Il cellulare vibrò in borsa. Elisa lo prese e aprì la tendina delle notifiche. Stava fumando una sigaretta con i suoi amici al Green. Aveva appena finito di lavorare e si stava gustando un cocktail, in attesa che il fidanzato le scrivesse. Era agitata. Avevano litigato molto negli ultimi tempi e non sapeva cosa fare con lui.
Dovevano parlare.
– Non gli rispondi?-, disse Laura sbirciando.
– Sì-, disse un po’ scocciata.
Teo le aveva scritto di incontrarsi al parcheggio del vecchio mercato, in centro città. – Vado. Ciao Laura, buona serata-, esordì nervosa. Lei la salutò con una mano. Lasciò il cocktail a metà su uno dei tavolini e salì in macchina dopo pochi minuti. La accese e giunse al parcheggio poco dopo. Teo la stava aspettando. Mani in tasca e gambe incrociate, lo sguardo perso verso gli alberi.
Elisa scese dalla macchina e chiuse fragorosamente la portiera, attirando l’attenzione del ragazzo. Lui non le andò incontro, così dovette lei percorrere i metri che li separavano.
– Ciao tesoro-, disse lui, abbracciandola, – com’è andata a lavoro? Tanta gente?-.
Lei era di ghiaccio e si staccò da lui. – Niente di ché, un giorno come gli altri-.
– Dove vuoi andare stasera? Al Green?-, le chiese dolce.
Elisa lo fissò. Nei suoi occhi era stipata tutta la rabbia delle settimane precedenti e nel luccichio risplendeva la frustrazione per la scelta che era convinta di dover fare. – No-.
– Beh…proponi tu-.
La ragazza accese una sigaretta. Avrebbe volentieri voluto avere il cocktail in mano, così da lanciarglielo addosso. Non lo sopportava quando si comportava come se non gliene fregasse nulla. – Sai che per me l’importante è stare con te-, aggiunse volendo convincerla della sua sincerità. – Sai che sei fastidioso quando sembra che tu non voglia decidere-.
– Quanto sei permalosa-.
– Va bene. Allora decido io. Andiamo al lago-.
– Ma è tardi Eli. Sono quasi le due del mattino e ci metteremo almeno quaranta minuti-, borbottò.
– Sei una pentola a pressione. Mi hai lasciato campo libero. Andiamo-, esclamò inviperita.
Lui la fissò. Aprì la macchina e accompagnò Elisa dalla parte del passeggero. Lei si sedette e lui chiuse la portiera; saltò dall’altra parte e accese il motore. – Il tuo modo di risolvere i problemi è davvero divertente-, le disse sgommando via dal parcheggio.
– Sai che ti amo, ma sai anche che ti trovo tremendamente insopportabile-, ribatté adirata, – questa notte decido io-.
Teo rise di gusto. Anche questa volta Elisa lo aveva scelto. Al lago.
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