La Scrivania Letteraria

Il Diavolo e la Signorina Prym di Paulo Coelho

Il Diavolo e la Signorina Prym: un libro inaspettato nel momento perfetto, quando sono stata pronta per leggerlo.

Titolo: Il Diavolo e la Signorina Prym

Autore: Paulo Coelho

Edizione in possesso:  Bompiani, Milano, 2000

img_7683


Prime impressioni

Introdursi ad un autore di questa levatura è sempre un’avventura perché non sai mai come andrà a finire, non sai quale gusto, che tipo di sensazione potrà lasciarti l’opera fino a quando non leggerai l’ultima parola e lo chiuderai. Magari rimarrai un po’ ad osservare la copertina, l’ultima pagina oppure lo riporrai subito nella libreria, al suo posto e inizierai a pensare. Anche il post-lettura dipende sempre dal libro.

La lettura è un’attività e una passione stupenda proprio per questo: la carica emotiva che ogni volta coglie il lettore.

Il Diavolo e la Signorina Prym porta con sé una tale potenza che sarebbe impossibile non percepirla. 


Trama 

Chantal Prym è la ragazza più giovane del paese di Viscos contante qualche centinaio di abitanti; lavora nell’albergo-bottega del paese e la sua vita sembra bloccata nel limbo della quotidianità. Berta è l’abitante più anziana e passa le sue giornate seduta fuori dalla porta di casa. Un lunedì di una settimana qualunque giunge a Viscos uno straniero, accompagnato da un demonio e porta nel suo zaino undici lingotti d’oro. Lo straniero farà a Chantal una proposta che potrebbe cambiare le sorti dei duecentottantuno residenti, ma di cosa si tratta? Una scommessa che porterà ad uno scontro diretto il Bene e il Male, gli angeli e i demoni che ognuno ha in sé, aggiungendo la capacità dell’essere umano di scegliere in qualsiasi momento.


La lettura

Leggere il Diavolo e la Signorina Prym è stata una rivelazione; non tanto per la trama quanto per le vie secondarie e sotterranee che presentano alcuni dei tratti di cui l’essere umano è fatto e con cui deve avere a che fare, scontrandosi per la maggior parte delle volte, per tutta la vita. Chantal Prym è a conoscenza delle intenzioni dello straniero e deve capire se rivelare il segreto ai compaesani oppure lasciare che l’uomo se ne vada dopo sette giorni.

Purtroppo per lei non è così facile scegliere perché ogni notte, per tre notti, il Bene, il Bene e il Male e poi il Male, le fanno visita durante il sonno e a pochi giorni dalla scadenza, lo straniero la informa che se non parlerà lei, rivelerà lui l’offerta che ha deciso per gli abitanti di Viscos. Questa a cui ho appena accennato è solo una delle innumerevoli scelte con cui Chantal dovrà confrontarsi e sottolineo la parola scelta per un semplice motivo: le scelte sono portatrici del cambiamento di cui tutti i protagonisti sono terrorizzati. La paura di cambiare, di lanciarsi verso qualcosa di sconosciuto, solo di immaginato e pensato, di perdere la quotidianità, le abitudini, le sicurezze è uno dei topos principali. A questo si unisce anche la lotta tra il Bene e il Male, che imperversa in ogni essere umano e che proprio si realizza nelle scelte che ognuno compie nella vita. 

La lotta tra il Bene e il Male è il secondo topos che si unisce al primo, la scelta, tramite riflessioni compiute dai diversi personaggi, grazie alle quali si comprende come la vita di ognuno di loro è stata segnata da delle scelte incompiute, dalla paura del cambiamento e dalla paura di agire e di reagire che hanno portato tanti di loro a scambiare la propria vigliaccheria per gentilezza, la gentilezza che viene apprezzata solo nell’atto di compierla, ma che porta con sé tutta una serie di pensieri sull’agire: avrò agito bene? Avrei potuto fare qualcosa di diverso? Avrei dovuto combattere per me? E così via…


Il Diavolo e la Signorina Prym è uno dei quei libri che durante la lettura non lasciano nemmeno uno spazio libero, parlano del genere umano, delle persone e delle loro azioni e soprattutto delle mancanze e delle debolezze che vengono percepite da chiunque, ma che tutti cercano di nascondere.

Questo libro è un viaggio con i personaggi, ma soprattutto un enorme lavoro di introspezione in noi stessi; bisogna sentire di essere pronti per leggerlo e bisogna sentire di essere grado di rifletterci molto dopo la lettura. Non è un libro che va preso alla leggera e bisogna prendersi tutto il tempo necessario per metabolizzare le sensazioni che porta con sé e che lascia. 

Lo consiglio a tutti coloro che vogliano percorrere un sentiero profondo per se stessi, ma anche ai principianti delle letture di questo autore e questo perché? Perché il libro è avvincente, è pieno di considerazioni, è scorrevole ed entra nella mente e nell’immaginazione così bene che sarebbe una perdita non leggerlo almeno una volta nella vita.

Lettura dell’incipit in collaborazione con Elisa Vinci


Estratti 

“Gli abitanti di Viscos familiarizzarono subito con i ritmi dello straniero: si svegliava presto, faceva una colazione sostanziosa e si incamminava verso le montagne…”

Pag. 29

“In nessun momento le passò per la mente di raccontare ciò che aveva udito, di essere la messaggera del peccato e della morte.”

Pag. 33

“Sapeva che, malgrado la via deserta, dietro le tende e le luci spente gli sguardi dell’intera Viscos la stavano accompagnando a casa. Non importava: era troppo buio perché potessero accorgersi del suo pianto.”

Pag. 77


Segui il blog per ricevere gli aggiornamenti di tutti gli articoli!

Tags :
#consiglidilettura,#legam,#leggere,#paulocoelho

Condividi:

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *