La Scrivania Letteraria

La centralità delle persone nella socialità e nella solitudine

– Credi che riusciremo a raggiungere un po’ di notorietà tra tipo, qualche annetto?-.

– L’importante è riuscire ad incidere l’album. Tutto il resto verrà da sé, oppure dai nostri ascoltatori. Sai che sono fondamentali, senza gli ascoltatori non andremmo da nessuna parte-.

– Per me sono clienti, nulla di più-, ribatté Albert.

– Chiamali come vuoi, senza di loro, senza le persone, non saremmo nessuno. Anzi, saremmo il niente. Se fossimo solo io e te su questo pianeta, stai pur tranquillo che non avremmo mai fatto niente, se non preoccuparci di sopravvivere-.

– Forse no, non lo puoi sapere-.

– Credo che sarebbe andata proprio così. Da dove avremmo ricevuto degli stimoli? Il mondo è meraviglioso, assurdo, allucinante, ma senza persone non avremmo mai provato emozioni contrastanti, odio, fastidio, felicità, invidia. Non avremmo sperimentato nulla della nostra coscienza, se non l’istinto, che sicuramente non promuove una crescita morale, ma solo fisica. Tutti hanno bisogno delle persone, anche le persone che si isolano lo fanno non perché sono soli, ma perché probabilmente non voglio stare in mezzo agli altri-.

– Mi stai descrivendo un rapporto di amore e odio profondo. Non tutte le persone provano quello che tu dici-.

– Forse è proprio questo il problema-, esalò con un melanconico sospiro Augustine. Bevve l’ultimo sorso di tisana alla radice di liquirizia, sgranocchiò avidamente un biscotto al burro salato e poi accese una sigarette.

– Vedo che il tuo fioretto funziona-, sussurrò con un sorrisetto Albert.

Augustine sorrise. – Amore e odio Albert, amore e odio-.

 

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