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Arcani poteri in ‘Iris. Il crollo dei confini’ di Gabriele Moltrasi

Aedifico spazio autori

Iris. Il crollo dei confini

Di Gabriele Moltrasi

Recensione

Benvenuti o bentornati su La scrivania letteraria!

Nella rubrica Aedifico spazio autori accolgo Gabriele Moltrasi e il suo romanzo ‘Iris. Il crollo dei confini’ edito Bookabook.

Presento con vero piacere la recensione di ‘Iris. Il crollo dei confini’!

Le amicizie e le ancestrali differenze in Iris, il crollo dei confini, pongono i protagonisti di fronte ad ardue scelte: continuare a erigere muri oppure superare antichi limiti posti dalla paura e dall’avidità?

Recensione

Un romanzo in cui i punti di vista dei diversi protagonisti rappresentano nodi da sciogliere nell’orchestra poliedrica dei giochi di potere dei regni costituiti nella penisola di Iris.

In questa terra, in cui il passato entra in conflitto con il presente e disegna dei contorni confusi del futuro, alcuni esseri umani, gli Atian, sono dotati di un potere antico, grazie al quale possono plasmare e gestire uno degli elementi naturali. Inizialmente, come viene narrato in flashback e nelle pagine iniziali, scopriamo subito che la società edificata sulla base di un pacifico rapporto con gli Atian, prospera florida e ricca. Purtroppo però non tardano a sopraggiungere le problematiche legata all’inettitudine e alla miseria individuale: accidia, invidia, brama di potere e intrighi politici prendono il sopravvento sul benessere della società e i popoli della penisola di Iris non in grado di manipolare un elemento naturale entrano in conflitto con gli Atian, accusandoli di essere la causa di ogni male che imperversa nelle loro terre.

Il conflitto genera una ristrettezza mentale e quotidiana tale che le persone, piuttosto che cercare di comprendere, si chiudono nell’odio smisurato. La portata emotiva e bestiale del malcontento viene argutamente utilizzata dai regnanti, i quali, chi più chi meno, si vede costretto ad accettare i venti di guerra che porteranno allo scontro e alla distruzione.

Nel clima bellicoso e ormai tempestato dal caos non vi è più una regola morale o etica che possa in qualche modo risvegliare i sentimenti di umanità e di fratellanza che prima accomunavano le genti della penisola di Iris. Le uniche leggi che vigono sono quelle politiche, oppure dettate dalla necessità di sopravvivere agli infausti eventi che pare non abbiano fine. L’indolenza, i sotterfugi, l’incapacità di ripensare agli Atian come esseri umani non colpevoli, sono tre delle caratteristiche ravvisabili durante l’intera narrazione. Se, da una parte abbiamo l’inettitudine, la violenza, l’ignoranza e la codardia, dall’altra parte abbiamo i protagonisti della storia, i quali, in maniera corale, permettono una totale immersione in una realtà diversa, in cui la voglia di combattere non dipende dalla quantità di potere che si può acquisire, ma dalla giustezza delle azioni e soprattutto, vengono prese in considerazione le conseguenze, non solo per se stessi, bensì anche per gli altri, proprio per quei popoli che disprezzano gli Atian stessi.

Il primo dei protagonisti, anche colui che trova più spazio nella narrazione, è Nikrìo Hìver, Atian dell’acqua in grado di plasmare il ghiaccio, proveniente dal Regno di Liod. Il suo carattere duro e cinico, con una sfumatura di tristezza, deriva da un’infanzia dettata dalla solitudine, dal conflitto e dall’assenza di figure in grado di educarlo alla benevolenza. Se, in prima battuta appare arido, rancoroso e poco propenso alla difesa della vita altrui, la sua esistenza gli pone davanti delle sfide per le quali dovrà compiere scelte fondamentali e ribaltare così i valori e le convinzioni che gli avevano sussurrato all’orecchio quanto fosse inutile combattere per il proprio regno, Liod, e per gli altri sette regni in cui la penisola di Iris si è sfaldata dopo la guerra. Ma non solo, man mano che proseguiamo nella lettura, ci troviamo di fronte un giovane in grado di prestare aiuto, leale, degno di onore e di gloria, dotato di una ferrea forza di volontà in grado di spazzare via, letteralmente, muri e confini che i pregiudizi, il dolore e il male innervato nelle anime delle persone, avevano eretto. Nikrìo e la sua storia sono un viaggio attraverso il male, sia all’esterno che all’interno di se stesso. Tutte le dualità e le categorie che lo avevano imprigionato, vengono spazzate via con l’aiuto degli altri protagonisti e dei comprimari. Egli, insieme ai diversi personaggi, compie un percorso di sofferenza in cui viene redento dagli elementi naturali incarnati e pregni dell’antica magia che gli Atian sono in grado di manipolare.


Come per le chiamate più eroiche, Nikrìo percepisce un ancestrale richiamo che lo conduce in un regno appena sorto e dotato di una vista lungimirante sugli eventi futuri. Nikrìo si ritrova quindi ad affrontare per la prima volta la diffidenza nei confronti di un percorso che lo porterebbe su una rotta nuova, mai segnata. L’insicurezza, il timore del fallimento e la rabbia derivante dagli anni passati a maledire la vita che gli si prospettava, aprono però a una profonda riflessione sui principi che guidano la sua vita e le persone, la quale verrà condotta in tutto l’arco narrativo. La richiesta d’aiuto che si era palesata in maniera onirica e trascendente, risuona e riverbera in Nikrìo, tanto che poco dopo lo vediamo unirsi ad altri Atian che hanno risposto alla chiamata.

Qui vediamo Nikrìo alle prese con la solitudine e la differenza. Ebbene sì, egli entra in contatto con altri Atian e non sono di certo tutti in grado di plasmare l’acqua e il ghiaccio, bensì sono padroni di altri elementi, come il fuoco, i fulmini, oppure sono dei guaritori. Avrei volentieri apprezzato una digressione sulle capacità e le specifiche dei diversi Atian, per comprendere come nella penisola di Iris sia sviluppato il concetto di natura e in relazione a esso di naturale. Nikrìo decide di accettare il compito che gli viene dato e insieme ad alcuni degli Atian parte per un viaggio che lo condurrà in ogni regno, come una fiaccola portatrice di cambiamento e rinnovamento.

Trama

Nella penisola di Iris un potere arcano consente ad alcuni esseri umani, gli Atian, di entrare in contatto con gli elementi naturali, fino a comandarli e farli propri per edificare una civiltà fondata sulla prosperità. Non appena l’attenzione da parte loro cala, montano dai recessi oscuri degli umani la fame di potere che porta allo sfruttamento degli Atian per la guerra e per produrre il caos.

