17 febbraio 2019
Anche a voi è capitato di arrovellarvi su certe questioni che sembrano insormontabili? Magari proprio perché le stiamo vivendo personalmente, non riusciamo a dare risposta a certi quesiti. Quindi, ho deciso di scrivere qui le domande, giusto per lasciarle da qualche parte, ma non sulla carta…altrimenti potrei stare tutto il giorno a leggerle e tentare di rispondere!
- Dovrei prendere in considerazione l’autopubblicazione per una raccolta di racconti brevi?
- Un romanzo fantasy può essere dichiarato come improbabile?
- Le scelte sono parte integrante della nostra vita. Perché molti continuano a scegliere, apparentemente senza un criterio universale, ma solo secondo criteri particolari e dettati da necessità transitorie?
Adesso mi sento meglio.
4 risposte su “Le domande del giorno I”
È tutto molto soggettivo ma, in linea di massima, per vendere occorre solo una cosa: ottenere visibilità.
Per ottenerla, non importa quello che scrivi né se scrivi bene o male: conta solo come lo presenti.
Dovrò lavorarci parecchio. Grazie per il tuo punto di vista 👍🏼
Purtroppo a mio parere, le parole “non importa quello che scrivi…”, sono un po’ demoralizzanti…non capisco perché questo accada così tanto spesso e soprattutto come le persone non se ne accorgano che in una presentazione si possa nascondere la coercizione, non solo l’eccellenza.
Succede perché l’apparenza conta più del contenuto.
Hai ragione e aggiungo che non bisogna assolutamente soccombere contro questo che sembra essere divenuto il motto principale per molti individui di ogni età.