La Scrivania Letteraria

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Rubrica "Le Parole Furbe"

Rubrica “Le parole furbe” – Libro

Una buona giornata Lettrici e Lettori! Oggi con l’appuntamento della Rubrica “Le parole furbe” presento la parola Libro. Come non amare questa parola?!

SIGNIFICATO 

Complesso di fogli della stessa misura, stampati o manoscritti, cuciti insieme da formare un volume, fornito di copertina o rilegato.

Si intende:

  • a stampa

Si specifica:

  • manoscritto
  • a mano

Rispetto al numero di fogli:

  • sottile, grosso
  • piccola, grande mole

Formato:

  • in foglio
  • in quarto
  • in ottavo
  • in sedicesimo
  • in diamante
  • tascabile

Legatura o presentazione esteriore: sciolto, legato, in brochure, rilegato in tela, in pelle

Stampa: in elzeviro, in caratteri latini, gotici, illustrato

Condizioni materiali: nuovo, usato, in ottimo o in cattivo stato, intonso

Epoca della pubblicazione: antico, vecchio, nuovo, moderno, recente

Contenuto: scientifico, letterario, di poesie (silloge), di storia, racconti (raccolta), antologia (miscellanea di più autori) divulgativo, istruttivo, giallo (a seconda del genere e del sottogenere)

Locuzioni varie, relative alla stesura, stampa, pubblicazione, vendita: preparare, scrivere, fare, comporre, cominciare, terminare un libro; stampare, pubblicare, vendere, smerciare, divulgare un libro. Con riferimento al contenuto dell’opera: leggere, scorrere, divorare; esaminare, giudicare, criticare, commentare, postillare. Come oggetto di studio: vivere tra i libri; è sempre con i suoi libri; lasciare i libri, abbandonare gli studi.

Con denominazioni particolari: di testo o scolastico, adottato nelle scuole come sussidio all’apprendimento di una materia; di stato, testo unico obbligatorio imposto nelle classi delle scuole elementari del Regno d’Italia, abolito nel 1947 e sostituito dal sistema della libera scelta dei libri di testo. Libro elettronico. Libri sacri, le scritture sacre che sono a fondamento delle varie religioni, e per antonomasia, nella religione cristiana, la Bibbia.

Nella religione e divinazione romana: aruspicini, augurali, fulgurali, ostentari, pontificali, rituali, sibillini, tarquiziani.

Nell’antico Egitto: libro dei morti, raccolta di preghiere, inni e formulari magici tracciati su rotoli di papiro e decorati con illustrazioni; veniva deposto nei sarcofagi per accompagnare il defunto e istruirlo sul modo di comportarsi nell’oltretomba.

Libri diplomatici, in passato, era una raccolta dei documenti diplomatici relativi a una determinata questione politica o a un particolare evento, pubblicati dai ministeri degli Affari Esteri dei vari stati per informare in proposito la pubblica opinione; erano distinti e denominati dai colori di copertina adottati dai vari paesi.

Usi figurativi: libro della vita, del destino, del futuro, il corso degli avvenimenti che si succedono nella vita di ogni uomo, la vita stessa, il destino, soprattutto in quanto si cerca di conoscerli, di prevederli.

Parlare come un libro stampato, per lo più usato con ironia per indicare chi parla con precisione o gravità affettata, o chi espone le proprie ragioni da un punto di vista suo, che però è in contrasto con la realtà dei fatti o con le esigenze degli altri.

Essere un libro chiuso per indicare una persona che parla poco, che non lascia trasparire i suoi pensieri e sentimenti, al contrario se una persona è un libro aperto, si intende una persona sincera che manifesta le sue emozioni e si comprende con facilità ciò che pensa.

