La Scrivania Letteraria

Categorie
Aedifico Segnalazioni

LA FINE DELLA FAMIGLIA DI CLAUDIA CAUTILLO

Oggi nella rubrica Aedifico spazio autori accolgo con piacere l’autrice Claudia Cautillo e il suo romanzo intitolato La fine della famiglia, pubblicato da Le trame di Circe.

La fine della famiglia è il romanzo in cui la protagonista, una lei di cui non conosciamo né il nome, né i suoi ruoli sociali, o la professione, diviene per il lettore, luogo di incontro tra la vita, la morte e la conoscenza del Sé. Ad accomunarle, oltre alla circolarità e all’inestinguibilità dialettica, vi è il sangue, che mesce, fuoriesce e si ritrae fino ai recessi profondi dell’essere umano.

La fine della famiglia Claudia Cautillo
La fine della famiglia, Claudia Cautillo, Le trame di Circe edizioni

Biografia

Claudia Cautillo (1967) Laureata in Storia e Critica del Cinema, sceneggiatrice e copy writer, pubblica su riviste online come Alibi, L’Indice dei Libri del Mese, Carie, LibriNuovi, Fronesis e altre. In particolare è una presenza costante su Flanerì, dove scrive articoli saggistici.

Con Il fuoco nudo edito nel 2016 da Edizioni Anordest è stata finalista al Premio Calvinoe e ha vinto la Menzione Speciale della Giuria del Premio Augusta.

Finalista con un racconto al Premio Giallolatino/Giallo Mondadori e con una sceneggiatura al Torino Horror Film Festival, vince lo Scriba Festivaldi Carlo Lucarelli nella sezione letteratura per ragazzi. Vive a Roma.

La fine della famiglia di Claudia Cautillo

Trama

Rinascere dall’estraneo che è in noi.

Cercare una coscienza frastagliata, spezzata, senza bordi, ma con limiti in difesa di ciò che si va cercando: sé stessi. La ricerca e l’individuazione del Sè sono argomenti che fluttuano nelle menti della persone; possono realizzarsi con fatidiche domande: chi sono io? Cos’è un io? Chi è l’io che è in me? La fine della famiglia è il tortuoso sentiero che si snoda nei panorami dell’esperienza vissuta da una lei sconosciuta al lettore a ridosso della morte del padre. Il tempo della narrazione è scandito dell’interiorità di lei, dalle sue paure, dal vissuto, dalle esperienze che richiedo la sua presenza mentale ma che lei può offrire senza dare. La storia de La fine della famiglia è variegata e ricca di personaggi e di individui che, con i loro legami di sangue, di vita e di morte creano un universo familiare immerso nel contesto culturale, sociale, storico ed emotivo, dalla fine dell’Ottocento a oggi.

La dipartita ormai prossima del padre di lei riunisce i parenti, ma il lettore inizia la storia con lei, in una Roma odierna, una lei adulta che non si svela, rimane nella maschera del mistero rifiutando ogni altro tipo di maschera: sociale, storica, politica, di genere, culturale. Una lei che vede una parte della fine della famiglia in cui è nata, ma dalla quale si è sentita esclusa per le sue peculiarità che ne hanno fatto una donna adulta con una lunga strada fatta di accettazione, sofferenza, crescita e forse, rinascita.

Protagonista è lei nelle vesti delle parti di sé stessa che ancora non conosce ma che richiedono da anni la sua più accurata attenzione. Magari, queste parti di lei sono le sue innumerevoli voci, le richieste di aiuto pregate in sé stessa e a cui, per terrore, mai si è voluto rispondere. Le sue oscurità si mostrano tetre e cacciatrici di una lei vittima e colpevole di essere sopravvissuta a sé stessa, boia e carnefice delle personalità di sé stessa che ancora sono ignote.

La spietata analisi a cui lei si sottopone riecheggia nello sguardo distaccato a cui sottopone la sua persona all’interno di una famiglia da cui si protendono le radici dell’instabilità emotiva e dell’assenza di valore che lei sta cercando per sé stessa. Lei si sente tanto alienata quanto preda del suo riflesso negli altri, ma qual è il riflesso che più la terrorizza? Testo psicanalitico e filosofico visibile nello sguardo di lei in sé stessa, profondo, altissimo, cangiante e brillante per la voglia di riscatto e rinascita.

