La Scrivania Letteraria

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Rubrica "Le Parole Furbe"

Rubrica “Le Parole Furbe” – Dardeggiare

Castelli in fiamme, un sole abbacinante nel mattino estivo, occhi idilliaci che ti rapiscono: dardeggiare!


SIGNIFICATO: è un verbo, sia transitivo che intransitivo, derivato di dardo, con ausiliare Avere. Significa scagliare dardi, o colpire con i dardi. Altro significato -piace tanto a chi scrive-, è figurativo e può denotare uno “scagliare” immaginario di occhiate, raggi (solari) ecc…, tutto quello che può essere repentino e potente. Può anche intendere il proiettare velocemente in fuori, come fa il camaleonte con la sua lingua.

Il participio presente ha valore sia di verbo che di aggettivo:

– Avere uno sguardo dardeggiante
(se siete amanti di aggettivi questo è davvero da segnare)

SINONIMI: folgorare, bersagliare, ardere, brillare, fiammeggiare, splendere, sfolgorare.

Dardeggiano i raggi sulla valle desolata, irta di serpi e di sguardi profondi, nascosti tra i massi, avvinghiati alle pareti umide di buie caverne. Le fiamme divamperanno sulle acque brillanti del fiume e dardeggeranno le frecce e le spade, di riflessi e di fuoco, di sangue e di guerra. Non vi sarà più terra, né acqua, né aria. Solo il fuoco rimarrà. E noi moriremo.

Giulia Coppa

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Riferimenti generali per la Rubrica “Le Parole Furbe”: diz. Zanichelli, diz. Treccani, enciclopedia Treccani, diz. dei sinonimi e contrari Zanichelli, diz. etimologico Zanichelli, grande dizionario italiano Hoepli.

 

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Rubrica "Le Parole Furbe"

Rubrica “Le Parole Furbe” – Voluttà

SIGNIFICATO: è un sostantivo. Significa piacere profondo e diffuso provato nella soddisfazione del desiderio sessuale e/o spirituale.
Per estensione, significa godimento intenso che deriva dal soddisfacimento di un impulso materiale o spirituale. Si riferisce anche ad un piacere che sfocia nella morbosità.
– Bere una bottiglia d’acqua con voluttà dopo cinque ore di marcia
– Ascoltare una musica con voluttà
– La voluttà della vendetta
– La voluttà della rabbia
– Consumare gli anni della giovinezza nella voluttà

ETIMOLOGIA: dal latino voluptas -atis, ritenuto connesso con il tema vol- del verbo velle, volere

SINONIMI: ardore, beatitudine, letizia, pienezza, rapimento, ebbrezza, estasi, gaudio, completezza, delizia, carnalità, passione, ardore

CURIOSITÀ:
Amore e Psiche
Storia d’amore del II secolo d.C., opera dello scrittore latino Apuleio. Storia d’amore a lieto fine, con Psiche divinizzata grazie all’ambrosia e Amore che, con il suo ardimento, supera le ire di Venere. Dall’amore tra Psiche e Amore nasce una meravigliosa bambina: Voluttà.
Acerba voluttà
Acerba voluttà è un’aria, della Principessa nell’Atto II dell’opera lirica Adriana Lecouvreur di Francesco Cilea su libretto di Arturo Colautti.

Testo
Acerba voluttà, dolce turtura,
lentissima agonia, rapida offesa,
vampa, gelo, tromor, smania,
paura, ad amoroso sen torna l’attesa!
Ogni eco, ogni ombra nella notte incesa
contro la impaziente alma congiura:
fra dubbiezza e disìo tutta sospesa,
l’eternità nell’attimo misura…

Verrà? m’oblia? s’affretta? o pur si pente?
Ecco, egli giunge!
No, del fiume è il verso,
misto al sospir d’un arbore dormente…

O vagabonda stella d’Oriente,
non tramontar, non tramontar:
sorridi all’universo,
e s’egli non mente, scorta il mio amor!

Link per ascoltare Acerba Voluttàinterpretata da Anita Rachvelishvili.

Della tua voluttà mi innamorai come la luna brama la notte per brillare e farsi idolatrare. La voluttà provai quando ti vidi e mai più i miei occhi avrebbero pianto, se non per la beltà delle tue carni e della tua mente. La parole che pronunci, le idee che fioriscono in te, vengono scolpite nel cuore e nella mente di chi le ascolta. Melodia incantevole, voluttà indelebile. 

Giulia Coppa

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Sitografia: Wikipedia, Treccani online, YouTube, Opera Lyrics.

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Rubrica "Le Parole Furbe"

Rubrica “Le Parole Furbe” – Meditabondo

Inauguriamo il pomeriggio del secondo sabato di Marzo, mese rischiarato dai raggi solari e ammorbato dall’umidità serale, con un termine che “fa pensare”: meditabondo. 