Libri d’oro: sono stati chiamati così, in via generale, i registri nobiliari di vari stati e città italiane dei secoli passati; in particolare i registri nei quali erano elencati coloro che, appartenendo a famiglie patrizie, avevano il diritto di essere chiamati a far parte dei consigli maggiori nelle repubbliche a reggimento aristocratico o anche nelle singole città. In senso figurato con “libro d’oro” si intende una serie di fatti memorabili di una città, famiglia, associazione; nello sport, il complesso delle vittorie o dei risultati lusinghieri ottenuti da un atleta, da una squadra o dall’insieme delle squadre rappresentative di un determinato paese.

Il Libro nero era un registro usato in Francia, all’epoca della Rivoluzione, che raccoglieva i nomi delle persone politicamente sospette o pericolose. In generale si intende un elenco di persone sospette alla polizia, anche per motivi politici. Per estensione si intende ogni registro contenente note di biasimo, nomi di persone indesiderabili o comunque considerate nemiche. In senso figurato essere nel libro nero significa essere malvisto, tenuto in disparte, escluso o godere di cattiva fama da determinate

Diminutivo: libretto, librino, libriccino, librettino.

Diminutivo e spregiativo: libruccio, librettuccio, libricciolo.

Spregiativo: libriciattolo, letterario librattolo.

Accrescitivo: librone.

Peggiorativo: libraccio.

ETIMOLOGIA 

Dal latino liberbri, che indicava in origine la parte interna della corteccia che in certe piante assume aspetto di lamina e che, disseccata, era usata in età antica come materia scrittoria.

CURIOSITÀ

1 – “Moby Dick” di Hermann Melville fu in origine pubblicato senza il finale per un errore dello stampatore (altro che refusi).

2 – Il libro più misterioso dei tutti i tempi (ne trovassi una copia!) è il “Manoscritto Voynich”: un volume illustrato di 204 pagine, vergato a mano su pergamena dell’inizio del XV secolo. Finora nessuno è riuscito a decifrarlo: la lingua in cui è scritto non assomiglia a nessuna di quelle conosciute.

3 – Lo scrittore Stephen King soffre di una fobia, quella per il numero 13, chiamata triskaidekaphobia.

4 – Il noto indice dei libri proibiti (quante volte a scuola durante le interrogazioni lo abbiamo nominato?), istituito da papa Paolo IV nel 1558, era l’elenco delle pubblicazioni ritenute dannose per la fede che i cattolici non dovevano leggere. È stato abrogato nel 1966!

5 – In Antico Egitto le biblioteche era chiamate “il tesoro dei rimedi dell’anima”.

6 – La biblioteca del Congresso degli Stati Uniti d’America conta 138 milioni di documenti e l’ha resa la biblioteca più grande al mondo.

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Rubrica "Le Parole Furbe"

Rubrica “Le parole furbe” – Armonia

Oggi introdurrò nella rubrica una parola che mi ha sempre affascinata.

ARMONIA

Sostantivo femminile

ETIMOLOGIA

dal latino harmonĭa, greco ἁρμονία, affine a ἁρμόζω «comporre, accordare»

