“I giorni passavano sempre uguali e pesanti, senza sonno e come ogni volta le poche ore di riposo, in cui il mio corpo si rilassava, erano irte di battaglie in cui campeggiava la morte e la mia indiscussa superiorità. Dormii a mala pena per qualche ora, sognando allenamenti, urla, sangue, distruzione, una fame di trucidare micidiale e centinaia di simboli che volteggiavano nell’aria e nei fumi della devastazione, pari a foglie autunnali in un bosco, posandosi a terra e assorbite da quello che non era semplice suolo, ma la mia pelle, gelida, nera, irta di squame e uncini affilati”.
Estratto da “La Gloria del Sangue – Libro Primo”
Pagina 439