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Storia della Scienza – VI

ASTROLOGIA, ALCHIMIA, MAGIA

Il periodo dal 400 al 600 era costellato dalla presenza di indagini e ricerche che la scienza moderna avrebbe definito antiscientifiche: astrologia, alchimia e magia, ritenute dagli scienziati dell’epoca affini alla scienza.
Le credenze di interconnessione generale di tutti i fenomeni erano una normalità e si credeva che gli astri interessassero e influenzassero il mondo sublunare.

Le forze occulte furono estese dagli influssi astrologici agli influssi dei materiali. Vennero redatti numerosi schemi astrologici-alchemici.

Intellettuali matematici, medici e maghi

Molti intellettuali di questo periodo furono contemporaneamente matematici, medici e maghi.

La storiografia scientifica ha messo in evidenza come anche l’astrologia, l’alchimia e la magia abbiano svolto una funzione nel processo che forma la fase antecedente alla rivoluzione scientifica.


L’astrologia: esistono influenze determinabili degli astri sulle vicende del mondo terrestre; possono agire sui fenomeni naturali e sulle vicende degli esseri umani.

Anche gli intellettuali che rifiutavano di ammettere queste influenze, in genere non lo facevano in nome di una supposta inammissibilità scientifica, bensì perché ammettere l’influenza degli astri sulle vicende umane avrebbe significato una limitazione troppo grande per la libertà dell’uomo.


L’alchimia: le forze occulte che presiedono le influenze astrali possono essere esercitate anche negli elementi: esistono sostanze in grado di esercitare influenze sui fenomeni naturali ovvero fra astri – metalli e astri – e pietre.

Astrologi e alchimisti avevano come obiettivo l’esercizio dell’alchimia o dell’astrologia per aumentare la qualità della vita dell’uomo, ma vi erano delle differenze tra un’azione e l’altra.

  • Astrologo: studia il corso degli astri e ne indaga le influenze sui casi naturali ed umani; non è in grado di intervenire operativamente sul moto dei corpi celesti per produrre o impedire una determinata combinazione astrale ma può solo consigliare una determinata impresa perché la posizione degli astri è o non è favorevole
  • Alchimista: conosce le potenze nascoste riesce a combinare o scombinare le sostanze per ottenere degli effetti; isola certi elementi ottenendo dei composti o sostanze semplici in virtù delle sue competenze nascoste
    Entrambi condividono il sapere operativo e attivo

La Magia: non è una disciplina circoscritta in quanto il mago è chiunque riesca a provocare eventi singolari agendo in modo misterioso e non divulga le sue conoscenze, bensì è depositario di un sapere a cui solo pochi eletti possono anelare e riguarda le forze occulte della natura. Il principio fondamentale alla base della magia è che il mondo della natura sia pervaso da forze non dissimili a quelle dell’anima umana, degli spiriti non materiali. Misteriose e occulte sono le tecniche con le quali il mago arriva a determinate cose. Una differenza tra la magia naturale e la magia nera:
– naturale: mago che conosce le forze nascoste dei fenomeni della natura
– nera: stregoni che mettono in gioco forze sovrannaturali

Credibilità, fecondità ed efficacia

L’elemento alla base dei secoli 400 e 500 è l’assenza di ripugnanza concettuale; la credibilità delle figure del mago, dell’alchimista e dell’astrologo era basata sull’inadeguatezza del sapere scientifico ufficiale dell’epoca. C’è una comunanza di origine tra l’interesse dello scienziato e del mago che consistente nella curiosità di osservazione della natura in tutti i suoi aspetti, nascosti ed evidenti.
Se il mago fa ricorso a categorie differenti dallo scienziato, questo è giustificato dai limiti su cui si fonda la scienza.

Le scienza dell’epoca erano ancora impotenti di fronte a molti fenomeni in quanto non sapevano darne un’interpretazione e nemmeno delle dimostrazioni vere e necessarie. Inoltre la tecnica e la magia erano all’epoca discipline vicine nell’utilizzo: la magia era operativa perché voleva contemplare i fenomeni non in modo passivo, ma attivo e il mago aveva quindi il medesimo obiettivo di uno scienziato. Oltretutto il mago aveva altre intenzioni, quali la crescita della potenza dell’uomo sulla natura e la libertà dell’uomo nella sua esistenza. Il mago, con il suo sapere e con il suo comportamento attivo nei confronti della natura, poteva ottenere risultati più efficaci nel dominio dei fenomeni rispetto all’azione istintiva dell’uomo comune.


Gli storici del giorno d’oggi devono prendere in considerazione che nel 400 e nel 500, le ricerche scientifiche si siano basate anche sull’utilizzo delle nozioni astrologiche, alchemiche e magiche e sono stati adoperati nella comprensione di quali siano stati i fatti nuovi che hanno portato poi in un secondo periodo alla separazione tra la scienza e la magia e la formazione di un terreno fertile per la nascita della scienza moderna.

Fatto decisivo che nel secolo successivo provocò la frattura tra la scienza e la magia, fu l’alleanza delle varie discipline con la meccanica. L’evento cavalcò l’onda del ‘500, tra studi, ricerche e dibattiti e raggiunse il ‘600 con Galileo Galilei. Altro carattere decisivo che produsse il tramonto delle scienze oggi conosciute come antiscientifiche, cioè le sopracitate magia, astrologia e alchimia, fu la crescente sfiducia nei confronti della figura del mago a favore dello scienziato, il quale otteneva risultati sempre più efficaci per dare giustificazione e formulare delle teorie per la spiegazione dei fenomeni naturali, tanto da dominarli e riprodurli. La mancanza di fecondità e di efficacia della magia portò a considerare la nuova scienza come l’unico strumento per la conoscenza e il dominio dei fenomeni.

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Riferimenti: Appunti universitari – Storia della scienza
Considerazioni personali

Per completezza e per saperne di più sulla Storia della Scienza, pubblicherò altri articoli e consiglio i testi che ho utilizzato per completezza di studio e di conoscenze: L. Geymonat, Storia del pensiero filosofico e scientifico, Milano, Garzanti, ed. economica. – Paolo Rossi, Dalla rivoluzione scientifica all’età dei lumi, Milano, TEA, 2000.