– Ehi!-, esclamò mentre camminava sotto le ombre lunghe degli alberi. Il vento sibilava tra le foglie cadenti di settembre. La ragazza si voltò e l’osservò. Indossava un lungo soprabito beige. Il braccio sinistro era disteso nell’aria.
– Cosa vuoi ancora?-.
– Una parola. Da te-.
– Perché?-, disse fermandosi. Dopo pochi attimi si fermò e tornò da lui, che sorrise, nel vederla sempre più vicina.
– Perché voglio parlare con te. Udire la tua voce e lasciarmi trascinare da ciò che dici-.
– Perché?-, chiese nuovamente, imbronciata.
– Perché amo ciò che dici, ciò che fai e quello a cui aspiri-.
Rimasero immobili. Solo gli sguardi scalpitanti. Nel silenzio.