“La chiave girò lenta e inesorabile nella serratura. Un fascio di luce ci precedette nell’atrio della casa silenziosa. Era notte inoltrata ormai ma con tutto quello che era successo in quelle poche ore, non avevo nemmeno sonno e pensando a ciò che sarebbe potuto succedere il giorno dopo, cioè tutto e niente, ero ancora più propensa a rimanere alzata, attendendo, gustando ogni attimo passato su quella terra, quella che reputavo la mia unica patria, quando invece non ne facevo parte e avrei dovuto vederla d’ora in poi come una stazione in cui si è rimasti, attendendo il treno giusto per ripartire e gettarmi oltre i singoli e dritti binari della mia passata esistenza”.
Estratto da “La Gloria del Sangue – Libro Primo”
Pagina 256