Estratti

Estratto 1

“Ripensavo con stupore, infatti, all’importanza simbolica che all’epoca avevo attribuito a quegli adolescenti, ora donne e uomini, che non lo avrebbero mai saputo. Ma che ci potevo fare se sentivo tutto con tanta intensità, se la realtà mi vorticava addosso a tinte squillanti senza tuttavia darmela a bere, perché intuivo che la sua scrittura elementare nascondeva molto, molto di più di ciò che mostrava .Ma adesso tornavo a sentire che quell’attitudine lontana a proiettare senza filtri il mio desiderio all’esterno da me, che certamente nell’adolescenza aveva caratteristiche specifiche che ora non mi appartenevano più, non era andata persa, viveva ancora e reclamava il suo spazio. Si era trasformata, fattasi più sottile, ma sempre mi mandava il suo caratteristico richiamo.”

Estratto 2

“Adesso eravamo noi che scuotevamo la testa guardando indietro ai ragazzi più grandi, quegli stessi che si erano dati da fare per indottrinarci dietro l’una o l’altra delle due barricate. Cadeva il sacro, cadeva il mito, e noi dovevamo costruircene di nuovi e da soli. Alla fine, quello che stava succedendo all’esterno me lo ritrovavo tra le mura di casa, in famiglia, e viceversa. Era anche il periodo in cui volgevo dall’appropriarmi del mondo per mezzo del racconto che me ne facevano i grandi al guardarlo coi miei propri occhi, e il passaggio a questa diretta modalità visuale, se pure pareva coincidere piattamente con i cliché della società iconografica, mi apriva a un’immediatezza che altrimenti non avrei avuto modo di fare mia”

Estratto 3

“Io mi attiravo il sospetto e la disistima di Giovanna perché amavo i profumi francesi, soprattutto quelli dolci, e indossavo Tendresse di Cacharel. Invece delle Clarks logore e sporche mi piacevano le Superga da tennis bianche e nuove che, orrore degli orrori, a detta sua erano parioline, dunque proibite. I ragazzi di sinistra portavano le camicie fuori dai pantaloni, preferibilmente di seconda mano e non stirate, quelli di destra dentro e con la cintura che scorreva nei passanti. Bastavano capelli ben pettinati con la riga, piuttosto che barbe incolte, o portare gli occhiali da sole al posto di niente, per essere inquadrati con ferrea determinazione in una precisa ideologia. L’aspetto tragicomico di tutto ciò era che la subitanea riconoscibilità degli schieramenti rendeva pericoloso avventurarsi in quartieri di opposta tendenza politica.”

Estratti da “La fine della famiglia” di Claudia Cautillo, Le trame di Circe© 2021, per gentile concessione.

Link utili

Profilo Instagram

La fine della famiglia su Amazon

Casa Editrice Le trame di Circe

Categorie
Aedifico Recensioni

Il perdono e l’oblio ne ‘Il mio passato nel tuo presente’ di Giulia Castellani

Aedifico spazio autori

Il mio passato nel tuo presente

Di Giulia Castellani

Recensione

Benvenuti o bentornati su La scrivania letteraria!

Nella rubrica Aedifico spazio autori accolgo Giulia Castellani e il suo romanzo ‘Il mio passato nel tuo presente’ edito Bertoni Editore.

Presento con vero piacere la recensione de ‘Il mio passato nel tuo presente’!

Le scelte ne Il mio passato nel tuo presente, di Giulia Castellani sono affrontate con portata distruttiva ed eversiva insieme al fascino dei segreti familiari. Oblio o perdono?

Recensione

Il perdono e l’oblio sono i due maggiori concetti con cui la narrazione de ‘Il mio passato nel tuo presente’ produce momenti di tensione.

