Sir Gawain e il Cavaliere Verde
“Re Artù è a Camelot per celebrare il Capodanno. intorno a lui i cavalieri della Tavola Rotonda. Costume del re è ascoltare prima del pranzo la storia di qualche avventura, ma, prima che qualcuno cominci a parlare, ecco che compare un gigantesco cavaliere, vestito del verde più puro, in mano ha proporre una sfida che fa tremane e sarà Sir Gawain, il fior fiore dei cavalieri, a raccoglierla”.
Sir Gawain e il Cavaliere Verde è sopravvissuto in un solo manoscritto, anonimo, attribuibile alla fine del ‘300: una stella solitaria nel Medioevo inglese. in questa opera viene sottolineato il rapporto tra eroe e mostro, l’incontro tra bellezza e significato, il rapporto insostituibile nel poema cavalleresco tra salvezza e sacrificio.
Incipit:
“Quando l’assedio e l’assalto finirono a Troia,
la città fu distrutta e bruciata in cenere e tizzi,
l’uomo che trame vi aveva intessuto
fu giudicato pel suo tradimento,
il più sicuro del mondo;
il nobile Enea poi e i suoi alti congiunti
vinsero terre e diventaron signori
di quasi ogni ricchezza delle isole d’Occidente.”
Ad apertura di libro:
“Li bevvero e conversarono e rinnovarono il patto
da osservarsi preciso la vigilia di Capodanno.
Ma il cavaliere voleva il permesso
di partire al mattino,
ché era vicino per lui il momento di andare”.

Struttura dell’edizione:
- Pag. 9: introduzione di Piero Boitani
- Pag. 41: nota informativa
- Pag. 45: SIR GAWAIN E IL CAVALIERE VERDE
- Pag. 131: note
- Pag. 137: Sir Gawain e il Cavaliere Verde: Indra e Namuci di Ananda K. Coomaraswamy
- pag. 165: note
2 risposte su “Sir Gawain e il Cavaliere Verde”
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