Nikrìo Hìver ha vent’anni, è un Atian dell’acqua e del gelo originario del Regno di Liod, uno degli otto in cui Iris si è frammentata per via dei conflitti. Malgrado e forse proprio grazie ai suoi primi anni di vita difficilissimi, Nikrìo affronta la rabbia, l’odio e il rancore, il tutto per prodursi nell’ascolto dei sussurri del suo cuore forte e coraggioso. Come il cuore anche i sogni gli parlano e una misteriosa richiesta d’aiuto lo condurrà su una strada nuova e sconosciuta, che gli offrirà l’opportunità di vivere un viaggio all’insegna dell’integrità, dell’amore e della forza di volontà.

Il seme di una rinascita è stato gettato, toccherà ora farlo germogliare.

 

Biografia

Gabriele Moltrasi, laureato in Scienze Politiche e Relazioni Internazionali, nella quotidianità si occupa di affari istituzionali e regolazione dei mercati dell’energia.

Eclettico, viaggiatore per studio, lavoro e passione nei confronti del folklore dei popoli.

“Ricorda, figliolo: non puoi scegliere cosa porterai con te oltre quelle porte, ma puoi scegliere cosa lasciare alle persone che ami, ciò che ti renderà unico, eterno e parte imprescindibile del tutto.”

— Iris. Il crollo dei confini, Gabriele Moltrasi

Scheda Libro

  • Titolo: Iris. Il crollo dei confini
  • Autore: Gabriele Moltrasi
  • Genere: romanzo – Fantasy
  • Editore: Bookabook (Aprile 2021)
  • N. Pagine: 423
  • Prezzo: 19,00€ cartaceo – 6,99€ ebook
  • ISBN: 978-8833234281

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Aedifico Segnalazioni

Misteri e artisti in ‘Acero e acciaio’ di Paolo Santaniello

Aedifico spazio autori

Acero e acciaio

Di Paolo Santaniello

Segnalazione

Benvenuti o bentornati su La scrivania letteraria!

Nella rubrica Aedifico spazio autori accolgo Paolo Santaniello e il suo romanzo ‘Acero e acciaio’, edito Aporema Edizioni.

Presento con grande piacere ‘Acero e acciaio’!

Incontrerai il commento, poi passerai alla segnalazione del libro. Avrai modo di leggere tre estratti e infine scoprirai delle chicche nelle curiosità autore.

Nelle curiosità autore Paolo ci ha trasportati nei decenni di ricerche che hanno anticipato la creazione di ‘Acero e acciaio’ e non si è lasciato sfuggire la sua creatività: ha innumerevoli opere nel cassetto e in stesura!

Immergiamoci nel profumo di lavanda e nascondiamoci per le fumose vie di Londra. Misteri e artisti in ‘Acero e acciaio’ si contenderanno il primo posto nella danza tra classicismo e progressismo.

Aspirazioni, amore per l’arte, tradizioni e innovazioni sono gli elementi che fanno da filo conduttore in ‘Acero e acciaio’.

Commento

Il Progresso è argomento articolato e multiforme e richiede anni di ricerche e studi. Mantenere intatte le meraviglie culturali e le memorie dei maestri passati è altrettanto arduo. In ‘Acero e acciaio’ i personaggi si giocano i ruoli storici e di fantasia grazie all’ottima gestione della narrazione. Infatti è possibile percepire un equilibrio che accumuna le figure; un grado di avventura, tensione, comicità e mistero che viene impersonato da ognuno di loro tramite la voce individuale. I personaggi tra cui Vincent, Loui, Moreau, Cecilia e Wensley, ognuno dalle caratteristiche peculiari, collaborano, inconsapevolmente o meno, e si scontrano durante la storia della caccia al “Messia”. È semplice ed entusiasmante immedesimarsi e seguirli passo dopo passo nei luoghi e negli eventi storici che hanno segnato un’epoca.

Leggenda, realtà e originalità cavalcano l’onda dell’immaginario collettivo e delle personalità storiche presenti in ‘Acero e acciaio’. Incontriamo Vincent e la Camargue, Wensley e Londra, Paul, Parigi e la Tour Eiffel in costruzione, la quale si contende concettualmente lo spazio con il ‘Messia’ Stradivari, sia nei cuori di coloro che vivono il progresso come avventura, sia nell’animo di chi pensa che la perdita dei gusti classici sia una sconfitta.

Trama

1888. Paul, geniale pittore è a Parigi alla ricerca di un ingaggio. Il collezionista Moreau gli propone di raffigurare il ‘Messia’, Stradivari che ha rintracciato in Inghilterra, ma il pittore preferisce trasferirsi in Provenza e lavorare con Vincent, eclettico artista.

Ad Arles l’antiquario Loui si ritrova invischiato nella vicenda del ‘Messia’ e decide di inseguire il suo sogno di ricchezza, andando in Inghilterra. Sulla scena compariranno il Baronetto Wadsworth, sua nipote Cecilia e il poliziotto Wensley.

Romanzo storico ricco di colpi di scena e di personaggi che danno vita a un pot-pourri ricco di leggenda e inganni.

Biografia

Paolo Santaniello, nato a Caserta nel 1975, è docente “contrastivo” di matematica in un liceo della provincia di Napoli. Ama il cinema, la letteratura, i giochi, i diritti civili e il libero pensiero.

‘Acero e acciaio’ è il suo romanzo d’esordio.

Estratti

I

‘Il Rosso e lo Spagnolo passavano spesso per quella strada e fu facile iniziare un pedinamento. Scoprì presto che abitavano in quella casa gialla su Place Lamartine, che erano entrambi pittori e che erano fedeli ad alcune abitudini. Mise alla prova il proprio travestimento, incrociandoli una volta per strada, frontalmente, e non essendo per nulla notato o riconosciuto. Non riusciva tuttavia ad ascoltare le conversazioni: captava soltanto frasi isolate o indecifrabili.

Si era ormai quasi rassegnato ad andare a parlare a viso aperto a quei due. Avrebbe chiesto informazioni, era l’unico modo per entrare nell’affare.’

© Estratto Acero e acciaio di Paolo Santaniello, Aporema Edizioni, 2020, per gentile concessione.

II

‘Sulla facciata della stazione King’s Cross, due alte arcate a semicerchio, ai lati della torre dell’orologio, si aprivano sulle gallerie interne. Le due volte a botte sovrastavano i binari, sorrette da colonnati: grottesca parodia delle navate di una chiesa, blasfeme nel loro numero pari. L’intero complesso giaceva sotto l’intreccio di rigido sartiame in vetro e metallo della copertura architettonica, che lasciava filtrare grigiastra la luce del cielo. Moderna stalla per i cavalli d’acciaio di razza inglese.’

© Estratto Acero e acciaio di Paolo Santaniello, Aporema Edizioni, 2020, per gentile concessione.

III

‘Quindici metri sottoterra, la guardia prelevò Billy dalla cella e lo condusse, ammanettato, nella stanzetta degli interrogativi. Il prigioniero fu messo a sedere e sir Roger, seduto davanti a lui, lo squadrò; il ragazzo aveva un aspetto penoso, trascurato; i capelli spettinati ricadevano sulla fronte e sul viso cupo e inespressivo.

