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Fragments of life di Elisa Vinci – Recensione

Recensione della raccolta di poesie di Elisa Vinci, intitolata Fragments of Life. 

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Mi chiamo Elisa Vinci, ho 25 anni, abito attualmente a Sanluri (SU) e sono un’aspirante attrice, cantautrice e scrittrice di poesie.
Dal 2009 al 2014 ho frequentato il liceo Linguistico E. Piga di Villacidro, in cui ho iniziato ad appassionarmi alle lingue straniere, in particolare all’inglese e allo spagnolo.
Nel 2014 mi sono iscritta alla facoltà di Beni Culturali e Spettacolo di Cagliari ed è durante questo percorso che mi sono fortemente interessata alla Storia dell’Arte, del Teatro e del Cinema.
Nel 2017 ho partecipato al programma Erasmus+traineeship in una Scuola di Teatro a Valladolid, in Spagna, frequentando varie lezioni, come ad esempio Interpretazione, Drammaturgia e Canto, e facendo da assistente alle lezioni di recitazione degli allievi del secondo anno.
In quello stesso anno, al mio ritorno dalla Spagna, capii finalmente che ciò che volevo fare nella mia vita era lavorare nell’ambito del teatro. Durante il mio percorso universitario ho partecipato ai corsi di recitazione di Ferai Teatro con Ga’ e Andrea Ibba Monni, e assieme a loro ed altri artisti ho partecipato al progetto del Baratto Teatrale, ispirato ai lavori di Eugenio Barba.
Mi sono laureata nel 2018 e in quello stesso anno mi sono trasferita a Padova per frequentare la Scuola di Musical Dreaming Academy, in cui ho imparato le nozioni base negli ambiti di danza, canto e recitazione teatrale.
Nel 2019 mi sono trasferita a Londra e ho frequentato il corso di recitazione della Young Actors Theatre Islington fino a Dicembre 2019. Attualmente sono in Sardegna e sto lavorando a dei progetti personali (registrazione di brani musicali inediti e raccolte di poesie in lingua inglese) con l’intenzione di pubblicarli e sto continuando a studiare recitazione per riuscire un giorno a lavorare nel mondo del teatro.

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Sinossi 

Fragments of life è la raccolta di poesie di Elisa Vinci in cui i temi centrali sono gli amori impossibili, la scoperta della bellezza delle piccole cose e la lotta personale. È inoltre il viaggio di una parte della sua vita trasformato in poesie e può essere interpretato in maniera diversa a seconda della sensibilità del lettore. È diviso in 5 capitoli, intitolati come i 5 sensi e ognuno rappresenta appunto un frammento dell’esistenza. I capitoli seguono questo percorso: sentimenti di una relazione autodistruttiva, un amore di creta, la consapevolezza di un sé senza colore, una profonda relazione intrecciata dipinta di battaglie e sogni e una conversazione intima con i mostri dentro della mente.


La sinossi qui sopra citata indica in maniera puntuale quali sono i temi principali trattati nelle poesie e da questi punti di riferimento ho iniziato la mia lettura di Fragments of Life. La raccolta è composta da 16 poesie e ciò che più mi ha affascinata è stato il clima che subito viene a crearsi con la prima lettura, di preciso con la poesia Leaves of blood; leggere questa poesia è pari all’inizio di una lunga camminate sul viale di una vita che si interseca con altre e che, per molti versi e per innumerevoli eventi, si allaccia ad esistenza altrui sotto punti di vista quali i sentimenti, le emozioni, la capacità di instaurare relazioni, l’amore, le pulsioni e i sogni, come i desideri che una persona ricerca per se stessa, in particolare per ciò che concerne il suo ideale di amore e di quiete.

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The voices of the monsters in my head. Inserita nella raccolta Fragments of Life. Illustratrice: Martina Pilloni

Leggendo le poesie ho percepito innumerevoli sensazioni che danno forma al clima appena citato; immaginatevi di entrare in un bosco di conifere e di aceri rossi, c’è sia il verde che il rosso, un rosso che irrora gli occhi e stupisce la mente osservante l’ambiente circostante. Poi immaginatevi una casa in legno, piena di monili, oggetti appesi alle finestre, una veranda occupata da qualche cassa panca e delle sedie. La catasta della legna è vicina alla dimora principale e il profumo del bosco abita ovunque, soprattutto in autunno, quando il rumore delle foglie canta perenne con la brezza fredda dell’inverno ormai prossimo. L’aria porta con sé anche l’odore del fumo del camino.