Clarissa, la protagonista di una parte della storia, si ritrova nella scomoda situazione di conflitto tra il ritorno a casa, a Gubbio, e la voglia di rimanere salda nella vita costruita a Bologna con il fidanzato Riccardo. Da anni ha lasciato perdere una delle fonti della sua frustrazione: la famiglia, ma a discapito delle resistenze emotive, l’orgoglio di Clarissa cede e lascia il passo alla possibilità di una ricostruzione sincera dei rapporti.

Come avevo anticipato nella segnalazione, che trovi qui, Clarissa e Sara sono sorelle; la prima ha scelto di allontanarsi dal paese natio per acquisire indipendenza e libertà, mentre la seconda ha optato per seguire i suoi interessi e gli studi fino a trovare un’occupazione nell’ospedale nei pressi di Gubbio. L’allontanamento di Clarissa e Sara è stato dettato dalla distanza geografica, ma anche dalla lontananza emotiva derivante dalla differenza di carattere e personalità, elementi che hanno spinto purtroppo le due giovani donne a erigere un muro di diffidenza e silenzio. Il rapporto che Clarissa ha intenzione di sanare è anche quello con il padre, il quale è per lei uno stigma di incomprensione, passata e presente, e di rancore. Durante il suo viaggio verso il passato nel tentativo di ricostruire un presente disarmonico per edificare un futuro stabile, Clarissa è accompagnata da Riccardo, il fidanzato.

Parallelamente alla vicenda di Clarissa viene narrata la storia di un appena diciottenne Enrico, in procinto di scegliere il percorso adatto alla sua vita. Ingenuità, testardaggine, voglia di mettersi in gioco si fondono e danno origine alla scelta del giovane: scontrarsi con il volere dei genitori e scegliere in autonomia il suo percorso, fino a cambiare nazione.

La trasformazione di Clarissa è dettata in certi momenti dalle sue scelte, mentre in altri pare farsi trascinare dalla corrente come se non gliene importasse di se stessa, degli eventi e dei desidera. A tratti pare una giovane donna piena di volontà, come il padre, alle vote pare cadere nel pozzo del dolore, del vittimismo e dell’apatia.

La drammaticità che potrebbe essere stata pensata per Clarissa si produce nell’ultima fase della narrazione mentre nella prima parte, in cui vi è il conflitto tra il ritorno a casa oppure l’oblio per i doveri familiari, non è metabolizzata, né narrata e né mostrata. Pare quasi che prenda su due piedi la scelta di tornare a Gubbio nonostante la fatica e gli anni passati a costruire una carriera, una relazione e una stabile dimora per sé.

Nel caso fosse stata presente l’intenzione di produrre una scelta rapida in un contesto simile sarebbe stato ottimo, e di forte impatto durante la lettura, puntare sulla sensibilità di Clarissa, sulle paranoie, sulle preoccupazioni, sulla possibilità, seppur remota, di perdere il lavoro dati poi i risvolti successivi. Nel corso della narrazione Clarissa si è svincolata con esagerata facilità da certuni obblighi, trascinando con sé Riccardo. Un viaggio di crescita personale dalle sfumature drammatiche e liriche l’avrebbe vista partire con le sue sole forze e affrontare i doveri giunti dal passato con tutti gli ostacoli e le sofferenze a ciò connessi. Da sottolineare in Clarissa un’indolenza che fa capolino di tanto in tanto e che, qui per fortuna, è presente Riccardo a sostenere le scelte della giovane.

Dovendo fare i conti con il passato e con il presente Clarissa ricade in un turbinio dal quale ha saputo trarre di certo una sorta di verità di vita, ma dal quale non ha tratto un cambiamento per se stessa, per la sua propria persona. Clarissa è stata ferita, presa a schiaffi da tristi vicissitudini ed essa necessita di essere ascoltata, ma da parte sua, come ben viene sottolineato dalle parole della sorella Sara, sarebbe stato edificante vedere un’intenzione, una forza, sebbene sofferente, per esorcizzare e interiorizzare i dolorosi accadimenti.