SIGNIFICATI

  • La consonanza di voci o di strumenti, la combinazione di accordi, di suoni simultanei e anche l’associazione di suoni successivi, che produce un’impressione piacevole all’orecchio e all’animo; un’armonia, celeste, delicata, soave flebile
  • Dal punto di vista teorico consiste nella pratica e nella teoria della formazione e concatenazione degli accordi musicali, secondo una concezione polifonica della musica, nella quale lo sviluppo del discorso tematico si realizza in una successione non di suoni singoli ma di accordi, cioè di più suoni prodotti simultaneamente. Nell’antichità classica il termine era usato come equivalente di modo o scala: a. dorica, frigia.
  • Riferito alla parola non modulata nel canto, l’impressione gradevole che risulta, nella prosa e nel verso, da un musicale accostamento di suoni, accenti, pause.
  • L’armonia imitativa: accorgimento retorico, simile all’onomatopea, per cui si cerca di riprodurre, con gli elementi fonici delle parole, l’impressione acustica di ciò che le parole stesse rappresentano con il loro contenuto semantico o attraverso le suggestioni acustiche, la sensazione immediata della rapidità, di un movimento o della lentezza.
  • In un significato più ampio si riferisce alla proporzione conveniente dall’accordo di più parti o elementi: l’armonia dell’universo o armonia cosmica, l’armonia del corpo umano.
  • In architettura l’armonia è la proporzionata corrispondenza tra le parti principali e le secondarie, e tra i singoli membri architettonici e l’intero
  • In pittura e scultura l’armonia è la conveniente disposizione delle figure nell’insieme dell’opera: a. di linee, di forme; a. di colori o a. cromatica, accordo di colori ottenuto accostando toni diversi o anche, nella forma più semplice, toni di una stessa gamma o gradazioni diverse di un solo tono.
  • Accordo, conformità, in senso generico: a. di pensiero e di azione; a. dei fatti con le parole; in a. con, d’accordo con, in conformità a: agire in a. con i propri principi; prendere provvedimenti in a. con le disposizioni generali.
  • In senso figurato l’armonia la concordia di sentimenti e di opinioni tra più persone: essere, stare, vivere in a. o in buona a., in pace, in perfetto accordo; turbare l’a. di una famiglia, di un gruppo d’amici.

L’armonia evangelica consiste nell’accordo tra i quattro Vangeli canonici, più nello specifico tra i sinottici; l’accordo viene dimostrato sia mediante tavole in cui vengono messi a raffronto i passi relativi al medesimo episodio, sia componendo un racconto unico, in cui i vari episodi sono fusi insieme, secondo uno schema cronologico e con procedimenti che possono andare dalla rielaborazione letteraria a un vero e proprio lavoro d’intarsio di frasi e di parole.


Nella concezione filosofica di Leibniz si identifica con armonia prestabilita, la legge predisposta da Dio all’atto della creazione, che regola il rapporto tra le sostanze spirituali che compongono il mondo, le monadi, ciascuna delle quali contiene in sé come rappresentazione, implicita o esplicita, la totalità delle altre, e svolge tale rappresentazione in modo corrispondente allo svolgersi di quelle di tutte le altre, pur senza influire direttamente su di esse e senza subirne l’influsso.


L’armonia o principio della coerenza: siamo in armonia con noi stessi?

Con il principio di coerenza si possono intendere tutti gli sforzi che l’essere umano in quanto individuo compie per far sì che gesti, azioni, pensieri e valori siano in “armonia”. Qui si può cogliere subito un soggiacente elemento di interdipendenza, ma anche di conflitto in quanto la crescita e più in generale la vita non è uno stato d’essere immobile e immutabile, bensì un processo dettato da mutamenti esterni, interni, gestibili e incontrollabili. Con il detto “tra il dire e il fare” si può riassumere in maniera “scherzosa” la difficoltà che si incontra nel rapporto con noi stessi e con il mondo, tra l’esperienza e la contingenza.

Carl Rogers, psicologo umanista, fu uno dei pionieri del principio di coerenza. Nel 1950 affermò che il principio di coerenza era una sorta di alleanza tra l’esperienza e la coscienza. Ciò sarebbe quindi il risultato di ogni cosa vissuta e di quanto appreso da essa per poter agire in coerenza con la personale scala di valori, sentimenti e desideri. Perché concentrarsi sulla coerenza? Il volto opposto della coerenza è l’incoerenza e questo fattore all’interno della vita come processo è causa ed effetto di disagio, di sofferenza e di discrepanza tra ciò che gli individui vogliono e fanno, tra ciò che sono i bisogni reali e i desideri egoistici dettati dall’auto-interesse.


Da un punto di vista che si avvicina alla concezione olistica della vita, si può considerare l’armonia come la possibilità attraverso l’ascolto attento di una porzione della realtà, di riuscire a comprendere il tutto armonico che ci circonda e riuscire ad ascoltare sia noi stessi che l’esterno. L’armonia inoltre non è da intendersi come un’estasi immobile, bensì come una realtà dinamica.