Ora, questo meraviglioso quadretto ribaltatelo all’interno della vostra persona e specchiatevi in esso: cosa si nasconderà dentro la casa? Cosa contengono gli armadi, le cassapanche e i cassetti dei mobili della cucina? Il camino è acceso? Sì, lo avevamo immaginato prima, quindi, quella casa è viva come le persone che la abitano. Ogni persona contiene in sé infinite sfaccettature dettate dalla crescita individuale, dall’educazione, dal carattere formatosi negli anni, dalla personalità, dalle esperienze e dagli eventi accaduti. Questo è il substrato a cui ho fatto riferimento per godere appieno delle poesie che compongono Fragments of Life; nelle poesie ho sentito le emozioni dell’autrice e non ho potuto fare a meno di constatare che il ventaglio di esperienze avvenute sia stato ampio e variegato, tanto doloroso quanto costruttivo per lei.

Un elemento che mi è piaciuto è legato all’intrecciarsi del tempo e dello spazio, inteso come luoghi: ogni poesia è uno spazio diverso in cui mi sono immersa e ricercando il tempo, ho evidenziato due tensioni principali: la prima, legata al passato innervato nei ricordi serbati nella memoria che esprime la sua vera realtà delle percezioni avvenute e la seconda, legata al futuro in tutte quelle occasioni in cui il tempo del sogno, del desiderio, dell’immaginazione fanno da padroni e non lasciano scampo al presente, spazzato via da ciò che si vorrebbe essere.

The touch of a wooden skin. Inserita in Fragments of Life Illustratrice: Martina Pilloni.
The touch of a wooden skin. Inserita in Fragments of Life. Illustratrice: Martina Pilloni

Altro carattere che voglio sottolineare è quello che ho soprannominato timore dell’incompiutezza: la dinamica che soggiace ad alcune poesie la ritengo davvero legata alla volontà del “voler essere”, “voler diventare”, “voler divenire”, cioè tre forme di volontà che spingono la persona a progredire e a perseguire i suoi obiettivi. Questo elemento l’ho apprezzato perché è colorato da una parte di una nota melanconica per il fatto che l’obiettivo appaia lontano, quasi irraggiungibile, snaturato dalle pressioni che il presente nella sua immediatezza comporta e dall’altra da un guizzo, una scintilla che pian piano inizia a farsi strada nonostante i turbamenti e le avversità che incorrono nel cammino della vita.

Le mie preferite

Leaves of blood 

I primi versi provocano un’immersione in piacevoli sensazioni che toccano tutti e cinque i sensi, ma subito dopo, alla parola “kills” ho provato un’ascesa di agitazione e subito dopo alla parola “naked” ecco la tristezza e la sofferenza, non solo fisica, ma anche spirituale.

In tutta la poesie si palesa la componente sensoriale unita alla percezione del mondo esterno e di ciò che l’io, la persona, registra mentre prova emozioni che soverchiano il corpo e l’anima.

La dualità presente corpo e anima è sottolineata soprattutto quando i versi iniziano a focalizzarsi sugli strappi provocati da ciò che la persona vorrebbe: un amore, una sentimento così grande e avvolgente che provoca dolore, non perché sia impossibile nella sua impossibilità globale, quanto perché nel particolare appare impossibile.

Nei versi “you are a vertigo – made of different souls” si sente una lotta che passa da essere anima e corpo ad uno strato più profondo, come se le anime che si incontrano, in realtà si allontanassero per stringersi più forti, ma sempre mutate, sempre cambiate a causa si ciò che avviene e che sentono l’una per l’altra.