Nella narrazione de ‘Il mio passato nel tuo presente’ il ritmo viene incalzato solo se necessario, come se vi fosse una sorta di freno inibitore a tirare le fila degli atti. L’espressività delle emozioni umane e la tensione narrativa sono percepite in modo nitido nella gioventù di Enrico e in Clarissa si nota non tanto nei momenti di vittoria, di crescita, quanto negli attimi di sconforto.

I luoghi della narrazione sono delineati in maniera relativa e avrebbero potuto supportare la finzione narrativa se fossero stati maggiormente descritti o approfonditi dal punto di vista dell’io narrante.

Il cuore de ‘Il mio passato nel tuo presente’ è da cercare negli interstizi delle parole per alcuni motivi. Prima di tutto la famiglia è un tasto dolente sia per Enrico che per Clarissa; meglio di chiunque altro sono riusciti a lasciare in sospeso i conflitti e a silenziare le pallottole sparate l’una contro l’altro senza il benché minimo cenno. Il tarlo del silenzio, dell’impossibilità di esprimersi per anni e anni ha demolito emotivamente Clarissa e psicologicamente Enrico; sarebbe stato interessante approfondire anche i cambiamenti nel loro comportamento e nei loro processi psico-sociali. In seconda battuta per trovare un equilibrio interiore sia Clarissa che Enrico hanno bisogno di spazi silenziosi in cui l’elemento determinante sta nella possibilità di comprendersi e di decidere secondo la propria voce. A entrambi è stato posto un bavaglio e devono riuscire a liberarsene. Terzo elemento è la similitudine nell’affrontare i problemi: a testa bassa e senza pensarci troppo, non fino in fondo almeno.

Enrico è un personaggio combattente che si può immaginare come un soldato di poche parole ma di fatti; Clarissa è simile a un fiore che avrebbe voluto sbocciare senza fuggire dalla sua terra, ma che è stato costretto a uno sradicamento che lo ha spinto, con in braccio se stesso nella sua zolla di terra, a ricostruire una nuova vita lontano dalle ombre passate.

Enrico e Clarissa sono due pianeti opposti nei cui campi gravitazionali sono entrate persone, luoghi e vicende complesse da esprimere in tutta la loro portata lirica e umana.    

Trama

Da un decennio Clarissa ha tagliato i ponti con il passato. È una giovane donna che lotta per il suo futuro. Studentessa universitaria, lavoratrice, fidanzata con Riccardo. La vita passata però, verrà a chiedere la decima al suo cuore quando scoprirà che suo padre, Enrico, è malato. A dare la notizia, la sorella Sara. Colta alla sprovvista, ma conscia che il perdono o l’oblio sono le uniche due scelte possibili, Clarissa sceglierà la prima. Abbandona Bologna, la sua nuova casa, e torna a Gubbio con Riccardo. Clarissa affronterà il suo passato e insieme anche quello di suo padre, spazio temporale di un segreto rimasto tale per trent’anni.  

Biografia

Giulia Castellani nasce a Gubbio nel 1991. Si diploma al liceo classico e frequenta la triennale di Lettere a Perugia. Consegue la specialistica all’alma mater di Bologna laureandosi in ‘Italianistica e Scienze linguistiche’. Le passioni per la lettura e la scrittura nascono durante l’infanzia.  

Nel 2010 pubblica il romanzo breve di genere fantasy ‘Il segreto di Leutra’ con Albratros, il filo.

Nel 2019 rientra tra i vincitori del concorso Racconti umbri della casa editrice Historica Edizioni con il racconto ‘Storia di un piccolo mondo Hi-Tech’.

Pubblica ‘Il mio passato nel tuo presente’, per Bertoni Editore nel novembre 2019.

A luglio 2020 apre il blog letterarioLe parole di Misaki’ dedicato alle recensioni dei libri letti.

“Ora avrebbe solo dovuto parlare con i suoi al più presto. Si sarebbero arrabbiati sicuramente. Eccome se si sarebbero arrabbiati!”

