Buon venerdì a tutti i miei lettori! Oggi su Aedifico c’è la recensione di L’Equilibrio, di Martina Tasso, in campagna Crowdfunding su Bookabook!
L’Equilibrio: pagina Ufficiale della campagna Crowdfunding
Buona Lettura!
Biografia
Martina Tasso è nata il 16 novembre del 1995 e vive da sempre in un minuscolo paesino della provincia di Padova.
Dopo il liceo artistico, si è diplomata in un’accademia di musical e ora scrive e dirige spettacoli per il teatro.
Ha mille hobby, dal disegno alla cucina, dal teatro alla scrittura; ama Victor Hugo e Ken Follett e si ritiene orgogliosamente una nerd del mondo Disney.
Chi la conosce non sa quanto lei scriva, ma la verità è che ha più di 15 libri iniziati, in una cartella del pc che è un cantiere in continuo sviluppo. Passa da un progetto all’altro, interrompendosi solo per documentarsi o per trovare una soluzione originale per poter proseguire.
Per un periodo ha pubblicato racconti a puntate sul sito “TheIncipit”. Il suo “Su strada” le è valso il 3° posto in classifica.
“L’Equilibrio” è il primo romanzo che ritiene finito e lo offre al pubblico.
Trama
Martha, crescendo, non ha perso la capacità che hanno i bambini di vedere le fate. L’incontro con Mirko, un ragazzino testardo quanto enigmatico, la porterà proprio per questo in un luogo fuori dal tempo e dal mondo. Si tratta di un’isola abitata dagli Wanduts, tribù di indigeni dove Martha riscopre il gioco, la spensieratezza, l’ingenuità di quand’era bambina.
Ma forse l’isola non è il paradiso che sembra e nemmeno lì si può sfuggire alle responsabilità, alla violenza, al dolore della vita “da grandi”. L’omicidio improvviso di un bambino riaccende un conflitto che sembrava essersi spento da tempo, tra gli Wanduts e gli Invasori Bianchi. Cosa vogliono, dopo anni di tregua?
In una tavolozza di personaggi e ambienti che si accostano come in un sogno, Martha dovrà capire da che parte schierarsi, se con l’inarrestabile Mirko o con l’affascinante Capitano James; se cedere all’attrazione per il bellissimo Gabe o rinunciarvi in partenza; se restare o ritornare a casa.
Un incantevole inizio
I bimbi comunicano con la fate nel periodo in cui non sono in grado di interagire con le persone. Martha Brook, ventiquattro anni, è ancora in grado di vedere e sentire le fate. Felì è la fata che ha accompagnato Martha per l’intero corso della sua vita con il suo allegro scampanellio.
Accudiscono le piante e i fiori. Martha la indica come fata domestica, invisibile tranne che a lei. Martha aveva tentato di rendere partecipe un’amica in prima liceo, ma la rivelazione non aveva portato a nulla di positivo. Così Martha aveva deciso di non rendere partecipe nessun altro della sua capacità. Martha vive in un appartamento con un’amica, Kate e con Felì, la fatina, è con lei da quando aveva sei anni e giocavano insieme sotto una magnolia nel giardino di casa.
Un dipinto di una vita segreta tanto minuscola che viene ingrandita dai sentimenti, dall’amicizia e dal cuore.
Personaggi S(piccanti)
Martha: una ventiquattrenne che vede le fate e si ritrova in un mondo fantastico in cui deve avere a che fare con se stessa e con personaggi affascinanti. Il suo cuore era già stato terreno fertile di scontri amorosi, ma qui, sull’isola, dovrà raccogliere tutte le sue energie e affrontare la gelosia, l’invidia, la rabbia e la superbia. Avrà modo di viaggiare con la mente verso un roseo futuro, ma sarà costretta ad affrontare situazioni terribili in cui le persone si riveleranno fameliche, selvagge e malvage. Il suo carattere è definito dal coraggio e dall’amore per il prossimo e il senso di sacrificio per le persone a lei care. Temeraria e indomita persino davanti alle situazioni più difficili non si tirerà indietro. Il tessuto amoroso e sentimentale gioca un ruolo importante e dovrà riuscire a non soccombere, ma a rinascere nelle sue scelte.
