La Scrivania Letteraria

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#ifruttolosi – 2, Romanzo autoconclusivo, Progetto Banana

Con un certo ritardo nella pubblicazione dell’articolo rispetto alla stesura, oggi narro di come il progetto banana abbia subito le prime modifiche che possono davvero di essere chiamate tali. Ho tagliato tre capitoli, preso il nocciolo degli stessi e preparato una struttura diversa da quella programmata all’inizio.

Modifica 1: i piani narrativi saranno due.

Modifica 2: il tempo della narrazione sarà il presente! Una novità per me che amo scrivere al passato.

Anche se ho tagliato circa dieci pagine, in due sessioni di scrittura sono giunta a riscriverne otto e ho preparato le scalette per i capitoli successivi.

Il Progetto banana si sta rivelando un alleato formidabile per la mia vena “scribacchiante”: ho ripreso a scrivere su uno dei miei diari, sarebbe meglio chiamarli quaderni, ho scritto delle poesie e mi sprona a prendere in mano altri progetti letterari e investirci tempo ed energie. A proposito dei quaderni! Ho sia un quaderno per la scrittura a mano in cui condenso riflessioni in merito agli studi e alle ricerche filosofico-letterarie e olistiche che intraprendo e uno sul mio fidato pc che ho soprannominato l’immediato, dedicato per lo più a un crogiuolo di riflessioni sulla quotidianità. I mesi e gli anni di claudicante scrittura intimistica mi ha fatto capire l’ordine cronologico è il migliore proprio per il valore che la data porta con sé. A questo proposito la scorsa settimana ho letto una pagina scritta un anno fa. La pandemia cavalcava furente ogni luogo in cui vi fossero persone e mi ritrovavo ad avere una finestra sul mondo grazie a una connessione. Mi ricordo il giorno in cui ho fatto lezione per la prima volta online; da un lato è stato spettacolare essere in grado di rimanere a casa e alzare seppure virtualmente la mano come l’infanzia alle elementari mi ricorda, dall’altro ho avuto la possibilità, nella distanza a separarci tutti, la possibilità di osservare i volti dei miei colleghi durante la spiegazione e notare le espressioni, i sorrisi celati, la tristezza, la sonnolenza e la sfilza di micromovimenti che la webcam, seppur alle volte non al suo massimo splendore, mi ha permesso di indagare. Ho scoperto di avere un volto insolitamente buffo e gli occhi a palla stretti tra le palpebre, che si accordano alle steppe della Mongolia, il sorriso di un collega che a lezione frontale mi pareva inespressivo, il tic di una collega nell’aggiustarsi gli occhiali da vista, un flirt tra due colleghi (o relazione a distanza?) e la sbadataggine di certi so tutto che li ha resi di una compassionevole umanità.

Insomma, come capisci bene anche tu, il Progetto banana mi fa venire voglia di scrivere e soprattutto di capire e di scoprire le anse del fiume labirintico della narrazione.

Ti ricordo che al momento in cui arriverò alla pagina 50 inizierò a snocciolare informazioni in più sul progetto.

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#ifruttolosi – 1, Romanzo autoconclusivo, Progetto Banana

Ieri ho dovuto prendere una decisione importante che mi ha fatto sentire, senza tracotanza nel paragone bensì una stolta tenerezza, un po’ come Simone Weil nel momento in cui ha deciso di entrare a lavorare in fabbrica per provare la vita nelle sue condizioni materiali di realtà. Come ripeto e straripeto, Simone Weil è una filosofa e scrittrice superba, davvero, se non sai cosa sia la trascendenza lei può darti una mano, Hyllesum anche, ma conosco meglio gli scritti di Weil, quindi sul serio, è un consiglio che darei anche tra dieci anni.