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Rubrica “Le Parole Furbe” – Esultare

SIGNIFICATO: provare una grande gioia, seguita da manifestazioni esteriori. Essere orgogliosi, pieni di orgoglio. Provare un’immensa allegrezza.

Possiede un doppio significato: esultare per azioni onorevoli o raggiungimento di risultati di altri e personali, oppure esultare per avvenimenti negativi accaduti ad altri.

Figura poetica riferita a cose. 

ETIMOLOGIA: dal lat. exsultare, comp. da ex- saltare. 

SINONIMI: gioire, godere, tripudiare, giubilare, entusiasmarsi, essere pieno di gioia, essere orgoglioso.

CONTRARI: essere triste, abbacchiarsi, amareggiarsi, gemere, lamentarsi, patire, dispiacersi.

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Rubrica “Le Parole Furbe” – Probo

SIGNIFICATO: agg. in riferimento a persona che opera con coscienza e rettitudine. La persona è definita proba quando agisce con rettitudine durante la vita, dalle azioni alle intenzioni. La trasparenza è quasi spirituale.

Probo significa anche serietà e dignità con connotazioni di frugalità e schiettezza.

La vita vissuta del probo è integerrima, vissuta nell’onestà.

ETIMOLOGIA: dal lat. probus, con medesimi significati di rettitudine e integrità.

SINONIMI: mite, corretto, leale, giusto, virtuoso, prode, valoroso, integerrimo.

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Rubrica "Le Parole Furbe"

Rubrica “Le Parole Furbe” – Favellare

SIGNIFICATO: parlare, raccontare, narrare, modo di parlare, parlata. Usato nel significato di parlare. 

v. intr con aus. avere

ETIMOLOGIA: lat. volg. fabellare, derv. fabella, dim. fabula, da favola, racconto.

SINONIMI: discorrere, ragionare.

CONTRARIO: tacere.

Favella: facoltà di parlare, perdere o riacquistare la favella anche parlata, linguaggio, lingua – la favella toscana.

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Rubrica “Le Parole Furbe” – Eristico

SIGNIFICATO: la comprensione della parola eristico è data dal dettaglio esplicativo riguardante la scuola greca eristica; lo scopo del dibattito dei sofisti non era quello di dare merito alle questioni della discussione, ma di distruggere con la retorica la tesi del soggetto avverso, fino a portare l’argomentazione al paradosso. Lo scopo era la confutazione.

SINONIMI: polemico, contenzioso, sofistico, controverso, ingannevole.

ETIMOLOGIA: dal greco eristiké, da eris-lite, contesa. 

Con la parola eristico si possono prendere in esame e intendere altri caratteri propri dei discorsi e si può disputare nel campo dei significati delle parole:

  • disputa di arte eristica: ingannevole, sofisticata
  • disputa di politica eristica: argomentazioni che prendono in esame e vengono esposte mettendo in rilievo cavilli e piccolezze formali
  • dispute in campo dei significati: lavoro di riflessione sulle ambiguità e i significati delle parole

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Rubrica “Le Parole Furbe” – Orpello

SIGNIFICATO: mezzo di qualsiasi genere atto a esaltare un’apparenza, in netta contrapposizione con la verità. Si tratta di una decorazione artificiosa, una pura apparenza, un lusso, un’esteriorità.

  • esasperare una ricchezza che non è presente
  • porre in evidenza uno status sociale e morale che in realtà non è presente nelle persona e/o persone
  • utilizzato per nascondere assenza o mancanze di varia natura con oggetti materiali
  • usato per ostentare forme di vanità, di opulenza, di ricchezza, di qualità morali, etiche e personali

In senso metaforico, l’esasperazione in una situazione ormai destinata a modificarsi o a venire distrutta, il gesto inconsueto.

