personaggi anche ex-soldati dell’impero di Feundor votati ai bruoriani.

Bregar e Silena si imbattono in una famiglia di contadini, i quali hanno perso una figlia, Frenil, resa schiava da Moriat, bruoriano che occupa il palazzo della città di Maxtral, nel bosco del Rametzy. Silena insiste e convince Bregar a salvarla. Silena è la protagonista di questo avvenimento e insieme a Bregar scortano la famiglia verso un porto sicuro che li porti via dai territori dei bruoriani. Bregar e Silena decidono di addentrarsi nel bosco di Rametzy e girovagano per giorni e giorni, ma non sono soli: un Cacciatore è sulle loro tracce. Bregar ritiene che il bosco non sia più sicuro e decide con Silena di muoversi alla volta di Coastal, città libera dai bruoriani, in cui risiede una conoscenza di Bregar.

Stabilitisi in città, Bregar dovrà affrontare non solo l’Oracolo, ma anche se stesso, il suo passato e il futuro che lo attendono insieme ai bruoriani fuori dalle porte della città. Il viaggio del Guerriero, del Cacciatore e di Silena avrà un finale sconvolgente.

evoca il passato e fa riflettere sul futuro

Stile evocativo, armonioso e delicato. La trama è ben organizzata e sono presenti flashback, digressioni e momenti descrittivi toccanti, intervallati da discorsi diretti in cui vengono narrate le vicende dei personaggi. La geografia del territorio è ben delineata e si riesce, con facilità, a seguire gli spostamenti dei personaggi.
Le emozioni, i sentimenti e la consapevolezza delle proprie esperienze giocano un ruolo preponderante nelle dinamiche che intercorrono tra i personaggi principali; oltre alla parte emozionale e interpersonale è da sottolineare il sentimento disinteressato dell’accoglienza che combatte il disgregamento portato dall’anarchia bruoriana. Altri elementi da evidenziare sono la magia naturale, legata all’essenza degli eumi e le volontà dei personaggi; sono ben delineate e combattono sia con la percezione del mondo interno, il proprio io, che con la percezione del mondo esterno, un noi caotico e in apparenza. L’anarchia ha distrutto non solo l’Impero, ma le persone stesse sono state crepate, distrutte e ferite irrimediabilmente dalla perdita della stabilità sociale, questo pone un grande interrogativo: i protagonisti riusciranno nei loro intenti?

La bellezza dell’opera risiede nelle dinamiche di governo che intersecano e sono inseparabili dalle vicende individuali; l’anarchia bruoriana è formata da ogni singolo componente, l’Impero di Feundor era formato da ogni cittadino, soldato, persona. Quando i due mondi, i bruoriani, brutali e nomadi e l’Impero stabile e legato alla tradizione e all’evoluzione, l’esplosione è stata doppia: interna in ogni persona ed esterna con la distruzione di istituzioni, città e legami tra le persone. Per gli uni è una perdita, per gli altri una conquista. Il continuo scontro di modi di vita, di naturalità intesa come ciò che dalle due parti è ritenuto come proprio dell’essere, e della società a cui si appartiene.

Il futuro che si prospetta per le popolazioni è incerto e variegato; città libere, indipendenti e tribù bruoriane avranno delle scelte da compiere e anche le persone dovranno fare i conti non solo con un passato decaduto, ma anche con i sogni, i desideri e le decisioni dei singoli. Nell’ultimo capitolo si apre un velo di speranza legata al cambiamento e alla libertà che dà voce alla possibilità di un nuovo e prolifico divenire. – The Melted Soul


Dialogare con l’autore ed entrare nel mondo Efemenide: un’esperienza irripetibile!

1 L’ispirazione per i nomi; possiedono radici diverse, seguono una lrecisa etimologia?

Nella scelta dei nomi mi sono ispirato principalmente alla musicalità delle singole parole. Disegnando la mappa ho immaginato gli sviluppi culturali di ogni singola regione, pensando a quali caratteristiche potessero avere quei popoli, prima e dopo la conquista da parte di Feundor. In questo processo creativo, ho attinto ampiamente alla storia.
Ad esempio, ho plasmato il popolo rametziano (regione di cui è originario Bregar) ispirandomi ai germani: i nomi dovevano suonare duri e robusti al pari degli alberi.

2 La magia dei personaggi: magia elementare e i relativi sviluppi, è stato frutto di fantasia o di conoscenze pregresse?

Ho concepito gli eumi con abilità innate intrinseche alla loro natura, come esseri in sintonia con il resto del mondo, perciò con capacità più fisiche che magiche.
In tutto ciò che facciamo richiamiamo il nostro vissuto e le nostre esperienze. Per cui anche creando gli eumi è stato impossibile staccarsi dalle letture con cui sono cresciuto, dai libri fantasy ai fumetti.
Di sicuro ha avuto la sua influenza l’opera di Tolkien, di cui sono stato avido lettore. Importanti sono state anche le caratteristiche dei supereroi dei fumetti americani. I manga giapponesi hanno contribuito alla costruzione scenografica di alcune scene.

3 Il rapporto Bregar e Silena è combattuto, ha diversi piani di interpretazione: quali valori hai voluto veicolare?

Di sicuro l’altruismo disinteressato, caratteristica in comune a entrambi i personaggi: Bregar accoglie Silena senza avere secondi fini e senza pretendere da lei nulla, fatto di cui la ragazza si stupisce; il suo unico interesse è comprendere meglio lo sguardo che Silena ha sul mondo. Ciò porta quasi ad un ribaltamento del loro rapporto, perché sebbene Bregar sia il guerriero abile e potente che addestra Silena a sopravvivere fisicamente nell’anarchia bruoriana, allo stesso tempo è Silena a dargli la spinta necessaria per non sprofondare nel baratro e per ritrovare la speranza. Per cui il loro rapporto veicola l’idea che ogni relazione possa essere istruttiva per entrambe le parti in gioco.

4 I bruoriani e l’assenza di una forma di governo stabile: una critica alla società odierna?

Il rapporto antitetico tra l’Impero di Feundor e le tribù bruoriane è modellato sul perenne contrasto tra impero e nomadismo. I tratti brutali e anarchici dei bruoriani sono chiaramente delle accentuazioni mie; la critica è rivolta in senso più lato a ciò che la disunione e la disgregazione delle istituzioni possa portare, ovvero instabilità e caos nella vita privata di ogni persona.

5 Ci sarà un secondo libro?

In realtà Efemenide è già il secondo libro: nel fantomatico cassetto, ho un altro racconto scritto durante il liceo (necessita di un’ampia revisione, quasi totale), ambientato nello stesso mondo. Efemenide si riconnette a questo primo racconto con una linea rossa molto sottile, ma allo stesso tempo fondamentale. Tuttavia ho voluto dare a Efemenide una sua autonomia e indipendenza; per cui non credo che i personaggi ritorneranno in un’altra storia, o almeno non direttamente.


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