La Scrivania Letteraria

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Scrittura libera

Lacrima

Perché nei giorni uggiosi le foglie si colorano di note circolari e indifferenti del passaggio del tempo. Nelle giornate di pioggia scorrono le gocce d’acqua come scivolano sulla carta le parole, scendono leggere sulla pelle come gli abbracci e sono fresche come le mani gelide dell’inverno che fanno capolino tra le coperte più spesse dei letti.

Con la pioggia, tutto diviene più dolce e freddo, nostalgica lacrima del cielo, che copre l’estate di umidi stracci e rinfresca i campi di rossa uva rigogliosa.

Con l’acqua, i corpi si svestono, le piante crescono, i fiori brillano e le culture crescono. Sotto alle nuvole gonfie di pioggia, i larici ingialliscono, le strade sfumano, i tetti sbiadiscono e le grondaie suonano la musica dell’autunno.

Le lacrime cadono, toccano il suolo, ammorbano i passi e fanno aprire gli ombrelli. Le persone stringono i cappotti, preferiscono il calore che fino a pochi giorni prima tentavano di schivare con le ombre dei parchi. Intanto i boschi pian piano arrossiscono e fra qualche tempo si faranno scheletri.

La lacrima cade e scende a valle con i ruscelli, i torrenti e si ricongiunge al fiume, perpetuo traghettatore verso gli oceani, porto sicuro per le navi verso il cielo, mare di nubi.

Le lacrime scorrono sulle gote morbide e sulle vesti vellutate, si diramano e proseguono il sentiero verso la terra, senza curarsi di coloro che verranno travolti e consumati.

La lacrima cade sola ed esplode di voce argentina e tagliente. La pioggia ride silenziosa della sua potenza.