— Il mio passato nel tuo presente, Giulia Castellani

Scheda Libro

  • Titolo: Il mio passato nel tuo presente
  • Autore: Giulia Castellani
  • Genere: romanzo – narrativa contemporanea/drammatico
  • Editore: Bertoni Editore (Novembre 2019)
  • N. Pagine: 148
  • Prezzo: 16,00€ cartaceo – 3,99€ ebook
  • ISBN: 978-8855350938

Scopri di più

Categorie
Aedifico Segnalazioni

Che fine ha fatto Liz di Chiara Citrini – Segnalazione

Oggi nella sezione Aedifico spazio autori del blog della Scrivania Letteraria segnalo il romanzo Thriller di Chiara Citrini, dal titolo Che fine ha fatto Liz?, edito Rossini Editore.

Trama

Nella tranquilla cittadina di Holladay, nello Utah, vive la famiglia Cooper, composta da Liam, il capofamiglia, la moglie Liz e la figlia Amelia. La loro vita agiata e dall’apparenza perfetta è in realtà segnata da una terribile tragedia: la perdita della secondogenita Estelle, avvenuta tre anni prima.

Un giorno Liam, rientrando a casa da un viaggio di lavoro, scopre che la moglie è sparita.

Molti sono gli scenari che si profilano: rapimento a scopo di estorsione? Allontanamento volontario? Suicidio? Omicidio? Per ragioni diverse, sembrano tutte opzioni plausibili. A condurre le indagini c’è Christopher Warren, enigmatico detective che nasconde un segreto inconfessabile. Qualcuno trama nell’ombra, arrivando a minacciarlo di morte. Più ci si addentra nel caso, più ogni certezza sembra sgretolarsi.

In una corsa contro il tempo, tutti si chiedono: che fine ha fatto Liz?

Scheda Libro:

TITOLO: Che fine ha fatto Liz?

AUTORE: Chiara Citrini

EDITORE: Rossini Editore

DATA DI PUBBLICAZIONE: 1 dicembre 2020

GENERE: Thriller

PAGINE: 271

PREZZO: 14,99 euro

Prologo

Nessuno potrà mai capire il mio dolore.
Una sofferenza silenziosa, subdola, che ti avvolge lentamente e poi ti stritola, come il boa fa con le sue prede.
Da quando se n’è andata, la mia vita non é più la stessa.
Mi manca l’aria quando penso a lei.
Non poter più ridere insieme, non poter più condividere nulla.
Due notti fa l’ho sognata.
Era così bella.
Ma quando mi sono svegliata, sono ripiombata nella realtà e mi è venuta una fitta al cuore.
Non doveva andarsene.
Avevo ancora bisogno di lei. Avrò sempre bisogno di lei.
Mi sembra impossibile dover convivere con la sua assenza.
Forse, se la raggiungessi, starei meglio.

Citazioni

 “Invece, il destino ha molta più fantasia di noi. E a volte sa essere crudele.”

“Si avvicina, a passi lenti e incerti. Finalmente la vede. La scritta sul cofano. VUOI MORIRE?”

“Avevo ancora bisogno di lei. Avrò sempre bisogno di lei. Mi sembra impossibile dover convivere con la sua assenza. Forse, se la raggiungessi, starei meglio.”

“Ma adesso le circostanze sono completamente cambiate. E’ giunta l’ora che quel segreto venga rivelato.”

“Tenta di ricordarsi le parole esatte. Si stupisce del fatto che, ora più che mai, potrebbero essere perfette per la situazione. Quando pensi di avere tutte le risposte, la vita ti cambia tutte le domande.”

Link Utili

Che fine ha fatto Liz su Amazon

Profilo Instagram

Categorie
Aedifico Segnalazioni

Gli ansiosi si addormentano contando le apocalissi zombie di Alec Bogdanovic – Segnalazione

Oggi vi segnalo, per la sezione Aedifico spazio autori del mio blog, il romanzo di Alec Bogdanovic, intitolato Gli ansiosi si addormentano contando le apocalissi zombie, edito Rogas Edizioni.

