Estratti dal romanzo Le nove vergini, di Valeria Nitto edito S4M Edizioni. Trovi la segnalazione del romanzo sempre qui sul blog e in fondo all’articolo troverai tutti i link utili per trovare Le nove vergini e i link social dell’autrice.
Prologo Siracusa 1835
Affanno. Il battito del mio cuore e l’assenza di aria mi fecero vacillare per un istante. Non dovevo fermarmi. Non potevo. Ero una traditrice, un essere vile, degna di divenire cibo per cani rabbiosi.
Eppure, la voce dentro di me mi aveva gridato di lasciar perdere, che sabotare il rito avrebbe riversato su di me sguardi di odio e insaziabile vendetta.
Ma io, l’avevo respinta, segregata in un angolo della mia mente cercando di far prevalere il cuore.
Un cuore che aveva condiviso gioia e passione con loro. Con chi chiamavo “sorella” e le stringevo forte la mano senza il sospetto che un giorno, tutto questo sarebbe cambiato per una mia scelta.
Una scelta ardua, che mi aveva spezzata in due, voltando le spalle a tutto ciò in cui avevo creduto fino a quel momento.
Non potevo certo prevedere dove saremmo arrivati quando, anni prima, presi la decisione di farne parte. Rimasi incantata dalle lunghe serate di puro divertimento, dove permettevamo ai nostri desideri più reconditi di librarsi nell’aria, spezzando le catene che li tenevano imprigionati.
Tutto svaniva, lasciando sfogo alla spensieratezza. Null’altro. Ed io ero felice. Felice per essere stata scelta e far parte di qualcosa di speciale, di raro che tutte le ragazze del villaggio desideravano.
E chissà per quale motivo, avevano indicato proprio me.
Giunsi dinanzi a una porta e bussai con foga fino a quando non venne aperta. Mi fiondai dentro come una pazza. Non c’era più tempo.
«Perché sei venuta?»
Il ragazzo che avevo incontrato un giorno, quasi per caso. Che scuoteva i riccioli ogni volta che sogghignava a ogni mia battuta, i cui occhi verdi brillavano quando cercavano i miei, mi strinse tra le braccia.
«Ti ho mentito», ero rimasta senza fiato. «Io ti amo.»
Sigillai le mie parole con un bacio, intenso, passionale.
«Mi hanno costretto a mentirti, tu invece, mi hai aperto gli occhi.»
«Non ti daranno mai la tua libertà.»
Un nitrire di cavalli proveniente dalla strada mi fece trasalire. «Andiamo via», gli dissi e senza aspettare una qualsiasi reazioni, lo trascinai con me.
«Qui!» Mi consigliò un’uscita secondaria.
«Dove hai nascosto gli oggetti sacri? Diccelo!»
L’ordine tuonò. Da colei che mi aveva introdotta alla ninfe. Che mi aveva fatto credere di essere nel giusto, di vivere alla ricerca della purificazione. Si, ma a quale prezzo? Ciò che mi chiedeva era troppo e l’amore che mi aveva pervaso per quel ragazzo così dolce, sensibile e buono mi aveva dato da pensare. Ero arrivata alla conclusione che quella non era altro che una setta ed io non volevo farne parte. Non volevo nemmeno che potessero riuscire un giorno nel loro intento così, armata del coraggio che solo l’amore poteva darmi, avevo nascosto lo specchio e la maschera, gli oggetti sacri.
Senza quelli, nemmeno la magia di cui erano dotate le seguaci avrebbe permesso loro di compiere il rito. E loro, in quel momento, dovevano odiarmi con tutte loro stesse.
Non solo aveva disertato, ma avevo sottratto qualcosa di insostituibile.
«Preparati, perché stiamo venendo a prenderti e sta’ tranquilla: sotto tortura, parlerai.»
Quelle ragazze mi avevano insegnato tutto. Le arti mistiche, come sviluppare il mio dono. La preveggenza era complicata da gestire.
Le nove vergini su La Feltrinelli