La tristezza è appannaggio degli animi migliori? Oppure è la realtà degli spiriti più ossessivi e peggiori?
La tristezza di chi invade con più cattiveria le membra? Che sia una malattia o un diletto della mente per rimuginare e far vacanza dalle imprese che il cuore impavido vuol compiere?
Dividi le cose e poi moltiplicale.
Dividi i pensieri e poi argomentali.
Dividi il cuore e la mente, poi incollali con gli occhi pieni di passione.
Caldi bagliori bruciano la luce mentre l’acqua scorre su pietre nere, funeree. Ciò che è atteso è giunto senza dare tregua alla speranza. Soffri. Soffri di più. Ogni giorno e rimani immobile, imprigionato tra la luce e l’ombra, tra il terrore e l’ingenuità.
Perché rimani dietro allo specchio della realtà?
Ho bisogno di riflettere, prima di produrre. Tutti dovremmo pensare prima di agire.
Ogni persona, senza esserne conscia la maggior parte delle volte, necessita di un momento con se stessa prima di agire al meglio delle sue possibilità.
Avere e trovare la motivazione di compiere azioni che tutelino se stesse e le altre persone è difficile, soprattutto quando vi sono differenze perpetrate ingiustamente e ingiustificate, o per lo meno, giustificate da affermazioni infondate e prive di qualsivoglia diritto.
Siamo esseri umani? Sì. Non diversi per valore. Non per il genere.
Mi fai sentire bene, leggera e libera.
Mi stupisci quando canti e la tua voce mi inonda e mi accarezza.
I tuoi abbracci sono dolci, alle volte ingenui e sempre amati.
Che tutto possa ricominciare
Magari sulle note fosche
di un vento troppo caldo per il periodo,
indomito quanto gli oceani.
Il 2018 mi ha regalato un dato di fatto stringente come il tempo che passa: gli ostacoli della vita superano di gran lunga la cima della montagna di libri che vorrei leggere.
Immaginate di osservare la cima simile per altitudine al Monte Bianco, beandovi del momento in cui sarete finalmente sulla punta. Arriverete lassù con il fiato corto e sicuramente prima vi sarete preparati, allenati duramente. In un battito di ciglia la montagna verrà spazzata via da una densa nebbia di problemi frustranti, quotidiani, comuni, però pur sempre difficili. E dopo la nebbia giungerà il terremoto e un picco più ripido e alto chilometri in più vi fronteggerà insolente. Davanti a questa montagna sarete impotenti inizialmente, ma dovrete comunque accettare la sfida, altrimenti verrete inglobati dalla negatività e dalla rabbia.
Quest’anno è iniziato con la nebbia, si è svolto con il terremoto e terminerà con l’alto picco.
Giungere a una conclusione non è una vera e propria fine, ma semplicemente un modo di constatare come i periodi giungano a un termine. La suddivisione del tempo e delle esperienze può essere operata in vari modi.
Piccole conclusioni che formano una grande conclusione e portano verso un inizio.
Quando scriverò bene e quando scriverò male saranno giorni in cui non deciderò io di quello che ho scritto.
Saranno altri a dire che ho scritto bene e altri ancora a dire che ho scritto male.
Nonostante la mescolanza di dolore e di soddisfazione, non preoccupatevi di ciò che penserò io, perché il mio pensiero accetterà sempre critiche e consigli, mentre ai giudizi ignobili, fondati su immediate opinioni prive di fondamento, lascerò che le parole parlino da sole e li facciano tacere nel loro vuoto gorgoglio di inettitudine.
Il tempo passa e noi passiamo nel tempo, contando i nostri giorni con esso, imbrigliato in calendari e imbottigliato negli anni e nelle festività ricorrenti.
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