Introduzione
In via generale, la filosofia politica si occupa delle questioni della politica concernenti l’organizzazione, la gestione del potere, i confini, il monopolio dell’autorità e la legittimità.
Max Weber fu il sociologo che coniò e diede definizione della politica.
La politica è una sfera specifica della società e riguarda il fatto che nella società sia presente una asimmetria tra chi ha l’autorizzazione a emanare le leggi, cioè i governanti e chi a quelle leggi deve obbedire, cioè i governati. La forma specifica politica del potere è l’autorità. Il potere esercitato istituzionalmente ha un effetto di comando coercitivo. L’autorità politica consiste nelle misure, nelle scelte e nelle disposizioni che riguardano l’intera cittadinanza, sostenute da sanzioni, di carattere imperativo. L’autorità è il potere che è autorizzato, sostenuto dalla coercizione e l’asimmetria tra governanti e governati differenzia la politica da tutte le altre sfere di potere non politiche.
Nello stato moderno, l’autorità possiede tre caratteristiche:
- La legittimità
- L’elemento territoriale
- Il potere coercitivo nella misura in cui all’interno dell’unità politica considerata, ci sia il cosiddetto monopolio della forza: solo gli organi dello stato sono autorizzati a utilizzare la forza
Nelle strutture premoderne il monopolio della forza non è presente, sono presenti invece diverse forme di autorità, sovrapposte su un determinato territorio, in cui l’elemento dell’autorità è presente, ma chi la gestisce non sempre possiede il monopolio della forza.
La filosofia politica si occupa di indagare sulle questioni legate alle peculiarità dello stato moderno e sulle questioni inerenti alle strutture premoderne. Per semplificare, tra le diverse teorie e definizioni, da prima di Platone in avanti, è utile raggruppare i molteplici approcci sotto due categorie, denominate, con il termine di approccio, e sono comprensive e ampie:
- Approccio realista: coloro che ritengono che la distinzione tra governanti e governati e l’esistenza di un potere politico nella società, sia un dato di fatto. Può essere spiegato nella sua genesi ma non richiede un’analisi sul perché ci debba essere:
- In ogni società c’è chi governa e chi viene governato e obbedisce: la divisione autoritativa non viene messa in discussione
- Analisi del potere così com’è, come funziona, quali siano le contraddizioni, le inefficienze…
- Funzionamento del potere, la sua esistenza e scomposizione. Vivisezione della realtà politica senza porsi domande sul perché dell’essere della politica
- Approccio normativo: coloro che mettono in discussione la divisione tra governanti e governati. Si pongono delle domande sulla necessità della divisione tra governanti e governati, se sia necessaria la presenza di un’autorità. Ha come obbiettivo l’argomentazione di giustificazioni sul perché dell’esistenza delle autorità e se ci sono delle giustificazioni, quale tipo di autorità è giusto che esista.
- I filosofi, politici normativi, prendono sul serio la sfida anarchica, secondo cui ogni forma di potere politico sia ingiustificata in quanto restrizione di libertà dei cittadini. La società giusta dovrebbe essere quella anarchica, senza capi che governano; una società che si auto-organizza
- Perché la politica risulti giustificata è quindi necessario mostrare che la riduzione della libertà naturale che l’autorità implica per i suoi soggetti non è coercizione ingiustificata, e che l’obbedienza alle leggi non è abdicazione dell’autonomia dell’individuo.
In sostanza, il piano di analisi della politica normativa, chiarisce cosa sono e cosa si sta facendo in relazione all’analisi. La politica può essere analizzata su vari piani; il primo piano è la conoscenza dei fatti, il piano empirico con la loro ricognizione. Questo piano è promosso dagli individui che si occupano della raccolta dei dati. A seguito della raccolta dei dati, si opera una riflessione critica, interpretativa, con scopo conoscitivo nei riguardi dei fatti.
In pratica, i fatti vengono raccolti e interpretati. Questo è il piano di analisi della scienza politica, con l’aggiunta di un’interpretazione critica dei fatti della politica che sono stati raccolti. In aggiunta, si opera un’analisi critica dei fatti e la conoscenza prodotta della scienza politica. Anche l’approccio realista può agire in questo senso, ma solo per mettere in evidenza incongruenze, contraddizioni e per elevare aspetti che ad un primo piano di analisi non erano visibili.
Riferimenti: conoscenze pregresse e appunti universitari