Sinossi

La depressione è il male della nostra epoca. È la malattia più diffusa al mondo ed è la più temuta dopo il cancro. Il nostro anti-eroe ci si imbatte nell’adolescenza e cerca di liberarsene con la disciplina e il metodo di un ricercatore, peccato che la cavia da laboratorio sia lui stesso. Finirà così per autocondannarsi a un’interminabile escalation di sfighe e miserie umane: queste daranno corpo a un romanzo di formazione in cui tragedia e commedia si intersecano e fondono fino a diventare del tutto indistinguibili.

Scheda libro

Autore: Alec Bogdanovic

Titolo: Gli Ansiosi si Addormentano Contando le Apocalissi Zombie

Genere: Narrativa

IBSN: 978-8899700416

N. PAGINE: 124

EDITORE: Rogas Edizioni

Prezzo: 13,70€

Estratti e citazioni:

“Sul come è nato questo libro.

Una pagina al giorno, quanto basta per accedere a una piccola

dose di dopamina.”

“Per far avere ai tuoi Sims una vita piena (o quantomeno per non farli morire prematuri) bastava soddisfare i loro bisogni, indicati nel gioco da alcune barre che riporto qui in basso.

FameIgieneEnergiaRelazioniComfortVescicaDivertimento

Se hai bisogno di comfort ti serve un divano comodo, per avere un divano comodo devi comprarlo, per comprarlo devi avere i soldi, per avere i soldi devi lavorare, per farti assumere devi avere il Sim in salute, per avere il Sim in salute ti serve il divano di prima. Ripeti ad libitum per tutta l’infanzia e la pre-adolescenza, ed ecco che sei diventato un giocatore provetto.”

“Grazie ai miei complessi di inferiorità avevo appena innescato una reazione a catena che l’avrebbe fatta innamorare di me. Col senno di poi forse la più grande, se non l’unica, botta di culo della mia vita.”

Link utili

Pagina autore su Facebook

Pagina autore su Instagram

Link Amazon per Gli ansiosi si addormentano contando le apocalissi zombie

Categorie
Aedifico Segnalazioni

Il giardino delle vespe di Angela Ticca – Segnalazione

Oggi sul blog della Scrivania Letteraria nella sezione dedicata alla promozione autori, Aedifico spazio autori, vi segnalo il romanzo di Angela Ticca, dal titolo Il giardino delle vespe, in campagna Crowdfunding su Bookabook.

Sinossi

Nella Siria dilaniata dalla guerra civile tre bambini, Khaled, Joussef e Ameena, giocano tra le macerie di un palazzo, scoprendo così un giardino abbandonato. Il posto perfetto per costruire il loro rifugio. Una mattina però la bambina rimane vittima di una mina inesplosa, perdendo una gamba.
Sarà questo tragico incidente oltre alla crisi del loro matrimonio a spingere i genitori della piccola Ameena a lasciare il paese per intraprendere un drammatico viaggio verso l’Italia, dove però l’integrazione si rivelerà difficile fin dall’inizio.
Per questo un anno dopo Ameena insieme al suo amico del cuore Brandon tenterà di tornare in Siria in treno attraverso l’Europa.
Ma l’incontro imprevisto con la giovane gitana Kasja e con la sua famiglia di circensi, cambierà per sempre il corso della vita dei protagonisti in un susseguirsi di avvenimenti che porteranno i destini di ciascuno di loro a legarsi in maniera indissolubile.

Biografia

Angela Ticca è nata a Sassari il 15 dicembre del 1972.
Nel 1999 ha conseguito con lode la laurea in Giurisprudenza presso L’Università degli studi di Sassari. Ha poi frequentato un corso di giornalismo e collaborato con la redazione del “Quotidiano di Sassari on line”. Dal 2003 al 2006 ha prestato servizio come borsista presso la Camera di Commercio di Sassari dove ha curato la stesura di alcune pubblicazioni. Dal 2007 al 2016 ha gestito un’attività commerciale. Attualmente collabora attivamente con un’associazione di volontariato che si occupa della tutela dei cani e gatti randagi. Nel 2006 pubblica con AndreaOppure Edizioni la sua prima raccolta di racconti dal titolo “Così come la vedo io”.
Nel 2017 ha terminato di scrivere il suo primo romanzo intitolato “Il giardino delle vespe”, ora in campagna Crowdfunding su Bookabook.

