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Photo Therapy, di Toni Bottino – Recensione

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Photo Therapy è il romanzo di esordio di Toni Bottino, ispirato ad una storia vera.


Sono rimasta molto sorpresa dalle sensazioni che questo romanzo ha suscitato nonostante la sua brevità, poco meno di 100 pagine. La lettura occupa qualche ora e vi farà compagnia con la dolcezza delle immagini di colline toscane e lo sviluppo tenero dei sentimenti dei diversi personaggi.

Buona Lettura!


Toni Bottino è nato a Catania nel 1984; con la maggiore età si trasferisce in Toscana, in cui inizia a coltivare la passione per la fotografia e la scrittura. Nel 2016, dopo un’esperienza lavorativa come fotografo, scrive e pubblica il suo primo romanzo, Photo Therapy.


Trama

Marco è un fotoamatore, laureando in psicologia, che decide di incentrare la sua tesi di studio su un progetto denominato photo therapy, mirata a curare i pazienti affetti da problemi di autoaccettazione. Con un colpo di fortuna, grazie alla passione per la fotografia e all’amico Luca, troverà e si affiderà ai segreti e alla misteriosa figura di Jennifer, vittima di un incidente. Non solo il legame tra i due verrà a crearsi con brillante unicità, ma anche altri legami inaspettati fioriranno, come in un giardino incantato.


Personaggi principali:

Marco: fotoamatore, laureando in psicologia con il progetto Photo Therapy, carismatico, meticoloso, tipo responsabile, dotato di una certa sensibilità.

Jennifer: la ragazza misteriosa, la gemma nascosta e il fulcro emozionale del romanzo.

Silvana: dottoressa, apparentemente altera, elegante, legata alla figlia, dotata di una sensibilità che per forze esterne tiene nascosta.

Luca: amico nonché compagno di fortuna di Marco. Senza di lui, tutto questo non ci sarebbe.


La penna, lo stile, la tastiera

Proprio per la brevità, pensavo che Photo Therapy non sarebbe riuscito a far evolvere i personaggi e la trama che, ispirata ad una storia vera, avrebbe potuto essere “strizzata” in poche pagine. Invece mi sono ricreduta dopo qualche decina di pagine; la tensione narrativa e il ritmo non hanno mai accennato al benché minimo calo e sono stata trascinata in immagini bucoliche delle colline toscane e nelle situazioni mordaci e ingenue che hanno accolto Marco e i personaggi.


Lo stile incide sulla pagina ogni singolo respiro, ogni repentino cambiamento, trasportando con chiarezza le emozioni e i gesti. A parte qualche refuso, non vi sono particolari debolezze rilevanti. Una buona penna di esordio.

Il narratore è onnisciente e a sprazzi presente, il discorso indiretto e i repentini cambi di punti di vista non sono stucchevoli, bensì chiari e pregnanti. Il discorso diretto è ben sviluppato, ma necessita di qualche arrangiamento.


L’incipit mi ha portata nel cuore dell’azione. Il complesso sentimentale generale è ben espresso e segue in ascesa gli sviluppi degli eventi. Viene subito rivelato, senza rovinare nulla, il motivo della conferenza di Marco: la fototerapia. Immediatamente dopo mi sono ritrovata nel passato, pungente e fondamentale per il presente di Marco. La Toscana, con i panorami incantevoli, i paesi collinari e le vie tortuose, aprono a spron battuto l’esperienza di ricerca che potrebbe ribaltare e sconvolgere il percorso di vita del ragazzo.

Le diatribe sentimentali e relazionali sono abbondanti e fanno da base all’intero romanzo; si disegnano come una ragnatela, unendo ogni personaggio, con il fulcro imperniato in Jennifer.

Non solo un’esperienza di lettura interessante, ma anche uno spunto per comprendere quanto la fotografia sia una forma d’arte e anche un modo per aiutare e curare le persone. Molto soddisfatta della scoperta di Photo Therapy, non solo un buon romanzo, ma un insegnamento di vita.


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Quando hai deciso di trarre ispirazione dalla realtà per il tuo primo romanzo?

Ho deciso di trarre ispirazione per il mio primo romanzo dopo un’esperienza come fotografo per conto di un psicologo, il quale fui contattato per una terapia sperimentale, il mio servizio consisteva nel fotografare soggetti appunto con problemi di autoaccettazione, questo per un rapporto lavorativo di circa due anni, tra questi pazienti, una ragazza in particolare, mi diete ispirazione per scrivere questo romanzo.

Vannino, puoi dirci qualcosa di più?

Vannino è una persona che conosco realmente da anni, da quando per la prima volta venni ad abitare in questa bellissima regione, ovvero la Toscana, un personaggio unico nel suo genere.
Altro non posso dire, altrimenti potrei compromettere il mio prossimo romanzo.

Jennifer e Marco? Realtà o ispirazione?

Jennifer è un personaggio di pura fantasia, anche se come soggetto riguardo al carattere ed ai modi di fare mi sono ispirato ad una ragazza conosciuta in passato, così come tutti i personaggi del mio romanzo.
Mentre Marco diciamo che è il riflesso di come mi vedo, quindi ho usato il mio essere per creare il personaggio principale del romanzo in quanto molte cose ci accomunano, come ad esempio l’amore per la fotografia.

Hai deciso per la brevità, oppure volevi sperimentare un modo diverso per raccontare questa storia?

Dato che questo è il mio primo romanzo e quindi la mia prima esperienza di scrittura, ho optato per la brevità un po’ per non entrare “a piedi uniti” in questo meraviglioso mondo, un po’ per far sì che i lettori possano conoscermi con un romanzo breve.


 


Contatti dell’autore

Instagram @tonibottinoautore

Facebook: facebook.com/tonibottino/

Emailtonibottinoautore@gmail.com

Dove trovare PHOTO THERAPY: in formato cartaceo e e-book, sulle maggiori piattaforme online e in libreria.

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