«Buongiorno, William; sono il baronetto Roger Wordsworth e sono qui per aiutarti.» Nessuna risposta. «Immagino che la polizia ti abbia già interrogato circo il tuo complice Reece Blackwell. Ma non m’interessa lui, a me interessa l’altro uomo.»’

© Estratto Acero e acciaio di Paolo Santaniello, Aporema Edizioni, 2020, per gentile concessione.

Approfondimenti e curiosità

La passione per le avventure e le leggende. Quando la ricerca diventa parte della storia.

Parola all’autore, Paolo Santaniello

L’idea di ‘Acero e acciaio’

Nel 1999 organizzavo giochi di narrazione con gli amici su ambientazioni storiche. Da un file .zip sopravvissuto a mille backup e ritrovato nel mio hard disk nel 2019 è nata l’idea di ‘Acero e acciaio’. Mi sono stupito di quante fonti fossi riuscito a scovare all’epoca senza usare internet, ma i buoni vecchi libri. Ho deciso di lavorare sugli appunti e sono diventati il romanzo.

In venti anni la storia ha subito una “gestazione” e nel cervello si stratificavano osservazioni tratte da un libro, un film o un’esperienza relativa all’epoca storica. Il frutto è venuto alla luce nel 2020, complice il tempo libero di un lockdown.

Quando iniziai il primo capitolo mi domandai come mai, vent’anni prima, avessi scelto il 1888 per dare inizio alla “campagna” e la risposta fu che… era l’anno ad aver scelto me! Molteplici eventi e personalità si incrociano dal 1888 al 1889 in Europa. Il divertimento consistette nell’unirli in una narrazione credibile e avvincente. È ciò che ho fatto nel libro. Divertente è l’elemento narrativo duplice e reciproco tra eventi storici e di fantasia; inverosimili tanto quanto semplici e viceversa. Nell’appendice del libro ho inserito le note relative alle verità storiche e alle invenzioni letterarie; lo stesso per i personaggi.

I personaggi di ‘Acero e acciaio’

Il romanzo è corale. Dei molti personaggi, non c’è un solo protagonista. ‘Acero e acciaio’ è un romanzo corale in cui ho disposto che ciascuno dei personaggi comparisse in quattro dei nove capitoli seguendo il metodo per cui nessuno ha la “maggioranza assoluta”.

Come nei giochi di narrazione, dove ogni personaggio è interpretato da un giocatore, il lettore ha la possibilità di scegliere il suo preferito e fare il tifo per lui fino alla fine. Alla fine però non tutti “vinceranno”.

La figura centrale è lo Stradivari detto il “Messia”, il più famoso e altrettanto sfuggevole elemento della narrazione che pare nascondere un segreto. Tutti vogliono sapere cos’ha da raccontare la sua voce.

L’autore e i progetti letterari odierni e futuri

Sono un matematico giocherellone, un “docente contrastivo” e un apprendista scrittore.  Acero e Acciaio è il mio esordio nella narrativa e in cantiere ho altri progetti: il mio secondo romanzo è in programma per fine estate 2021. Il prossimo romanzo storico, ideale prosecuzione della struttura narrativa di ‘Acero e Acciaio‘, è in preparazione: la storia si svolgerà nel 1911-1914 e prenderà le mosse dal leggendario furto della Gioconda.

Ho nel cassetto altri tre progetti “lunghi”: un romanzo ambientato negli anni Ottanta in Italia che prenderà le mosse dalle colonne sonore dell’epoca, il secondo e il terzo di un diverso tenore avviati su percorsi editoriali che non consentono di rivelare dettagli al momento.

Nell’approccio con la scrittura di un romanzo storico in particolare (“avventura storica”, un sottogenere a cavallo fra l’investigativo e l’avventuroso) ho imparato che non si può cominciare senza aver prima studiato. Non si può smettere di studiare durante la stesura, le revisioni e l’editing. È uno scoglio e il bello della sfida grazie alla quale si scoprono ulteriori elementi di arricchimento culturale. Sfruttando il capitale culturale accumulato con gli studi sull’Epoca Vittoriana mi sto dilettando in racconti gotici-horror per concorsi a tema.

Citazione scelta dall’autore

C’era quel secolo nuovo, scalpitante, così impaziente di arrivare in anticipo. C’era quel secolo vecchio, così ostinato a resistere fino all’ultimo dei suoi anni, riluttante a cedere il passo al progresso. C’era tutta quella modernità, straripante di forza sovrumana, inarrestabile, ingorda nel divorare cielo, terra e città. C’era la bellezza classica, delle arti, della storia, della gioventù. E poi c’era la primavera, che sbocciava con la piena potenza esplosiva di profumi, colori e vita. Tutte queste cose quell’anno erano a Parigi, all’Expo, l’Esposizione Universale, allestita nei giardini del Campo di Marte per celebrare i cento anni della Rivoluzione: per i Francesi e per il mondo intero, i cento anni più importanti di tutta la Storia.

da Acero e acciaio, Paolo Santaniello

“Loui annuiva, spaventatissimo. Gemme di sudore gli imperlavano la fronte sotto la fasciatura. Il dolore ancora pulsante e quella voce da serpe gli provocavano un’enorme ansia.”

da Acero e acciaio, Paolo Santaniello

Scheda Libro

  • Titolo: Acero e acciaio
  • Autore: Paolo Santaniello
  • Genere: Narrativa – romanzo storico (avventura)
  • Editore: Aporema Edizioni
  • N. Pagine: 300
  • Prezzo: 13,90€ cartaceo – 2,99€ ebook
  • ISBN: 978-8832144765

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Aedifico Segnalazioni

Ascoltami ora di Maricla Pannocchia – Segnalazione

Una buona giornata Lettori e Lettrici! Oggi vi propongo in segnalazione un romanzo che tratta un argomento complesso e importante nel nostro tempo, una malattia che tocca e ho toccato innumerevoli persone: il cancro.

COPERTINA ASCOLTAMI ORA

Trama

Spesso la gente pensa che, raggiunta la remissione, il bambino o il ragazzo torni alla “vita normale” con un semplice schiocco di dita ma nella maggior parte dei casi non è così. Spesso i bambini e i ragazzi d“Ascoltami ora – storie di bambini e ragazzi oncologici” è un libro che sa di vita, un insieme di storie che conducono il lettore nel mondo dell’oncologia pediatrica. La prefazione è a cura di Maricla Pannocchia (fondatrice e Presidente dell’Associazione di volontariato Adolescenti e cancro), un’esauriente introduzione per il pubblico alla realtà del cancro in età pediatrica. Il testo è un viaggio emozionante all’interno delle storie di bambini, ragazzi e famiglie che hanno vissuto la realtà del cancro pediatrico. I diritti del libro, uniti alle campagne di crowdfunding collegate, sono devoluti ai progetti di sensibilizzazione dell’Associazione Adolescenti e cancro e al progetto a Pristina (Kosovo) della fondazione Cure2Children ONLUS.

