La Scrivania Letteraria

Orchidea nascosta

Le orchidee.

Avete mai avuto una di loro? Io ho una piantina, una Phalaenopsis, di circa sei anni e in queste settimane è in piena fioritura.

È armoniosa nelle foglie lunghe e verdi e i fiori sono incantevoli, tanto che rimango ad osservarli, perdendomi nella delicatezza e nei colori posati che si protendono nell’aria.

Le orchidee sono anime quiete e altrettanto laboriose. Hanno bisogno di ricevere semplici doni per trovare la felicità e amano altrettanto le attenzioni che vengono loro riservate. Si nutrono di sole, di acqua e di sguardi. I boccioli si schiudono pian piano, in successione e l’uno attende l’altro prima di sprigionare il fiore.

Le orchidee ti osservano come tu le scruti mentre ricerchi delle parole che possano descriverle nella loro integrità naturale.

Purtroppo non ho mai avuto occasione di vederle in natura. Osservando immagini che trovo nell’immenso universo digitale, mi sono resa conto che le orchidee non sono solo tenere e amorevoli come possono sembrare in una vaso, su un davanzale di casa, oppure in una serra.

Il loro stato naturale rivela ben altro. Sono astute, dinamiche, si adattano, con il loro sviluppo invadono, approfittano e liberano con i loro fiori, colori inaspettati.

Ecco.

Le orchidee sono movimento, sono tempo, sono incondizionatamente attive. Sono mosse da una volontà perpetua? Mi piace animarle in questa maniera. Ci sorridono malgrado la “cattività”. Adornano le giornate in casa con il ricordo selvaggio della natura. Permettono di seguirne i complessi profili.

Le orchidee, sotto sotto, sono natura in attesa, in attesa di un ritorno.

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