La Scrivania Letteraria

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Scrittura libera

I pantaloni della sincerità

– Allora! Che dici? Come mi stanno?-, esclamò tutta esaltata la ragazza. Indossava un paio di pantaloni a strisce, nere e dorate. Si metteva in posa e guardava il riflesso nello specchio. Le piaceva molto. Erano audaci, grotteschi. Fantastici.

Il ragazzo aveva il mento appoggiato alla mano, lo sguardo annoiato, il gomito a premere sulla gamba, incrociata all’altra. Il ciuffo di capelli neri era riccio a gettare un’ombra sul viso. – Sembrano i pantaloni del pagliaccio di due settimane fa della fiera-, ribatté scocciato. Non la sopportava quando si metteva a fare la sofisticata. Alla fine indossava sempre le solite camicie bianche o grigie, il trench beige, i jeans neri e portava quella maledette borsa rossa. Come aveva fatto a non accorgersi di quanto non sapesse vestirsi? Eppure l’amava anche per quella mancanza anche perché il suo corpo non aveva bisogno di nessun abito che la facesse risaltare. Era bellissima.

– Sei sempre il solito…-, ribatté scocciata. Tornò dietro la tenda del camerino. Perché non gli andava mai bene niente per lui? Ogni volta la criticava i suoi gusti nell’abbigliamento. Lui diceva di amarla ma il suo modo di lamentarsi era asfissiante anche se solo per un particolare. Lo avrebbe mandato a stendere prima o poi. Però era così bello, affascinante, gli occhi limpidi e alle volte ingenui. Strinse i pantaloni tra le mani. Si rivestì veloce e uscì, gettandosi tra gli scaffali. Trovò un top nero, in ecopelle e un paio di tacchi vertiginosi. Tornò da lui e lo prese per il polso, tirandolo alla cassa. Lei pagò e uscirono in completo silenzio. – Stasera sarò il tuo pagliaccio-, gli disse, – e dovrai smetterla di nasconderti dietro alle tue lamentele-.

Il pagliaccio gli piacque e quando la vide pronta per andare a cena, poche ore dopo, vide in lei quell’unicità che lei non gli aveva mostrato per timore di ferirlo. Non erano stati sinceri. L’una aveva mentito sui suoi acquisti, sul suo abbigliamento, cosa che lei adorava. L’uno aveva mentito sulla sua indole sincera, reprimendola con le lamentele, nascosto dietro a pregiudizi di “stile”.

Un paio di pantaloni a strisce salvò la loro relazione.