Mirko: bimbo dal cipiglio deciso, dagli ineffabili sorrisi e pieno di risorse. La sua spensieratezza è velata dal senso di mistero che avvolge la sua figura.
Gabe: garzone sulla Corallo Grigio del Capitano James; ragazzo enigmatico, coraggioso, indomito e pieno di sorprese. Il suo passato fa pensare a una persona che ha corso rischi, è cresciuta in fretta e senza pensare troppo alle conseguenze. Il suo cuore è aperto al mondo, ma un ricatto lo imprigiona nelle spire del passato e della sua unicità.
Capitano James: uomo dalle mille occasioni e dai molteplici sotterfugi. Il suo fascino non passa inosservato come i tranelli che sembra voler tirare da un momento all’altro.
Gli sciamani degli Wanduts: Hesutu e Urika; lui è un guaritore mentre Urika è in contatto con gli spiriti e vede nel futuro. Le parole della mistica saranno importanti nelle vicende di Martha perché veicoleranno significati ed eventi di grande rilevanza.
La ciurma del Capitano James: due soli personaggi, in una fugace scena, riescono a smuovere una carica di rabbia nei loro confronti che subito l’idea della marmaglia salta nella mente, con le qualità (spregevoli) che le si addicono: gretta, ignorante, violenta, animalesca, il parossismo del sessismo. Esseri umani malvagi e riprovevoli sotto ogni singolo punto di vista. Eccola presentata la gentaglia del Corallo Grigio, l’imbarcazione del Capitano James.
Lo stile, la penna, la tastiera
La vicenda è calata nella contemporaneità prima di essere trasportata in un mondo solo in apparenza bucolico. Nelle primissime pagine del romanzo sono presenti alcune caratteristiche della vita di tutti i giorni e la presenza dei social; viene posto l’accento sulla freddezza e la grettezza dei rapporti sociali odierni; disillusione, amarezza e cattiveria; d’altro canto Martha dimostra di essere più umana degli altri personaggi per la gentilezza che dimostra nei confronti della natura e per la sincerità, anche la verità, che vorrebbe vedere realizzata e presente negli altri.
Martha, nella solitudine della scogliera, incontra un bambino di nome Mirko, non più di dieci anni e alto quasi quanto lei che ne ha ventiquattro e subito dopo, i presentimenti sulla malvagità dei suoi compagni di viaggio, ottengono conferma e Martha non solo si sente ingiustamente umiliata, ma capisce come le persone siano superficiali, ingrate e incapaci di conoscere prima di sproloquiare.
Mirko e Martha si ritrovano il giorno successivo e lei entra in contatto con la famiglia di Mirko, che si rivela una tribù, gli Wanduts, abitante su un’isola.
Lo scorrere del tempo, dal momento in cui Martha inizia a vivere con gli Wanduts, si perde e la sua mente viene rapita dalla magia che sembra imperare sulle terre floride dell’isola.
Non solo la giovane incontra la tribù degli Wanduts, ma incontra anche colui che è per eccellenza l’Invasore Bianco, il Capitano James.
Dall’incontro con il Capitano James, Martha inizierà un viaggio all’interno del suo cuore, dei sentimenti e delle emozioni che impereranno durante tutto il resto del romanzo. La vicenda alle volte sembra fare da sfondo alla storia sentimentale di Martha senza però perdere il tono avventuroso che è stato ben sviluppato.
In un luogo inaspettato come l’isola, dovrà fare i conti con il passato che le ha dato modo di ripensare al futuro, dovrà sforzarsi di prendere decisioni difficili e capirà quanto una singola vita possa essere importante e fondamentale per ricreare eternamente l’equilibrio.