Si tratta anche di una lega metallica formata da zinco, rame e stagno, dal colore molto simile al colore dell’oro. Per questo motivo è chiamato anche similoro. 

ETIMOLOGIA: dal lat. auripèllum, composto di àurum-oro pèllis-pelle. Attraverso la lavorazione, l’ottone veniva battuto tanto da creare una foglia, che non era paragonabile agli oggetti d’oro per valore, bensì molto simile in quanto a brillantezza e i manufatti prodotti con questa tecnica vengono chiamati -sing.-, Oricaldo. Parole der. in altre lingue sono: prov. aurpei, fr. oripeau, sp. orpei. 

SINONIMI: fronzolo, maschera, finzione, apparenza, infiorettatura.

“Il bacio fu finzione esasperata del tradimento, tanto quanto gli orpelli che egli ostentava ai polsi e al collo. Al volto portava una maschera, infiorettatura della prodezza nell’ostentare la sua scarsa morale quanto la sua assenza di ricchezza”

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Rubrica “Le Parole Furbe” – Algido

SIGNIFICATO: l’uso dell’aggettivo è solamente figurato. Di una persona, dei modi di fare, indicati come algidi. Indica una certa freddezza, indifferenza. Imprime il distacco, la solennità.

Il freddo e il gelo vanno “a braccetto” con algido perché donano una sfumatura austera.

ETIMOLOGIA: dal lat. àlgidus, da algeo, essere ghiacciato, patir freddo.

“Algido si aggira nella notte l’uomo di cui nessuno aveva visto il volto ma udito la voce per le strade vuote della città”

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Rubrica “Le Parole Furbe” – Telestesia

SIGNIFICATO: fenomeno che concerne la percezione o visione a distanza, di un evento o di un oggetto, sia nello spazio che nel tempo. Si tratta di una manifestazione paranormale; può implicare la visione diretta di oggetti o avvenimenti.

Si escludono i fenomeni di telepatia e di conoscenza precognitiva o premonitoria.

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Rubrica “Le Parole Furbe” – Utopia

SIGNIFICATO: idea caratterizzata dalla realizzazione pressoché impossibile, ma l’utopia stessa spinge ad agire verso di essa. Il progetto si identifica nell’utopia quando è promosso da buone intenzioni ma non attuabile.

La discussione sull’importanza e l’utilità delle utopie derivante dal punto di vista da cui un’utopia può essere interpretata: se dare importanza alla bontà dell’idea che muove verso l’utopia, se dare credibilità al soggetto o ai soggetti che hanno dato vita a un’idea utopica, oppure se dare importanza all’irrealtà dell’utopia e quindi “bearsi” in essa.

  • L’utopia è caratterizzata da un assetto istituzionale, politico, religioso, economico e sociale non realizzabile né attuabile nella realtà vivente, che però si può utilizzare come modello
    • il modello utopico ha diversi caratteri:
      • limitativo essendo un modello astratto, teorico perfettamente, ma assente praticamente
      • positivo in quanto può spingere gli individui ad agire in maniera migliore, promuovendo così il rinnovamento, il progresso e lo sviluppo di determinati interesse sociali generali
      • critico in quanto possiede la capacità di sottolineare le incongruenze, le contraddizioni, i paradossi, gli errori, le mancanze e le problematiche che attanagliano le società, le culture e le nazioni a livello nazionale e internazionale

L’utopia è anche intesa come progetto, ideale, speranza, aspirazione, obiettivo non realizzabile.

SINONIMI: illusione, sogno, fantasia, immaginazione, chimera, fantasticheria, ideale

CONTRARI: realtà

“Utopia è la capitale nella capitale nella mente, la città che non ha palazzi e il continente che non ha spiagge né porti. Utopia è un’idea, utopia è la speranza, utopia è la brama di perfezione imperfetta di un luogo ancora introvabile”.

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