Di fatto ho agito in un senso contrario, di certo diverso, rispetto a Weil per un semplice motivo che riporto qui: la scrittura. La scrittura richiede tempo, energie, investimenti, un patto col Diavolo (nah!), ma soprattutto costanza e nuove esperienze. Ecco perché un lavoro al di fuori del mio settore mi aveva sollazzato i neuroni per i una decina di giorni. Un nuova esperienza! Eppure

In questi dieci giorni ho preso anche un’altra decisione ed è stata la sicurezza con cui ho intrapreso quest’ultima che mi ha fatto capire il valore del mio lavoro, di quello che sto costruendo con anni di studio e formazione. Ai primi di aprile, “praticamente domani!” come dice il papi quando parla di Natale, inizio il corso online di scrittura di racconti. Ho già scritto e pubblicato una raccolta di racconti Fervore, sull’ironia e l’imprevedibilità, ma la possibilità di seguire un corso tenuto da Alessandro Forlani (I senza-tempo, 2011, Mondadori, Premio Urania. “Insomma Premio Urania! Accidenti!” ho esclamato senza un granché senso quando mi è giunta la notizia) mi ha fatto accendere non una, ma dieci lampadine in testa. Che occasione!, ho pensato dopo la prima, poco brillante, esclamazione. Una notte di accurata riflessione mi ha permesso di chiarirmi le idee in un brain storming così riassunto: nuova esperienza – racconti – fascino – apprendere – destino – si scrive! – vita – amore La parola amore nel mio prontuario letterario salta fuori spesso nelle ultime settimane. Sarò troppo innamorata in questo periodo? Ci rido su… Non saprei dirlo, forse sull’orlo della follia è più probabile.

Prendere le proprie scelte fa bene al cuore, all’anima e alla mente. Le idee sbocciano e sono a primavera!

Se sei arrivato fino a qui a leggere, prima di tutto ti ringrazio perché questo è il primo articolo dedicato agli aggiornamenti di scrittura. Ora parto in sesta e mi dedico alla novità di fine marzo 2021.

La suddetta ha iniziato a prendere consistenza sotto forma di una poesia dedicata all’Amore (non ci posso proprio fare niente, sono innamorata dell’Amore mi sa) a gennaio 2021, danzante in una parte del mio corpo, tra il cuore e la mente. Girovagava tra le costole, su per la gola, vicino alla corteccia prefrontale e faceva il solletico all’ipofisi: non mi lasciava dormire! Aveva necessità quindi delle mie attenzioni. Armata di santa pazienza nei miei confronti ho lasciato da parte gli altri manoscritti – utilizzo questo termine come sinonimo di “libri in stesura” per affetto nostalgico alle care carta e penna; troverai entrambe le forme negli articoli). Ho preso i primi due mesi e mezzo del 2021 per scrivere una bozza dei primi sei capitoli, scegliere il genere e i sottogeneri, gli argomenti, la protagonista e il suo viaggio dell’eroina, la trama, la modalità di scrittura, il tempo della narrazione, il punto di vista; ho pensato al world building e ho stilato una lista dei libri che possono essere di supporto alla ricerca che dovrò compiere per completezza e realismo della vicenda. Vera è un’altra novità: ho già scelto il titolo!

Riassunto? Due mesi e mezzo di faticosissimo sollazzo fantasioso, con il quale andava a braccetto la domanda: quando sentirò di essere pronta per scrivere?

La risposta è arrivata il 23 marzo 2021! Ho scritto le prime 27 pagine!

Alla cinquantesima pagina scritta inizierò a snocciolare un paio di particolari del romanzo per fare un po’ di bisboccia letteraria e districarmi tra spoiler e presunti tali, i quali mi fanno sempre sorridere d’ironia, di delizia e di perfidia.

Per dare ordine agli articoli e darti la possibilità di orientarti da un aggiornamento all’altro, sia di libri di cui è già stato pubblicato il primo volume (vedi La gloria del sangue e Memorie di Taenelies) che di nuovi progetti, intitolerò i manoscritti con il nome di un frutto, da qui l’hashtag #ifruttolosi (ovviamente lo troverai anche sui social, sono ovunque, come il prezzemolo). Il progetto relativo a questo articolo ho deciso di chiamarlo Progetto Banana.

Fine dell’inizio!

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