SIGNIFICATO: soggetto estremamente concentrato in un pensiero o in una riflessione, che nemmeno si rende conto di ciò che lo circonda, l’ambiente intorno a lui svanisce e non si rende conto dei cambiamenti o delle influenze esterne.

Altro significato riguarda l’espressione veicolata dalla parola: una persona meditabonda può essere paragonata o riflette la pena, uno stato d’animo completamente assorto e può indicare anche lo stato d’animo caratterizzato da una seria preoccupazione. Meditabondo è anche colui dedito alla meditazione e alla riflessione profonda del sé.

  • che sta meditando
  • sembra che stia meditando
  • sembra immerso nei suoi pensieri
  • riflette intensamente senza farsi influenzare dal mondo esterno

SINONIMI: pensieroso, cogitabondo. Fig: concentrato, penoso, preoccupato.

ETIMOLOGIA: dal latino meditabundus.

Lo trovai meditabondo, aggrappato alla gamba del tavolo. Il suo viso era pregnante di un diabolico significato che avrei trovato solo puntandogli la lama alla gola. I suoi pensieri sarebbero stati miei. La meditazione che aveva coltivato per anni avrebbe dato i suoi frutti dopo la sua morte.” 

Giulia Coppa

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Rubrica "Le Parole Furbe"

Rubrica “Le Parole Furbe” – Opimo

SIGNIFICATO: agg. possiede tre significati principali.

  1. lett. pingue, grasso
  2. estens. ricco, fertile
  3. spoglie opime: nell’antica Roma, le spoglie del comandante nemico ucciso venivano portate trionfalmente, come monito, bottino di guerra e trofeo, dal comandate dell’esercito romano. Le spoglie venivano riccamente decorate e venivano trasportate fino al tempio di Giove Feretrio.

Postilla: il tempio di Giove Feretrio, secondo tradizione, fu il primo costruito a Roma da Romolo dopo la vittoria su Acrone, il condottiero nonché capo dei Ceninensi.

Feretrio deriva dal lat. feretrius, colpire. Le spoglie venivano portate fino al tempio, alla presenza di Giove, il quale colpiva i nemici al Campidoglio. Altri lo identificano con il lat. ferre, portare, in quanto le spoglie opime venivano portate al tempio, in onore a Giove Feretrio.

ETIMOLOGIA: dal lat. opîmus (m) der. di ops, genitivo opis. abbondanza.

SINONIMI: produttivo, fertile, fecondo, grasso, pingue, ricco, copioso, florido

CONTRARI: sterile, improduttivo, povero, esiguo, scarso, povero

Opimo il terreno che calpestammo nella valle. Opima la città che nacque dopo anni. Floridi gli allevamenti, ricchi gli uomini, copiose le acque cristalline”.

Giulia Coppa

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Rubrica "Le Parole Furbe"

Rubrica “Le Parole Furbe” – Procrastinare

SIGNIFICATO: rimandare a un prossimo futuro, non determinato. Indugiare, temporeggiare.

Rimandare per compiere l’azione o il compito nel futuro, oppure procrastinare con l’intenzione di non agire affatto.

ETIMOLOGIA: dal lat. procrastinare, der. di crastînus

SINONIMI: differire, posticipare, rimandare, prorogare, prolungare, tergiversare, tardare, dilazionare, indugiare, tardare.

CONTRARI: affrettare, anticipare.

Modi di dire utilizzabili con significato simile al vb. procrastinare:

  • dare tempo al tempo
  • fare qlcs domani e bene
  • lasciare il domani al domani

Quando si usa procrastinare:

  • per compiti, ordini e richieste
  • per altrui richieste non troppo gradite ma inevitabili
  • nelle attività in generale che non sono ritenute utili, da compiere immediatamente, sgradite, complicate da portare a termine, richiedenti grande impegno (a favore di altre attività meno impegnative)
  • fig. evoca la pigrizia propria di una persona
  • fig. rimanda alle azioni che sono sempre dette ma mai completate
  • fig. ci si può riferire con il sost. e a.g. procrastinatore ad un soggetto solito temporeggiare

“Procrastinare è la caratteristica di quelli che non hanno la fretta dell’agire, quelli di cui la vita pare eterna e che le azioni valgano meno di una foglia cadente. Chi procrastina si troverà ad agire al tramonto, non arrossato di sole, ma rabbuiato dal tempo maturo e pieno di rimpianti”.

Giulia Coppa

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Rubrica “Le Parola Furbe” – Paese

PAESE

Piccolo centro abitato, in genere rurale.

  • Regione: territorio abitato e coltivato, individuato per particolari caratteristiche
  • Territorio compreso in determinati confini, sottomesso alle medesime leggi
  • Accezione affettiva con cui indicare la patria

Modi di dire:

  • Scoprir paese: tastare il territorio

Etimologia:

Dal latino parlato pagensis, der. di pagus, villaggio

SINONIMI:

  1. Villaggio, borgo, borgata
  2. Luogo, posto, territorio
  3. Landa, plaga
  4. Nazione, stato, madrepatria

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