Biografia

Maricla Pannocchia è fondatrice e Presidente dell’Associazione di volontariato Adolescenti e cancro. Ha pubblicato i romanzi “La mia amica ebrea” (2014, Lulu) e “Le cose che ancora non sai” (Astro Edizioni, 2017). Scrive regolarmente articoli sul cancro infantile per vari siti Internet e blog. Ha un sito personale dove dà voce alle persone che lottano per rendere il mondo un posto migliore.

Scheda libro 

ascoltamiora-libro-storia-vera-cancro-vivere-blogTitolo: Ascoltami ora – storie di bambini e ragazzi oncologici
Autore: Maricla Pannocchia
Co-autori: i ragazzi e i genitori protagonisti delle storie
In collaborazione con: Associazione Aurora
Pagine: 118
Prezzo: 19,50€ con spedizione gratuita

Link Utili 

adolescentiecancro.org

mariclapannocchia.net

adolescentiecancro.net

Link di acquisto al libro “Ascoltami ora”

 

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Aedifico Estratti e Interviste

Estratti da “Un momento fa, forse” di Giovanni Ardemagni

Gli estratti del romanzo Un momento fa, forse, di Giovanni Ardemagni, edito Pegasus Edition. 

Sul Blog trovi la segnalazione cliccando qui, la recensione cliccando quil’intervista cliccando qui!

un-momento-fa-forse-libro-romanzo

«Marcello, ti andrebbe se ti portassi a fare una passeggiata in campagna, dalle mie parti? Vorrei farti vedere delle cose».

«Certo, con piacere».

Torniamo in auto. Un po’ di buona musica e poche, preziose parole. Improvvisamente mi dice: «Lo sai che da una settimana si è installato il nuovo CEO da noi a Zurigo?».

«Sì, l’ho sentito, anche se non hanno ancora fatto una comunicazione ufficiale. Dicono sia un francese col nome tedesco… Ma comunque un francese! Martedì devo essere da lui, mi vuole conoscere».

«Beh, speriamo bene! Abbiamo bisogno di qualche cambiamento».

«Dici che occorre preoccuparsi?».

«Per cosa?».

«Magari ci licenziano!».

«Non vedo perché. Tu fai da anni un lavoro fantastico. Io sono qui, solo soletto, in questo angolo di Svizzera al confine con l’Italia. I francesi non si avvicinano facilmente all’Italia! I francesi sanno far invecchiare per bene i vini ma per il resto non credono nella lunga vita, a meno che per un periodo li lascino tranquillini all’Elba. Quindi speriamo che il mangialumache non strabocchi d’idee poco sane verso la presenza vintage in azienda e voglia approfittare della nostra esperienza e della conoscenza della storia. In fondo è la storia che ti permette di costruire il futuro… E poi cosa vuoi che ne sappia di Svizzera un parigino col cognome germanico!».

«Vero! Ma è proprio l’ignoranza, magari condita con una buona dose di arroganza che mi fa assai paura».

«Licenziamento… Se dovesse succedermi credo che questa volta toccherebbe a me provarci».

«A fare cosa?».

«Ha provato tante volte a cambiarmi e non ce l’ha mai fatta, ora credo tocchi a me aiutarla. Il problema è che è una bella testona». «Ma di chi stai parlando?».

«Della vita».

«Ah beh…».

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Verso del vino nel calice di Marcello. «Credo che ogni goccia che ha fatto straboccare il vaso contenga il senso del cambiamento» gli dico.

«A me fa paura il cambiamento, ma sento di avere un amico e questo mi tranquillizza. Perché scrivi G.?».

«Ma come perché? Perché… come diceva qualcuno di cui non ricordo il nome… Penso che non ci sia nulla al mondo che corrompa più profondamente un uomo più dello scrivere. Sono certo che il lato effervescente dello scrivere, questa energia invasiva, è che finalmente usi la testa per pensare a ciò che sei, a quello che vuoi veramente dire, magari fuori da schemi convenzionali. Ogni parola ti appartiene anche se ripresa da una citazione che ti ha sorpreso e così diventa un’emozione, una nuova sfida, un volere e potere guardare oltre senza paura di offendere un collega, un superiore, tua moglie, la tua amante, tua sorella, tua madre. Magari offendi quel qualcuno che da sempre ti sta così tanto antipatico dedicandogli una riga. Scrivere è trovare finalmente uno spazio solo tuo che nessuno potrà violare mai. Al limite qualche curioso che beccato in fallo arrossisce, ti sorride con espressione ebete e con aria provocatrice ti dice: “Interessante, molto interessante!” e poi ti dà la sua benedizione: “Continua, continua!” e tu lo mandi a quel paese, sempre col sorriso sulle labbra. Scrivere ti porta a spiare così a fondo la vita reale che finisci per vederla com’è veramente e per togliere a molta gente la maschera che spesso indossa. Scrivere ti fa capire la differenza che passa tra lo stare seduti sulla panchina di una squadra di calcio e lo stare seduti su una panchina a guardare il mare. Devi diventare geologo di te stesso. Non è forse vero che la geologia è lo studio della pressione sul tempo? Non importa se vivi in un luogo senza memoria. Scrivere per me è questo. Tu devi essere libero nel tuo tempo perché sei curioso e la libertà avrà una conclusione sempre incerta. Scrivere ti permette di chiederti se sei pronto. Scrivere sei tu. Tu sei tu, non la tua ombra. “L’ombra sta sempre davanti a te e non dietro di te” è solo una questione di punti di vista. Scrivere è non avere paura dell’ombra, perché l’ombra significa che c’è qualcosa o qualcuno che vuole illuminare o illuminarti».

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Le chiedo se ci siano molti ospiti. Mi guarda lasciando che gli occhi, di un blu infinito, volino sopra le lenti.

«Pieno! Booked out! Ho dovuto informare Booking e Tripadvisor di non prendere più prenotazioni!» esclama, mentendo palesemente, poi si mette a ridere, divertita. «Ci sono i soliti disperati» riprende «il camionista polacco che mi fa la corte da una vita, il medico sfigato, l’incazzato col mondo e la signorina elegante che non ho mai capito come mai torni sempre da noi. È talmente fine… E tu non adocchiarla, chiaro?!».

«Bene, sono contento per te, Ruth!».