Il viaggio nel romanzo è utilizzato e reso dinamico in maniera differente a seconda delle situazioni senza scadere nel classico:
- Il viaggio: la gita in baita con Kate e i colleghi e amici di corso: Charlotte, Henry, Joy e Lucas. Qui Martha, a dispetto del carattere dipinto inizialmente, si sente a disagio in mezzo a persone nuove che sembrano giudicarla in base a convenzioni sociali, non troppo “classiche” e lei percepisce il loro distacco dopo una giornata alla baita; ripensando poi anche al viaggio compiuto, nel quale solo un personaggio spicca su tutti: Lucas.
- Il viaggio di Martha: la vita con gli Wanduts, l’incontro con il Capitano James e con Gabe. Viaggi personali ed emotivi, che permetteranno a Martha di crescere, di creare e di trovare se stessa per il presente e per il futuro.
A differenza di altri romanzi, in cui la scoperta dell’esistenza delle fate è uno dei topos della narrazione e il panorama fantastico fa da padrone, qui le fate entrano subito a far parte della narrazione perché sono anch’esse protagoniste, in particolare Felì, insieme a Martha e la fantasia, unita alla magia, è tanto fondamentale quanto serpeggiante negli eventi; non vi è una preponderanza magica, bensì la narrazione di vicende umane drammatiche tinte di magia.
Stile narrativo scorrevole, in grado di ricreare ciò che c’è scritto su carta nella mente immaginifica del lettore, evocativo nelle parti in cui vengono raccontati gli incontri tra i personaggi e le descrizioni dei luoghi e dei personaggi sono ben inserite nel testo. Alcune parti narrative, relative a situazioni di tensioni, sono poco dettagliate; questa scelta permette alla lettura di essere rapida e incisiva.
Parti dialogiche ben strutturate che però necessitano a parer mio di un approfondimento emotivo-psicologico.
La sezione dedicata alla creatività di Martina, accompagnata da una breve intervista.
1 – Come ti sei sentita quando hai deciso di pubblicare questo libro tra i tanti che hai nel cassetto?
Molto in ansia, quasi angosciata in realtà. È molto personale e parlo di persone reali, alcune delle quali non sanno nemmeno di essere nel libro.
2 – Cosa ti ha spinta a scegliere proprio questa storia?
Credo sia per il desiderio inconscio che abbiamo tutti di “essere scoperti”. Ho camuffato, nella storia, dei segreti che non avrei mai rivelato. Per condividere qualcosa di me, forse.
3 – Per Martha e la sua capacità di far fronte alle avversità, a chi ti sei ispirata?
Martha sono io, con tutte le sue insicurezze e le sue convinzioni. Lei in realtà non è davvero capace di affrontare le avversità, ma ci si trova dentro e in qualche modo deve fare. Quindi si ispira a me, a come sono ora e a come mi immaginavo di essere a quest’età (rossa, tra le cose). Tant’è che molti di quei dialoghi sono realmente avvenuti, in certe situazioni Martha mi ci sono trovata io per prima, per poterle raccontare.
4 – Un romanzo tanto bucolico quanto profondo per la vicenda in sé. Ti sei ispirata a degli autori in particolare?
Per lo stile sento di esser stata influenzata da Sophie Kinsella. La drammaticità l’ho acquisita del fatto di esser cresciuta a pane e Victor Hugo.
E per concludere, una riflessione personale su L’Equilibrio:
Libro piacevole con una narrazione semplice e incisiva. La componente emozionale riverbera in ogni pagina e solo le scelte, l’amore e il coraggio riusciranno a far crescere tutti i personaggi, per portare alla risoluzione e alla comprensione di un eterno equilibrio, perso nella memoria, ma vivo nelle pagine di una meravigliosa storia.
Giulia Coppa
Vi ricordo che L’Equilibrio di Martina Tasso è disponibile per il pre-ordine su Bookabook!
L’Equilibrio, pagina ufficiale della campagna Crowdfunding
Iscrivetevi al blog per rimanere sempre aggiornati su nuovi articoli e recensioni, sempre alla scoperta di nuovi autori promossi su Aedifico!