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Grimoire, il Preludio Vol. 1, di Francis Reed – Recensione

 

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Grimoire, il Preludio Volume 1, di Francis Reed, editore Lettere Animante, 2018

La lettura di Grimoire ha prodotto considerazioni di rilievo che inserirò in maniera organica nella recensione. La gentilissima Francis mi ha permesso anche di porle alcune domande che hanno dipanato miei dubbi e curiosità.

Buona Lettura!

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Grimoire, il Preludio, è il primo romanzo di Francis Reed, genere fantastico, in cui concorrono le vicende di innumerevoli personaggi, descritti in maniera dettagliata e limpida a partire dal secondo capitolo. Il primo capitolo si concentra sulla narrazione delle vicende familiari di Chander e di coloro che parteciperanno alla Grande Caccia e fornisce informazioni riguardanti i Custodi dell’Alba, le Streghe e altre creature dotate di potere magico. La struttura sociale è prettamente gerarchica, in cui i primogeniti vengono preferiti ai figli successivi e che in linea di massima vengono trattati con indifferenza: caratteristica “paritaria”, la discriminazione vale sia per i maschi che per le femmine, ma le donne portano un ulteriore peso: sono le portatrici del potere magico o peggio (come viene reputato nel regno degli uomini) stregonesco. In questo caso, nelle famiglie nobili, le donne promesse spose vengono selezionate sia in base alla bellezza, che in base al lignaggio di sangue: nobile e di massima importanza l’assenza anche solo del minimo sospetto di stregoneria ereditaria.

I luoghi: il regno di Lazear è formato da diverse regioni, la più importante, sotto il controllo del Marchese Ansen Mortrain, è Meriath, a cui rispondono in ordine gerarchico i proprietari dei diversi territori, i baroni, uno tra tutti, il padre della sposa del primogenito di Ansen, Alistien mentre Lucille, secondogenita del barone Biesley, Allan, risiede a Savale, florida città della Costa di Alabastro, a nord del Regno di Lazear.
Di fondamentale importanza, come sottolineato poco fa, sono le descrizioni e le storie dei personaggi, intervallate alle azioni che precedono i momenti della Grande Caccia alle Streghe. Altrettanto pregnante è la figura di Ansen, soprannominato Grande Orso e del primogenito Alistien, che saranno ripresi poi nel secondo capitolo.
I rapporti gerarchici e familiari vengono ben articoli e sono il perno del romanzo, difatti l’intera struttura narrativa è basata sulle reti familiari e di potere che i personaggi tentano di intessere per assicurarsi una posizione privilegiata all’interno della gerarchia nobile.


Lettura complessa e al tempo stesso armoniosa; il terreno fertile per una storia che vi rapirà, sempre che non vi spaventiate davanti a nomi di baroni, marchesi, regni, regioni e città, che a mio parere colpiscono nel segno e attirano verso la pagina successiva.
Stilisticamente parlando, c’è qualche caduta sintattica e ortografica, aggiungerei anche un esagerato uso degli avverbi nel primo capitolo dell’opera; la debolezza indicata non è più significativa nella seconda parte, in cui le descrizioni delle innumerevoli vicende, tinte dalle azioni e dai colpi di scena, spadroneggiano divinamente e riescono ad erigere il legame empatico che il lettore cerca nel romanzo.
Paragoni e commenti ironici non sono mai fuori luogo e riescono a cogliere i sentimenti e le emozioni provate dai personaggi, dotati tutti di spessore narrativo, descritti in maniera impeccabile, soprattutto nella seconda parte dell’opera, diversa per struttura e ritmo dalla prima, la quale è caratterizzata dalla maggiore presenza di dialoghi, nomi e azioni.


Un sol topo: giunto dalle terre desertiche del Regno di Kharzah, porta con sé una malattia che sarà fatale nella capitale Evarence. Aspettatevi colpi di scena mozzafiato e rocambolesche decisioni, che metteranno a repentaglio legami familiari e amicizie.


