Contiamo i respiri che ci dividono, scriviamo dei baci che non vengono dati, balliamo sulle note di una musica lenta, abbracciati a chi non ci protegge, ma a chi ci lascerà appena troverà un’occasione migliore.
Parliamo una lingua digitale per far fruttare investimenti invisibili, senza curarci delle reali persone e delle eterne umane storie.
Quando apriremo gli occhi su questa tragedia?
Quando torneremo a respirare vera aria?
Quando utilizzeremo le macchine del progresso per diletto e non per guadagno?
Una risposta su “Contiamo i respiri”
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