La Scrivania Letteraria

Il germoglio

Il germoglio diverrà pianta che frutterà dolci e amate gemme di succosa polpa e di colori vivaci, pieni di vita e di futuro.

Il seme viene amorevolmente posto sotto un soffice strato di terra fertile e dopo un po’ di tempo diviene germoglio. Il verde delle foglie è tenue, ingenuo come il flessibile fusto che le sorregge. Non ha profumo, ma una forma e una sostanza, racchiusa nella linfa che lo nutre. La sua materia si forgia pian piano, crescendo con le cure delle stesse mani che lo hanno posto nella bruna terra. Il germoglio viene dissetato e si ciba dei nutrienti, i quali lo fanno pian piano crescere rigoglioso. Eccoli, dopo qualche anno, i primi fiori, ma il fusto, da solo, non riesce a reggere il peso della curiosa chioma e dei timidi boccioli che si mostrano al magnanimo sole.

La pianticella ha bisogno di aiuto e di supporto, cosicché le mani che lo nutrono, con premura accorrono e pongono il primo sostegno, senza permettere al fusto che si pieghi. Malgrado e nuvole che coprono il cielo e le prime tempeste, le foglie rimangono salde sui rami e i fiori riescono ad aprirsi in una corolla vellutata e florida.

I primi frutti sono piccoli, bisognose di cure e primo tesoro degli sforzi delle mani che hanno vegliato sulla crescita.

Giunge, dopo altri anni, una crescente necessità di supporto. Le intenzioni si realizzano con l’andare del tempo; ad ogni primavera vengono innestati alcuni rami e i supporti divengono necessari per permettere alla giovane pianta di crescere sana ed espandersi nell’aria che la circonda. I fiori mutano la forma e il colore, ma la linfa rimane la medesima, curata dalle mani comprensive che decidono di voler sviluppare ancora di più le capacità della pianta.

Arriva con un po’ dolore e di preoccupazione, la consapevolezza che la pianta ha bisogno di progredire, di crescere nella foglie e fruttificare. La pianta sente la necessità di evolversi, di coltivare se stessa. Le mani comprendono che non sono più le sole a doversi curare della pianta a cui hanno dato tante attenzioni. Esse decidono di lasciare che la pianta venga presa in cura da altre mani, piene di esperienza e di rispetto per il progresso e l’armoniosa crescita temporale.

Queste mani sono rugose, culle di decine di centinaia di crescite e i loro sostegni sono dei più svariati, molteplici in diversi campi d’azione. Inizialmente la pianta potrebbe non trovarsi a suo agio nella nuova terra in cui è stata trapiantata, ma i supporti le faranno comprendere come i bisogni che sentiva di dover soddisfare fossero miseri in confronto a ciò che il mondo può offrirle e richiede in taluni momenti. Gli eventi che imperversano intorno alla pianta e in essa le permettono di crescere velocemente, di produrre sempre più frutti, di fattezze diverse e i fiori della primavera non sono più boccioli paurosi del mondo, ma fulgidi diamanti di petali, ripieni di profumo e di gioia.

La pianta è cresciuta, è diventata adulta, gli innesti hanno attecchito e i supporti hanno permesso al fusto, ora tronco, di divenire possente e forte. Entrambi i tipi di mani, che hanno permesso questo unico e mirabolante sviluppo, rimarranno nelle radici della memoria e saranno il lascito degli sforzi fatti, dipinti dal verde lussureggiante delle fronde, imbandite di fiori e frutti da spandere nel mondo.

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