Nel Volume 1 de “Il Preludio” di Grimoire, giocano forze magiche e umane, intrise di passione di senso dell’onore e orgoglio.

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Intervista a caldo!

1 Grimoire e stile narrativo

In verità, non è che abbia deciso in anticipo che “stile” adottare: non è che mi sia rimpinzata di teoria, prima di passare alla pratica. Ho scritto “di getto”, tentando di essere fedele al momento narrato, e al carattere dei personaggi narranti. Non credevo nemmeno di possederlo, uno stile narrativo!

2 Streghe e creature oscure: il loro ruolo nei futuri volumi

Ovviamente le streghe e le altre creature oscure avranno un ruolo molto importante, man mano che avanziamo con la storia. Di streghe ne conoscerete parecchie, forse anche troppe, e anche altre creature oscure faranno il loro ingresso sulla scena: creature di cui, forse, non sospettavate l’esistenza.

3 Quando hai iniziato a scrivere…bozze o a briglia sciolta?

Quando ho iniziato a scrivere, avevo perfettamente chiara la notte della Grande Caccia, e degli avvenimenti che, in tutto il Continente, sarebbero avvenuti quella notte. È il punto di partenza, l’inizio comune dei principali protagonisti, a loro totale insaputa. Ma l’intera trama della saga era già non solo chiara, nella mia mente, ma anche schematizzata in maniera abbastanza accurata sulla carta: non si può attraversare il mare senza una carta nautica.

4 Genesi dei nomi?

I nomi dei miei personaggi, come lo stile narrativo, non sono stati studiati. Mi sono ispirata a vari nomi presi principalmente dai videogiochi RPG che adoro, e a quelli trovati in altre saghe. Ho cercato di caratterizzarli, in modo da capire subito, o almeno intuire, il Regno di provenienza e l’estrazione sociale di un personaggio in base al suo nome. Spero di essere riuscita nell’intento.

5 Ho trovato più ostica la lettura del primo capitolo rispetto al secondo…vi era un’intenzione nascosta?

In tutta onestà, non trovo che nessuno dei miei capitoli sia ostico, e se lo è, non è affatto una cosa voluta.

6 Le vite dei personaggi sono tirate da fili invisibili oppure alcune parti sono state frutto del “caso” dei personaggi stessi?

Le caratteristiche principali di ogni personaggio erano state decise a priori, soprattutto il loro carattere. Un ruolo molto importante, da questo punto di vista, lo hanno giocato i “segni zodiacali” che ho inventato per l’universo di “Grimoire”: quella del Bardo è solo una, delle tredici stelle che mimano i nostri segni zodiacali! 😉 Il loro aspetto, invece, è venuto dopo, e spesso, man mano che andavo avanti con la scrittura: a mio parere, la copertina dovrebbe rispecchiare il contenuto del libro, e non il contrario.

7 Come hai organizzato la tensione e il ritmo?

Non c’è stata nessuna organizzazione. Semplicemente, ho cercato di scandire il ritmo delle situazioni via via narrate in base allo stato d’animo del personaggio narrante.

8 Lo stile narrativo deriva totalmente dalla creatività, oppure è frutto di esperienze?

Come per le domande 1 e 7, non c’è nessuno studio, dietro la struttura del testo. Le descrizioni dei luoghi, lo svolgimento delle azioni, o i pensieri dei personaggi vengono narrati in base a come credo che tutto questo venga percepito dal personaggio narrante di turno. Diciamo che cerco di immedesimarmi in loro, ogni volta che scrivo.

In genere, non mi sono mai posta troppe domande “teoriche”, sullo stile e via dicendo. Credo di potermi rifare alla differenza tra il Gusto Sterile ed il Gusto Fecondo di cui parlava Muratori: io credo di essere dotata soltanto del secondo!

Francis Reed

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Grimoire Amazon, Grimoire IBS, Grimoire Mondadori Store, Grimoire La Feltrinelli 

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