Anch’io mi domando come mai da anni torni sempre qui. Forse perché ci sono sempre venuto in auto, e Ruth ha qualche posteggio nel piccolo garage sotterraneo che non fa pagare, o forse perché ho sempre pensato che essere circondato da un po’ di sana irriverenza giochi il ruolo di un sonnifero assai efficace o più semplicemente provochi reazioni sane a pensieri trasgressivi. Lascio la valigia in stanza. La solita stanza. Una cosa però devo dirla: Ruth ti lascia le tue cose e si ricorda tutti i particolari, come ad esempio il cuscino, che deve essere “dei nostri” e non come quelli che si sgonfiano, appena li tocchi, trasformandosi in lenzuola supplementari.

È ora di cena.

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Una donna è seduta sugli scalini. Ha uno straccio sulle gambe. La testa tra le mani.

«Buonasera».

«Buonasera», mi fa eco. Il suo singhiozzo sembra scandire ogni singola sillaba.

«Mi scusi, lei abita qui?».

Non risponde alla mia domanda, quindi continuo:

«Sa se Marcello è in casa? Ah, accidenti, non mi sono presentato: sono Giovanni, un collega di Marcello».

La donna mi guarda e mi dice: «Marta, mi chiamo Marta» e poi tutto d’un tratto mi fa: «G.?».

Sorrido.

«Sì, G.!».

Si alza di scatto, mi abbraccia forte. Singhiozza.

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Marcel, invece, no!

Lui ha cercato con calma, come se mi cercasse in una scatola di cerini dorata e mi ha scelto. Mi ha acceso e lei non sa quanto mi faceva sentire così infuocata.

 Poi mi ha trasformato in una candela. Sa, una candela di quelle che si mettono sulla torta di compleanno di un bimbo. Di quelle che quando soffi per spegnerla, sembra che si spenga e un istante dopo si riaccende e continua a farlo, e il piccolo ride e regala a tutti gli invitati, un sorriso spettacolare e due occhi incantati. Era sufficiente che lui soffiasse sul mio collo e io, per magia, mi riaccendevo».

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«Mi diceva di vivere il momento. A volte facevamo solo sesso, ci piaceva e basta. E lo baciavo! Mamma mia quanto lo baciavo. E anche lui mi baciava. Mamma mia quanto mi baciava! Mi accarezzava come fossi l’unica donna, o la donna della sua vita. Io non vorrei sembrarle sciocca. Ma credo di essere assai infiammabile».

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Mi sento come se fossi stato gettato dalla forza delle onde su di una spiaggia deserta sulla quale non ci sono pescatori che rientrano col pescato del giorno e con orgoglio e con un grande sorriso parte ne offrono alla famiglia e parte la vendono direttamente al piccolo porto. Con cosa tornerò oggi da mia moglie? Con cosa? Mi passa davanti l’immagine del contratto del mutuo, dei miei impegni finanziari, di quei piccoli lussi che ho sempre offerto a chi amo.

Devo ripartire subito. Ma da dove? Cosa farò da grande? Ho cinquantasei anni, accidenti.

E cinquantasei anni da noi significa rottamazione.

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Un(a) Pò… e sia! di Laura Piras – Segnalazione

Segnalo Un(a) Pò… e sia! di Laura Piras, edito S4M edizioni. 

Titolo: Un(a) Po’…E Sia!

Autore: Laura Pirras

ISBN: 9788885450172

Genere: Poesia

Editore: S4M Edizioni – Giugno 2019

N. Pagine: 68

Prezzo: 12,00€

Formato: Cartaceo

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Trama

Porsi una, due, tante domande.
E’ questo lo scopo delle pagine che sfoglierete. Perché? Per non trovare risposta, porvi un’altra domanda, non trovare risposta, porvi un’altra
domanda e così via.
Amore, Umanità, Empatia, un po’ di Utopia.
Non sono solita descrivere le mie opere.
Chiunque abbia la necessità di esprimersi in modo creativo pare sentirsi strappare un arto, un pezzetto di cuore, magari un capello nel momento in cui gli si chiede cosa lo porti a creare.
A volte è difficile condividere i propri sentimenti, le proprie paure, la propria vita e fantasia con gli altri.
Arriva, però, un momento in cui ci si dice: “Perché non condividerlo? Anche le altre persone provano queste emozioni!”
Ecco, le emozioni.

Incanalate le emozioni verso la creatività; leggetemi e create, create e leggetemi.
Io vi dirò: lo faccio per vivere.
Non potrei mai non scrivere.
E voi?
Di cosa non potete fare a meno.

Biografia

Laura Piras, nasce a Olbia il 26 Marzo 1996, ma cresce e vive tutt’ora in una piccola frazione con poco più di mille abitanti: Murta Maria.
Si diploma nel 2017 presso il Liceo Scientifico “L. Mossa” in Scienze Umane.
Attualmente studia all’ Università di Sassari, iscritta in Scienze e Tecniche Psicologiche dei Processi Cognitivi.
Ama scrivere sin da quando era bimba.

Crescendo sviluppa altre due passioni: la chitarra e il teatro, esperienze che continuano ad alimentare il desiderio di esprimersi con le proprie parole.
Grazie alla poesia è in grado di raccontare se stessa e le follie di quel mondo che la circonda.

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“Un momento fa, forse” di Giovanni Ardemagni – Recensione

Recensione del romanzo di Giovanni Ardemagni, Un momento fa, forse, edito Pegasus Edition. 

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Giovanni nasce a Stabio il 2 marzo del 1959, Cantone Ticino Svizzera. Studia presso la scuola Interpreti di Zurigo quale traduttore per Italiano, Tedesco, Francese e Inglese. La sua carriera professionale lo vede in posizioni manageriali presso Corrieri internazionali. Ricopre la funzione di CEO per Poste Svizzere in Italia. In tale periodo sponsorizza il concorso internazionale di rilegatura d’arte, svoltosi tra Macerata e Assisi, per rilegare il Cantico delle creature di San Francesco, opera tradotta in tutte le lingue al mondo e in tutti i dialetti nazionali italiani, di cui Giovanni cura personalmente un paio di traduzioni.

Nel 2016 pubblica con Youcanprint il romanzo “Il camaleonte equilibrista, osteria con alloggio” che viene premiato a settembre 2019 col primo posto al concorso nazionale Narrativa Indipendente a Treviglio (BG). Il romanzo viene presentato nell’Hortus del comune di Cingoli, Macerata (dove è ambientato il romanzo), su invito del comune di Cingoli (Marche); viene presentato alla casa dei cechi di Lugano (Svizzera) e questi ultimi traducono il testo in Brail.

Nel 2017 L’accademia Petrarca premia il racconto “un grande amore niente più” tratto dal romanzo, col premio speciale allo scrittore. Il concorso è dedicato a Maria Callas

Nel 2017 il racconto “Pacco felice” destinato a bimbi e ragazzi di tutte le età viene premiato col quarto posto al concorso “Floc l’amico dei bambini e dei ragazzi” e ottiene un contratto editoriale dall’editore Giovanelli di Bologna. I ricavi sono stati devoluti a favore di associazioni per bambini autistici.

