Eravamo distesi sul prato, la coperta rossa sotto di noi, le braccia a sorreggere il capo, le dita incrociate dietro la nuca. Gli occhi seguivano le nuvole. – Ma…se le nuvole perdessero le loro forme?-, chiesi rompendo il mormorio della natura in estate. Era metà pomeriggio e la giornata era ancora lunga. Le vacanze potevo godermele in montagna.
– Ma che dici? Le nuvole non hanno una forma-.
– Sì, invece. Guarda quella, sembra una carpa-.
Sbuffò. – Sai che non ho fantasia. Non vedo nulla-.
Sorrisi. Amavo lo scetticismo che smontavo ogni volta. – Ma come no. Non le vedi? Il grosso paio di ali sopra le nostre teste-.
– Le nuvole sono nuvole. Al massimo potresti dirmi che in loro vedi una forma, ma non sono quello che vedi tu in loro-.
– E perché no. Immagina di avere un paio di ali grandi come quelle che vedo. Sai…potremmo vedere il mondo e magari esplorarne altri, in cui trovare altre nuvole-.
– Perché cercare altre nuvole quando in queste vedi così tante cose?-.
– Perché in queste tu non hai visto nulla ancora. Voglio condividere con te la bellezza che io vedo in loro, non tenerla solo per me. Sarei egoista-. Mi voltai e lo vidi guardarmi. Intensamente. -Non ho bisogno delle nuvole per osservare la bellezza-, sussurrò.
Sorrisi lusingata. Era troppo dolce ma tenero e letale con il suo fascino scorbutico. – Guardale e ne vedrai di un altro genere. Una bellezza che non parla, non si spiega ma permette a noi di osservarla e di darne la forma che più vogliamo vedere-.
– È ingiusto. E se volesse mostrarsi in altro modo?-.
– Hai appena ammesso che le nuvole possiedono una bellezza da cui deriva la loro forma-.
– In parte. La bellezza è posseduta, la forma è data ma tu crei l’idea della bellezza che vedi. Un riflesso-.
– Un riflesso? Semmai una conferma-, ribattei, – un riflesso del cambiamento e della bellezza nell’essere mutevole-.
– Bellezza. Sì, credo che le osserverò-. Girò il capo verso il cielo e guardò le nuvole.
– Le vedi?-, chiesi titubante.
– Sì. Vedo ciò che posso vedere-.
– Opere d’arte-..
– Concordo. Opere d’arte. La bellezza e le sue opere-.
Smisi di guardarlo e mi gettai in cielo, come se quel paio di ali le avessi sulla schiena e potessi, grazie a loro, librarmi nell’aria in cui erano contenute. Libera. Bella. Una nuvola anch’io.