Lunghi fili di fumo si ergono leziosi nell’aria pesante che preme sulle finestre e bussa alle porte di chi ha timore del futuro. Chiuso in quelle quattro mura, il vecchio sapiente ha deciso di non svelarsi, attende qualcuno che lo comprenda, che lo accetti malgrado le sue piccole incoerenze; attende il futuro più forte e tenace, contrario o concorde. Aspetta che la parola dell’altro lo ridesti e lo porti nuovamente sul piedistallo del quale è stato privato molto tempo addietro, da forze che detengono i numeri, non le menti.