La Scrivania Letteraria

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Scrittura libera

Discorsi – I

Il sole cala su un lungo giorno di fatica e di ore, tronfie delle preoccupazioni che amano annebbiare le menti. I discorsi sono sorti al mattino, con i passi verso la montagna, passando per sentieri coperti di aghi, accompagnati da alberi caduti e cespugli pungenti. Con l’andare della giornata si sono dilungati su sentieri circondati di rododendri e betulle dai tronchi bianchi. Al tramonto si sono sopiti dietro le nuvole gonfie di pioggia.

I discorsi, le parole, le riflessioni e le esclamazioni non si sono date per vinte. Avvinghiandosi una dopo l’altra hanno galoppato nella mente, rendendola melensa e distrutta dalla sofferenza, dall’incomprensione, dalla rabbia. Chi potrebbe mai cambiare le affermazioni che hanno intinto l’aria di rammarico, di delusione e di indecenza? Perché parlarne quando l’impotenza è divenuto il solo carattere che mantiene salde le posizioni individuali?

Sembra, ripensando alla giornata, che il clima e le parole abbiano seguito il medesimo corso. Si sono inizialmente raggomitolate in una nebbia gelida, per poi volgersi verso lo splendido pomeriggio di considerazioni e infine sono tornate con le nuvole al cielo, dimentiche della malvagità del silenzio. Non bisogna colpevolizzare il cambiamento, ma contenere i risvolti negativi che potrebbero svilupparsi nel breve e nel lungo termine, senza intaccare le volontà altrui, semplicemente tentando di istruirle, di fornirle del necessario per produrre e agire in maniera rispettosa e raffinata nei confronti del mondo e degli individui.

Vi sono molti che non accettano quanto il cambiamento possa entrare in connubio con la tradizione. Vi sono diversi che hanno a cuore solo la propria incolumità e i propri interessi. Vi sono alcuni che darebbero tutto per il bene altrui. Bisogna trovare un equilibrio, seppur precario, personale e permettere al generale di modificarsi e di reggersi su norme dettate dal bene e dal pensiero.