Nel 2018 partecipa a 7 concorsi ed è finalista, ottenendo un quarto posto, al concorso nazionale Bukowski, oltre ad essere finalista di 5 concorsi banditi da Montegrappa Edizioni.

Nel 2019 pubblica il romanzo “Un momento fa, forse” che tratta un tema sentito sia nel Cantone Ticino che ovunque: il licenziamento degli “Over 50”. Il romanzo ottiene il primo posto al concorso Città di Cattolica, Pegasus Award, un contratto con l’editore Pegasus e nel panorama nazionale sta ottenendo un certo interesse.

Il romanzo è stato presentato a Mendrisio (Ottobre 2019 presso La Filanda), a Milano nell’ambito della rassegna letteraria nazionale “Meet Book” (Ottobre 2019) e a Roma con una presentazione Tandem presso libreria Mondadori (Tandem presentato assieme ad un altro autore caro amico scrittore, Maurizio Carletti). L’ultima presentazione è stata nell’ambito di Worldbook 2019 a Pesaro.

Sono previste e confermate altre presentazioni a Viggiù (VA) Clivio (VA), Saltrio (Va) e due presentazioni a Varese e Como. Tutte tra il mese di marzo e il mese di aprile 2020.

Giovanni ha un rispetto e una stima enorme per tutti gli autori che non hanno ancora trovato un editore e continuano nel loro lavoro con tenacia e amore. A tale proposito Giovanni ha un sogno: creare un salone del libro inedito, a livello transfrontaliero, per autori in cerca di editore e che possa essere una buona vetrina.

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Trama 

Un momento fa, forse, il romanzo di Giovanni Ardemagni, racconta una storia vera, narrata in prima persona e per questo carica di tutta la forza eversiva che solo parole che raccontano una verità possono avere. Il romanzo è basato sulla piaga che da troppo, troppo tempo, infesta l’economia in cui la società è immersa: il licenziamento degli “over 50” che colpisce il lavoratore in prima persona e di conseguenza la sua famiglia e, ad un occhio più attento, i rapporti su cui si instaura anche l’etica della società. Protagonisti della vicenda sono Marcel e G., colleghi e amici licenziati dalla loro azienda. In quell’attimo, perché di attimi è composta la vita, il velo della fragilità umana e dell’assenza di etica nell’ambito lavorativo, viene bruciato dall’arrivo del libero arbitrio. Innumerevoli strade si aprono dopo la scelta ed entrambi saranno in grado di scegliere, se lasciarsi andare a pianti sterili, oppure se prendere la via di una nuova crescita personale, un micro rinnovo nella pratica sociale carico di potenza per il futuro.


Recensione

Marcel e G. sono amici da molto tempo, anni ormai, e condividono, oltre al luogo di lavoro, anche una stupenda domenica sui Navigli a Milano, immersi nel mercato dell’antiquariato. Tra commenti, racconti e riflessioni si scoprono immersi nella stessa realtà vista però da occhi diversi; Marcel è solitario e la sua vita è illuminata dal lavoro e da una relazione non convenzionale con Lilù, mentre G. ha passato tre matrimoni e il sole sembra splendere perenne nonostante gli obblighi e gli alti e i bassi della quotidianità.

Proprio l’impiego a cui si sono dedicati per decenni, il lavoro nella medesima azienda, stravolge la loro esistenza: il nuovo CEO li licenzia, uno dopo l’altro, ormai “troppo cari” e con “troppa esperienza” per essere considerati atti a rientrare nel paradigma assurdo, perché per me è assurdo e incoerente, dell’eccellente qualità a poco prezzo.

Il personaggio di Marcel ha uno spessore che direi spirituale per le sue riflessioni sulla follia della vita, sul fatto che le persone non osservano più ciò che le circondano e si inabissano nei loro giorni, senza più provare vere e proprie emozioni. Marcel ha scelto la via del solitario, non del solo; ha deciso di costruire un mondo nuovo attraverso una percezione più semplice, tenera e universale di ciò che lo circonda. A questo elemento prettamente legato all’introspezione interiore è collegato il suo modo di lavorare; è un uomo ligio a dovere, che non si lascia abbattere dall’incoerenza e dalla brutalità che lo circonda. Egli riesce a coltivare le sue passioni in uno stato di pace interiore che gli permette di vivere appieno ogni attimo della sua vita.

G. è una persona che a parer mio ama la bellezza, non si lascia forgiare dai preconcetti e dalla forme di pensiero che albergano nella stragrande maggioranza delle persone, bensì li sfrutta per vedere nella maniera migliore ciò che accade, che vortica e che avviene al di fuori di sé. L’ho trovato ricco di una personalità tesa verso l’esterno, non come esteriorità individuale che si accresce con l’estetica del vivere nella socialità, ma come una percezione dinamica e fertile di ciò che lo circonda. Ha forse dei preconcetti? Delle aspettative? Un voglia innata di agire per ciò e per coloro a cui tiene? Sì e come tutti, come anche Marcel, cade nelle debolezze dell’umanità; un corpus di percezione dell’essere umano calato nello spazio-tempo, un groviglio apparentemente inestricabile della persona pensa come vedere le cose, come interiorizzarle, come rapportarsi ad esse.

Gli elementi che mi hanno rapita maggiormente sono legati alla concezione del tempo, il libero arbitrio e le relazioni.

Il tempo si snoda in noi e intorno a noi da sempre, ma è stato “ingabbiato” negli orologi, negli appuntamenti, negli anni da contare, nelle domeniche in cui trovarsi con i parenti, nelle ore dei pasti e in tutti i fattori che scandiscono la vita. Ma la vita ha davvero un tempo? Sappiamo che la vita è un ciclo che si rigenera in un tempo che non viene scandito con le lancette. Sappiamo che gli attimi non sono fuggenti, ma veri, sono il momento che noi incaselliamo nel presente, nel passato e nel futuro e quindi erroneamente gli diamo uno spessore che può vivere nella memoria e renderci sia felici che tristi quando stiamo compiendo già un altro nostro tempo. Quante volte abbiamo mangiato un buon pasto pensando a quanto lavoro avevamo da fare, al collega che continuamente sparla alle spalle, oppure agli inviti da inviare ai parenti per il battesimo del figlio del cugino. Abbiamo goduto davvero del pasto? No. Questa sottile, ma tangibile differenza del tempo e di come lo sfruttiamo è stata posta in maniera impeccabile nel romanzo, prima di tutto per la scrittura in prima persona e in seconda battuta per la carica che ogni attimo ha, nella storia, la sua verità di esistenza. I momenti del romanzo non sono incasellati, vivono nel tempo, ma non ne sono scanditi. Sono liberi.

