Semplicemente non sapevo dove trovare niente di più bello nell’osservare come le persone corressero da una parte all’altra, anche di una piccola città, senza rendersene conto che andare a prendere un caffè in un bar non era una perdita di tempo, ma semplicemente un modo con cui non si dimenticasse che il tempo che si dedica al proprio spirito e al proprio benessere mentale, sia la cosa migliore per ognuno di noi. Non rimaneva nulla nel correre da una parte all’altra per i regali di Natale, camminare senza sosta per le vie trafficate e irte di uomini, donne, bambini, che incuranti di tutto ciò che li circondava era il risultato di morali, tradizioni, idee e modelli cinici, egoistici, inutili per l’accrescimento spirituale e mentale di ogni singolo essere. L’essere, il punto focale dell’esistenza, ciò da cui scaturiscono tutti gli interrogativi più grandi, insondabili e senza risposta. Ecco, sta scomparendo, sotto la tecnologia, le megalopoli, la globalizzazione del mondo e la standardizzazione della vita. Ma qualcosa può cambiare. Scrivere, cantare, disegnare, studiare qualcosa non per un lavoro, ma perché piace, perché fa sentire bene. Ecco la risposta a tutto.
Libertà.
Le nove notti di Sminteo