La Scrivania Letteraria

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Scrittura libera

Il peso del vuoto

Le tue lacrime mi hanno lasciata senza un volto adatto a sorridere alla vita. Le tue lacrime mi hanno stordita a tal punto che non avrei saputo come consolarti. Le tue lacrime hanno riaperto una breccia nella mente e nel cuore, da cui sono sgorgate secche parole di vergogna e di rimorso, inadatte alla consolazione. Le tue lacrime hanno strappato le gioie e aumentato il dolore, tanto da immobilizzare il pensiero e irretire le spire dei sogni.

Le tue lacrime mi hanno fatto riflettere sull’imprevedibilità, sull’indifferenza, sulla natura di quel che siamo e su ció di cui siamo fatti. Cosa potremo mai fare, noi, per il bene della nostra carne e per il futuro di coloro che verranno? Come potremo vivere quando gli anni passeranno e le stagioni seguiranno una dopo l’altra, il decorso della caducità?

Le tue lacrime sono state lo sgomento dell’impotenza, la parvenza dell’impossibilità totale del tocco dell’eterno, la malattia vera e sincera dell’assenza più grande che si abbatte ogni giorno su di noi. Come possiamo dormire beati nel letto di rose in cui tutti vorremmo adagiarci?

Le tue lacrime hanno scosso la luce della quiete per pochi istanti ma hanno impresso con fuoco violento la follia dell’incontrovertibile presenza dell’alea, dell’antica saggezza della fine e dell’amara sconfitta che è velenifera essenza della vita.

Le tue lacrime hanno estorto il dolore da un giorno di pace, scandito dalle luci dell’alba e del tramonto, scolpito del cielo delle giornate migliori. Non ho potuto far altro che assistere al decorso delle lucide lingue amare sulle tue gote arrossate. Non ho potuto far altro che volerti stringere tra le braccia senza avere il permesso di farlo.

Le tue lacrime sono il pianto dell’amore incondizionato, del legame che non verrà dissipato, dell’approssimarsi del gelido giorno in cui i raggi del sole splenderanno sul legno, del ghiaccio nel cuore, dei tremiti dell’assenza dell’essenza.

Le tue lacrime sono dolore, sono ingiustizia, sono calore nero, sono la terra del futuro che accoglierà chi ora stai piangendo.