Alla questione del tempo scandito o meno, si collega il valore dell’attimo. Un attimo che cronologicamente è avvenuto magari venti anni prima è ancora nella mente, nei pensieri, nei gesti, vivo e graffiante come fosse avvenuto un attimo prima. Il nostro presente è già un “passato”, che si voglia dire anche recente, ma è pur sempre già avvenuto e quindi? Come vivere questi attimi? Giovanni Ardemagni rende il presente vero. Marcel e G. riescono a vivere finalmente il loro presente, ogni azione, ogni atto della loro vita prende una nuova piega, quella della presenza totale nel compiere l’azione che stanno facendo. Non si pensa più secondo i termini prima e dopo, ma con il termine adesso che muove i primi passi e a modo di fiorire nella vita di Marcel e dopo riesce a penetrare le convinzioni di G. permettendogli di apprezzare al meglio ogni attimo, che, come dice il titolo è un momento fa, forse. 

Riprendendo il secondo elemento che mi è piaciuto, il libero arbitrio, ho percepito durante la lettura un vero e proprio sbocciare della libertà; una libertà dettata dal dialogo con se stessi, con il mondo e con le persone. La bellezza di Marcel, del suo modus vivendi che vuole perdere la sua caratteristica di provvisorietà, in contrapposizione con l’ombra che ora come ora paragono a homo homini lupus del Leviatano, è pura meraviglia, la meraviglia della conoscenza. Il libero arbitrio si innesta anche nell’elemento onirico, che pare premonitore per G. e lo spinge verso un nuovo modo di vedere le cose, senza tempo, senza spazio, senza le razionali connessioni logiche verso le quali la società sembra spingerci con un tale obbligo che mi viene da domandare, è forse un difetto essere in grado di apprezzare la vita nella semplicità?

Il terzo elemento, le relazioni sociali, in particolare la relazione tra Marcel e Lilù, una prostituta. Inizialmente ho pensato “accidenti”, poi mi sono ricreduta: nella figura della prostituta e nel suo lavoro, che viene definito arte, si mostra proprio il contrario di ciò che l’arte ideale è: Lilù è fragile, corrotta, esasperata e conscia della brutalità della sua vita, ma con Marcel ritrova la bellezza dell’essere umano: i gesti, le intime condivisioni, la complicità degli atti di follia che vivificano le relazioni, le scelte compiute per sé, la comunione di due anime che si incontrano di rado, senza mai rifuggire. Ad uno sguardo più ampio ho notato tutte le sfaccettature dell’amicizia, la vera amicizia per scelta, dettata dall’amore dell’amicizia, dettata sempre dalla complicità dei gesti, dal confronto libero e dialogante delle idee. Le vite delle persone all’interno del romanzo si intrecciano, lasciano le grandi domande della vita aperte e la missione di queste pagine è per me far comprendere al mondo degli esseri umani quanto l’umanità stia pian piano svanendo, non a causa di conflitti aperti, ma a causa di una serpeggiante piaga formata dall’assenza dell’etica, dalla paura di dimostrare la vera umanità fatta di scelte, sbagli e rinnovi continui, dalla mancanza di un orologio senza lancette che permetta ad ogni persona di fare del suo tempo una scelta.

Il romanzo di Giovanni ha toccato un’infinità di temi, sia immediatamente tangibili come il licenziamento degli “over 50”, sia altri più dinamici e non sempre aperti ad un’immediata comprensione come l’amore, l’amicizia, il giusto, il male, la vita, la morte e il significato del tempo e dello spazio. Il mondo è governato da forme di omologazione e di assenza del rapporto umano e per questo c’è una cura? Forse, come un momento fa, forse, è giunto il momento che l’essere umano compia un percorso individuale di evoluzione.


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Ringrazio Giovanni Ardemagni per avermi fatto conoscere la sua storia.


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Un ponte per i miei sogni di Giuseppina Campo – Segnalazione

Segnalo Un ponte per i miei sogni di Giuseppina Campo, edito S4M Edizioni. 

Titolo: Un ponte per i miei sogni

Autore: Giuseppina Campo

ISBN: 9788885450219

Genere: Romanzo

Editore: S4M Edizioni – Settembre 2019

N. Pagine: 374

Prezzo: 19,00€

Formato: Cartaceo

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Trama

All’alba della sua Laurea, in procinto di completare il primo percorso di studi per diventare dottore in “Beni Culturali e Archeologici”, Alexis si ritrova a dover affrontare una nuova avventura, qualcosa a cui non si era affatto preparata. Inizialmente poco interessata agli uomini, finisce col prendersi una cotta proprio per Daniel, il ragazzo con cui tanto aveva litigato per via dei loro caratteri: entrambi forti e ribelli. Ma Daniel è anche un tipo assai immaturo e a cui piace giocare con le ragazze… Alexis presto si ritroverà a fare i conti con la vita, e con diversi cambiamenti. Scopre l’amore, cambia amicizie, ritrovandosi lei stessa cambiata. Lei non subito accetta tutto questo mutamento, ma la vita scorre comunque, e lei dovrà adattarsi o evolvere. Il solito dilemma della farfalla. “Rinascere o morire?”

Giuseppina Campo

Sono nata tra la brezza del mare e il canto delle sirene, vivo dove il sole splende quasi ogni giorno dell’anno, e ho imparato a leggere molto presto, desiderando scrivere altrettanto presto. Sono una persona curiosa, affascinata dalla vita, dalle culture antiche, dai reperti storici e dalle retrospettive. Sono una scrittrice, pittrice, poeta e creativa a tutto tondo.

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Oltre il coraggio di Martina Laniero – Segnalazione

Segnalo Oltre il coraggio di Martina Laniero, edito S4M Edizioni. 