Preordina il romanzo: come anticipato il romanzo Il giardino delle vespe è in campagna Crowdfunding su Bookabook. Per chi non conoscesse la casa editrice, Bookabook è una giovane realtà editoriale che utilizza la raccolta fondi per pubblicare i libri; questo cosa significa? Significa che ogni lettore è importante e compie una scelta che non consiste solo nell’acquistare in pre-ordine una copia (cartacea o digitale) del romanzo, ma anche nel dare un supporto significativo all’autore dicendogli un “Ehi! Hai scritto un bel libro! Non vedo l’ora di vederlo pubblicato!” Quindi, andate sul sito di Bookabook e trovate il vostro prossimo romanzo e soprattutto visitate la pagina de Il giardino delle vespe, seguendo questo link! Sulla pagina di Bookabook dedicata al Giardino delle vespe troverai anche un’anteprima del romanzo!

Link Utili

Link diretto alla campagna Crowdfunding de Il giardino delle vespe

Link profilo Instagram

Categorie
Aedifico Segnalazioni

L’usurpatore di Emanuele Rizzardi – Segnalazione

Una buona giornata a tutti! Oggi segnalo il romanzo storico di Emanuele Rizzardi, dal titolo L’usurpatore.

SINOSSI

Gli ultimi anni del ‘200 sono durissimi per il già provato Impero Bizantino, recentemente ricostituitosi a Costantinopoli, sotto la spregiudicata e agguerrita famiglia dei Paleologi.
Quel che rimane delle ricche province d’Asia Minore è caduto nell’anarchia. Bande di razziatori turchi, avide di bottino e terre, saccheggiano ripetutamente le campagne, costringendo i cittadini dell’impero a tentare una disperata fuga verso la costa o ad arroccarsi dietro alle mura di antiche e solide fortezze.
Nel frattempo Karman Bey, signore musulmano di Mileto, aumenta il suo potere a dismisura e raduna un esercito abbastanza grande da convincere la corte di Costantinopoli a rispondere con ogni mezzo a sua disposizione. Il sogno turco di conquistare la “regina delle città” sembra poter diventare una triste realtà.
Il Basileus Andronico II ripone le sue speranze nel giovane nipote Alessio Filantropeno, incaricandolo di porre definitivamente fine alla pressione nemica e conservare quanto rimasto, prima che sia troppo tardi. Alessio, euforico all’idea di mettere in mostra le proprie qualità come comandante militare, scoprirà che gli intrighi, i giochi di potere e la guerra hanno sempre un prezzo da pagare, e le sue illusioni giovanili andranno incontro ad una realtà amara.  

SCHEDA LIBRO

  • Titolo: L’usurpatore
  • Genere: storico/drammatico
  • Formati: brossura ed ebook
  • Pagine: 385 pagine
  • ISBN10: 8835381002
  • Editore: Assobyz (prima edizione)
  • Lingua: Italiano, inglese

CITAZIONE

“Tutto quello che ho fatto non era per la mia gloria, per l’oro o per la riconoscenza, no, era solamente per te, per tua madre, per la nostra gente.”

Qui di seguito riporto il commento del Prof. Borghi dell’università di Genova nei riguardi del romanzo L’Usurpatore.

“Le gesta del generale bizantino Alessio Filantropeno (ca. 1270-dopo il 1340) in Anatolia Occidentale negli anni 1293-1295 vengono qui ricostruite nella pregevole forma artistica di romanzo storico fondato sull’analisi scrupolosa e al tempo stesso critica delle fonti primarie coeve. La vicenda, pienamente rappresentativa delle dinamiche geopolitiche dell’epoca, si configura altresì come un paradigma storico generale e ha rilevanza a livello di Filosofia della Storia”.

