La Scrivania Letteraria

L’unità dell’intelletto di Alberto Magno

L’unità dell’intelletto

Alberto Magno

La Disputa di Anagni, nota con un titolo, De unitatae intellectus contra averroistas, analogo a quello di un celebre trattato di Tommaso D’Aquino, è un testo discusso. Composto probabilmente tra il 1263-1264, è stato considerato il primo documento della diffusione del cosiddetto averroismo latino – di cui la tesi dell’unicità dell’intelletto costituiva uno dei cardini teorici. In realtà, l’individuazione dell’obiettivo polemico e dell’oggetto stesso del trattato di Alberto rimane un problema aperto. Scritto nella tipica forma della quaestio medievale, il testo ruota attorno a due articoli di fede che l’unicità dell’intelletto portava a negare: la separazione dell’anima del corpo dopo la morte e la sua immortalità. La dottrina dell’intelletto è così dislocata dall’originario ambito di teoria della conoscenza, in cui verrà poi prevalentemente discussa, a un piano caratterizzato dalla preminenza del problema teologico.”

Incipit:

“Dopo un soggiorno parigino durante il quale aveva commentato le Sentenze di Pietro Lombardo e composto la Summa de creaturis, Alberto Magno (1200-1280) tornò nel 1248 a Colonia, dove fondò e diresse lo studium generale dell’ordine: Tommaso d’Aquino, dopo aver seguito il maestro da Parigi a Colonia, ne ascoltò le lezioni del De divinis nominibus e sull’Etica nicomachea. Intorno al 1250 Alberto iniziò l’opera di commento al corpus aristotelico. In questi stessi anni si accese a Parigi la lotta tra clero secolare e ordini mendicanti per il diritto di insegnare all’Università. Tale conflitto, in cui concorrenti più numerosi si contendevano le cattedre disponibili e i migliori studenti, rimase per un certo periodo latente. Ma la situazione cambiò quando ai secolari apparve chiaramente che i nuovi maestri mendicanti non si sentivano affatto solidali con i loro colleghi secolari e anteponevano l’obbedienze al papa e ai loro superiori alla difesa delle libertà e dei privilegi universitari.”

Ad apertura di libro: 

Lat. : “Ad hoc igitur, quod iste error bene elidatura, dicamus breviter, naturam intellectus explanantes et nostram de eo opinionem, quia nos haec quae hic dicimus, Alibi probavimus et prolixe tradidimus. Dicamus igitur in nostra anima partem esse intellectualem et ipsam, quae dicitur anima rationalis, dicimus esse substantiam, ex qua emanant potentiae, quarum quaedam sunt separatae, ita quod non sunt corporae formae nec virtutes in corpore, quaedam autem emanant ex ipsa, quae sunt virtutes operantes in corpore. Et illae quae non sunt virtutes in corpore, sunt in ea ex similitudine sua ad causam primam, per quam est et per quam stat esse ipsius. Illae autem quae sunt virtutes in corpore, sunt in ea, secundum quod ipsa est anima, cuius proprium est esse actum coporis et agere in corpore et in naturam, quia sic natura et naturales potentiae sunt instrumenta eius. Et ideo dicitura a Quibusdam esse in horizonte aeternitatis et temporis.”

Trad. : “Perché dunque questo errore sia eliminato in modo definitivo, spiegheremo brevemente la natura dell’intelletto e la nostra opinione a riguardo, poiché le cose che affermiamo qui, altrove le abbiamo dimostrate ed esposte più a lungo. Affermiamo dunque che nella nostra anima c’è una parte intellettiva e che essa, chiamata anima razionale, è una sostanza, da cui emanano delle facoltà, alcune delle quali sono separate in modo da non essere forme corporee né potenze del corpo, altre invece sono forze operanti nel corpo. e quelle che non sono potenze nel corpo, si trovano in lei in virtù della sua somiglianza con la causa prima, per la quale esiste e rimane stabile il suo stesso essere. Quelle che invece sono potenze del corpo, si trovano in lei in quanto è anima, la cui caratteristica è di essere atto del corpo e agire nel corpo e nei confronti della natura; in questo modo infatti la natura e le potenze naturali sono suoi strumenti. E per questo da alcuni  è detta situarsi nella linea mediana che divide l’eternità e il tempo.”

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Brani tratti da L’unità dell’intelletto – Alberto Magno

 

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2 risposte su “L’unità dell’intelletto di Alberto Magno”

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