Titolo: Oltre il coraggio

Autore: Martina Laniero

ISBN: 9788885450325

Genere: Racconto

Editore: S4M Edizioni – Gennaio 2020

N. Pagine: 424

Prezzo: 24,00€

Formato: Cartaceo

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Trama

Dedicato a chi ha il cuore da bambina/o e l’anima da guerriero. Sicuramente è difficile poter dire che una persona possa cambiare totalmente la tua vita. Le persone non cambiano, semplicemente migliorano. Era questo che desideravo fare io, migliorarlo e riuscire a tirare fuori la sua parte migliore. Lui era paura, tenerezza, protezione, aggressività, ma soprattutto lui era amore.
Forse avrei potuto lasciar perdere tutto o forse no. Forse avrei potuto lasciarlo andare subito o forse no. Erano tante le incertezze che mi procurava, perché una come me, abituata a tutte le certezze di questo mondo non riusciva a gestire invece questa insicurezza che sembrava aver preso la mia vita. Io volevo soltanto essere una  donna in carriera, con tanto successo. Invece mi ero ritrovata a cambiare per lui e con lui. Quindi se potevo cambiare io, poteva cambiare anche lui. Avrei fatto in modo di scoprire la verità. Avrei lottato contro tutto e tutti per proteggere quello che potevamo o non potevamo essere. Mi sarei messa contro il mondo e per la prima volta l’avrei fatto seguendo il mio cuore. Perché se avessi dovuto ascoltare la mia testa, la cosa migliore era lasciarlo andare, distruggerlo. Ma se invece mi soffermavo ad ascoltare il mio cuore avrei dovuto lottare e salvarlo. E nonostante tutto avevo scelto la seconda opzione. Cuore e testa erano da sempre due lotte continue. Cuore e testa non comunicavano perché semplicemente erano due cose a parte. Si pensa che entrambi vogliano la stessa cosa e invece non è così. Loro si odiano, si detestano, non si possono vedere. E fra le due lotte alla fine, molto spesso, come nel mio caso è il cuore che vince nonostante tutti i nonostante. Il cuore ti porta in quella strada senza sicurezza, non ti promette la luce eterna, né ti promette che tutto andrà bene. La testa invece ti infonde sicurezza ma non felicità. Il cuore ti offre litigi, pressioni. La testa ti offre serenità e stabilità. Io avevo deciso di scegliere sempre la parte più difficile, raramente mi sarei buttata in quella che ci avrebbe dato sicurezza. Io volevo buttarmi a capofitto in quella strada senza luce, in quella strada che mi avrebbe portato a dire un giorno sì e un giorno no a quanto mi fossi pentita. Io avrei scelto il cuore, perché il cuore nonostante tutto mi portava all’amore ed io ero pronta ad accoglierlo.

Biografia

Martina Laniero nasce il 12 Maggio nel 1998, vive a Venaria Reale in provincia di Torino, dove consegue un diploma in tecnico dei servizi commerciali. Studia Giurisprudenza presso università degli studi di Torino. Lavora come network marketing. Fin da piccola scrivere ha sempre rappresentato per lei una salvezza: scrivere riusciva a farla sentire libera e le dava modo di affrontare gli ostacoli della vita; la scrittura per Martina è sempre stata un rifugio, un posto in cui sentirsi a casa.
Martina è vivace, a volte molto timida, sensibile, testarda e sognatrice. Fortemente determinata e volitiva viene definita come una ragazza irrefrenabile, caparbia e orgogliosa.
Affronta i problemi della vita con il sorriso sulle labbra. Ascolta in consigli delle persone care ma agisce sempre di testa sua. Parla poco, ma scrive tanto.

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Le nove vergini di Valeria Nitto – Segnalazione

Segnalo il romanzo giallo Le nove vergini di Valeria Nitto, edito S4M Edizioni.

Titolo: Le nove vergini

Autore: Valeria Nitto

ISBN: 9788885450240

Genere: Giallo

Editore: S4M Edizioni – Ottobre 2019

N. Pagine: 367

Prezzo: 21,00€

Formato: Cartaceo

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Trama 

Danze proibite.
Legami indissolubili.
Un casale alle porte di Siracusa cela un oscuro segreto.
Le vergini tormenteranno i tuoi sogni. Assaporeranno ogni tuo
respiro. Controlleranno il tuo cuore.
Fino a dove sei disposto a spingerti per non perdere la tua anima?

Biografia

Nata a Siracusa nel 1982 è cresciuta nella città natale dove ha frequentato una scuola commerciale.
Impiegata, moglie e madre, ha partecipato a vari premi letterari arrivando finalista al Premio Giovane Holden della città di Lucca, sezione narrativa inedita.
Ha partecipato a una selezione di racconti editati su diverse antologie come “La raccolta dei 365 racconti horror per un anno” e “Il magazzino dei mondi”, edite dalla Delos Books.
Per diversi mesi ha collaborato con la rivista locale MAG magazine, distribuita in Siracusa e provincia, trattando articoli legati alla cultura popolare.
Nel 2017 ha pubblicato il suo primo romanzo “I sogni di Barbara – L’uomo dal volto fracassato” , Eracle Edizioni.
Un anno dopo, giunge alla sua seconda pubblicazione con il romanzo “La sacerdotessa della luna” , Capponi Editore, proclamato finalista all’XI Premio Internazionale Navarro 2019 (Sambuca di Sicilia), nella sezione narrativa edita.
Riceve il Premio Aretusa D’Argento, prima edizione anno 2019, in qualità di autrice siracusana.
Segnalata alla XIII edizione del Premio Città di Castello ed al Concorso Letterario indetto dalla Dario Abate Editore, con la stessa opera inedita “Il canto degli angeli.”

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Il nostro amore…Infinito di Marilena Brassotti Ziello – Segnalazione

Segnalo Il nostro amore…Infinito, di Marilena Brassotti Ziello, edito S4M Edizioni. 

Titolo: Il nostro amore…Infinito

Autore: Marilena Brassotti Ziello

ISBN: 9788885450103

Genere: Romanzo

Prezzo: 12,00€

Formato: Cartaceo

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Trama

Quattro amiche giovani, belle, piene di vita e di quell’energia che solo la giovane età può sperimentare.

Sullo sfondo, Roma. Una città che però si fa piccola nel quotidiano delle giovani amiche.

Parallelamente alla loro storia, si svolge a New York la vicenda di due cugini molto ricchi, Alex e Vittorio. In un’estate apparentemente senza orizzonti e prospettive, le loro vite si incontreranno.

Su tutta la vicenda domina la morte improvvisa della madre di Vittorio, che come un paradossale scherzo del destino si intreccia alla vicenda dell’autrice, che proprio mentre scriveva gli ultimi capitoli del romanzo ha vissuto la drammatica esperienza della morte del padre.

Biografia

Marilena Brassotti Ziello nasce nell’agosto del 1992 a Napoli. Scrittrice, autrice di testi e poesie. Pubblica il suo primo libro nel novembre 2011 a soli diciannove anni, dal titolo “Come te… nessuno al mondo”. Nel dicembre 2013 segue la pubblicazione di “L’amore, dietro le apparenze”, attualmente rivisitato che ha così preso il nome di “Tornerà Primavera”.

Il 20 gennaio 2014 viene premiata nella sezione Cultura come giovane promessa al Teatro Quirino Vittorio Gassman in Roma, con il premio “Vincenzo Crocitti”.

Nell’agosto 2014 vince il concorso – Il Fedarciano – di Rocca Imperiale, le poesie vengono incluse in un’antologia che racchiude le opere di venti autori italiani.

Il 12 novembre 2015 esce il suo terzo romanzo dal titolo “Il nostro amore… Infinito”.

Dall’otto al dieci febbraio 2016 è tra gli autori nazionali che sono convocati al Palafiori di Sanremo per il “Sanremo Writers” in collaborazione con la BookSprint Edizioni, in contemporanea con il sessantaseiesimo Festival della Canzone Italiana.

Nel giugno 2017 pubblica “Scrivimi ancora d’amore” per Gnasso Editore.

Il 29 novembre 2017 vince il Premio Amerigo delle Quattro Libertà, organizzato dall’Associazione Amerigo in collaborazione con il Consolato degli Stati Uniti d’America.

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