Dal verso “I hear your honey” seguito dalla parola “mouth” la situazione che prima era tesa verso un globale senso di perdizione e di lotta interna, si sprigiona nei ricordi della memoria del tempo passato; qui l’amore sembra essersi finalmente congiunto con l’altro amore, ma così, proseguendo nella lettura, non è; un turbinio di dolcezze e di melanconia si mischiano alla metafora della foglia “leaf” in accezione anche plurale, perciò in diverse forme: la foglia che cade in autunno, il tempo che vorrebbe essere eterno, la foglia nell’aria, apparentemente libera se non fosse che vorrebbe tornare all’albero da cui è caduta, la foglia che cade nella corrente del fiume e che viene portata via, lontano, impotente.

La foglia assume la stessa importanza metaforica del biscotto, “biscuit”: ingenuo e generoso biscotto che accetta, che vuole sentire e sapere tutto dell’amata, come se il vino in cui viene intinto fosse lo stesso sangue dell’amore dell’anima di cui si ricerca la beatificante comunione.

Il vino non è solo l’amore in cui ci si vuole immergere, ma anche un “wine of dreams”, in cui si incontrano la realtà e il sogno: la realtà che solo in uno schiocco di dita sembra essere stata realizzata, ma proprio perché realtà, a cui è precluso il viaggio verso il desiderio ultimo della realizzazione del sogno, si infrange all’interno del sogno stesso; il sangue, il dolore fisico della perdita e il cammino verso l’accettazione di questa assenza che ormai l’amata sa essere perenne, infrange ogni confine, abbatte i muri delle due anime in questo travaglio e una vorrebbe essere nell’altra totalmente, per sentire e percepire l’amore che, nonostante le avversità e l’impossibilità, combatte strenuamente fino alla fine, rimpiangendo di non poter realizzare il suo sogno, vissuto in una maniera mediata nella realtà, mediata in quanto preda di timori, sofferenze e dolori.

La carica emotiva e riflessiva di leaves of blood apre al mondo colorato di sentimenti perenni legati al corpo e allo spirito, come l’amore, la compassione, la sofferenza, il dolore, la tenacia, la generosità e l’accettazione; il sangue è veicolo di un sapere, di graffianti sospiri e di un cuore colmo di turbinose emozioni, che lottano tra di esse per la supremazia.

 

Blowing down my happy thoughts

Trovo che questa poesia racchiuda in venti versi le domande e i crucci di un’esistenza durante la sua crescita. Indirizzare la propria esistenza è difficile, in particolare un elemento della vita è complicato, perché pone davanti all’essere umano non solo un bivio, ma più sentieri: la scelta. Come si sceglie? Si sceglie davvero nella vita?

Ciò che nell’essere umano più si scontra sono i sogni e la realtà: scegliere di vivere il sogno o scegliere di vivere la realtà? La realtà è il sogno? Oppure il sogno in quanto tale se calato nella realtà viene snaturato?

Con il verso “I deluded my self” si percepisce tutta la forza di volontà utilizzata per perseguire i propri desideri, ma si percepisce anche la caduta, la caduta in un abisso in cui la mente perde la sua consistenza e le ombre oscure, i pensieri che ci portano sempre a credere di essere nulla più che un involucro privo di capacità, ci ingabbiano e ci imprigionano in noi stessi. A questo punto il corpo cerca di combattere, si chiude in se stesso in una “conferenza” per decidere che cosa fare? Ritorna il tema della scelta calata nel tempo presente. “Now” del verso 15 è di importanza vitale in questa poesia.

What should I do now?”. “Now” viene accompagnato da “should”, dovrei: il presente di “now” si accosta al condizionale di “should”; un incontro di due modi, di tue tempi, il momento presente del fare e il momento condizionale del dovrei. Scegliere di due tempi della vita è complesso, perché l’uno infonde carattere e importanza all’altro. Come i due tempi sono scissi proprio dal modo in cui l’essere umano vive, insieme al peso della scelta presente portata avanti verso il futuro, irrompe una nuova scissione: uscire dal proprio corpo, librarsi lontano, con l’intenzione e forse il desiderio che le pene scompaiano e che si possa ritornare nel proprio corpo e scegliere per la propria vita. La scissione è presente anche all’inizio della poesia, in cui un occhio è vuoto e l’altro è pieno, ma sporco: un vero e proprio adombramento della vita e delle scelte da compiere.

Link Utili 

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