ESTRATTI

1

“Da quando sei partito per la tua campagna militare in Epiro, la nostra casa di Tessalonica non ha più alcun occupante, a parte me. So che ti eri duramente raccomandato perché tenessi almeno un servo, ma ammetto di averli cacciati via non appena hai varcato le bianche porte della nostra città. Devi perdonarmi, ma non ho mai sopportato che degli estranei mettessero le loro mani nella mia vita, sono sempre stato riservato e sto bene solo in compagnia del mio silenzio. Voglio restare solo, specialmente da quando è morta tua madre. Ma questo lo sai…  sei mio figlio. Per questo ti invito a mandare qualcuno a casa in tua vece, perché un edificio vuoto, specialmente uno grande e spazioso, vicino all’acropoli e costruito con solida pietra attira come vespe prima i razziatori e poi tutti quei disgraziati che hanno la sfortuna di dormire sotto gli archi dei ponti o dei muri pubblici.”

2

“Sappi che in questa lettera avrai solamente la verità, la pura, semplice e cruda verità. Ora che anche tu stai percorrendo le mie orme come soldato, fai tesoro delle mie parole, potrebbero tornarti utili in futuro, perché gli uomini cambiano volto con il tempo, ma i loro caratteri e pensieri restano sempre uguali, tramandandosi come un’eredità alle generazioni future. Ormai sei un uomo fatto e finito, alto, robusto e intelligente, ma devi imparare a camminare da solo, anche in un mondo difficile come il nostro. Ti darò consigli e ti farò rivivere le mie esperienze attraverso l’inchiostro, tutto ciò che non ti ho mai raccontato, nonostante i tuoi capricci di bambino, te lo dirò ora, da uomo a uomo.”

Link utili per conoscere meglio l’autore e il suo romanzo

Sito web di Emanuele Rizzardi

Patreon di Emanuele Rizzardi

Profilo Instagram di Emanuele Rizzardi

Pagina Facebook di Emanuele Rizzardi

Link d’acquisto al romanzo L’usurpatore

Categorie
Aedifico Segnalazioni

La porta per lo Spirito di Andrea Serafini – Segnalazione

Una buona giornata a tutti! Oggi vi propongo la segnalazione del romanzo La porta per lo Spirito di Andrea Serafini, in campagna crowdfunding su Bookabook!

Leggendo la trama coglierete immediatamente l’aria di fascino e di mistero che ha in sé questo libro, quindi vi consiglio di andare subito a leggere l’anteprima sulla pagina ufficiale seguendo questo link!

Trama

Mattia Grimaldi è un giovane ragazzo da poco laureatosi. È coraggioso, curioso, pieno di talento ma confuso. Non sa ancora quale sia la sua strada e avverte da sempre un insolito respiro lungo le vie della propria città. Non ha mai saputo che cosa significasse, ci ha fatto l’abitudine e ormai non lo sorprende più. Un giorno, mentre si trova a casa del suo amico il professor Downey, di cui è assistente universitario, si imbatte in una strana vicenda: due uomini misteriosi si presentano in casa; uno di loro in fin di vita. Da questo momento Mattia scoprirà di possedere un dono che, insieme ai suoi amici, gli permetterà di scavare e di scoprire le profondità della sua città e la sua voce..
I ragazzi si metteranno alla ricerca di un albero per salvare Origo, la sua città, dalle mire di un avido imprenditore, Cassio Slateri, il quale è sulle tracce dello stesso oggetto, apparentemente per il solo scopo di accumulare potere.

La voce che solo i cinque amici possono udire ha scelto di parlare proprio a loro perché speciali: sono in grado di guardare meglio, non fermarsi alle apparenze e scendere in profondità. Le storie di cui tante volte hanno sentito raccontare, ma soprattutto le leggende, prendono vita.

Curiosità de La porta per lo Spirito

L’idea che si possa conoscere qualcosa al di là del reale si basa sulla teoria filosofica dello Spiritualismo e in particolare sulla contrapposizione intelligenza/intuizione del filosofo francese Henri Bergson.


Ogni volta che Mattia e gli altri avvertono la voce della città il tempo si ferma e noi riusciamo a capire tutto ciò che vedono, sentono e percepiscono.

Biografia

Nato a Viterbo, capoluogo della Tuscia; dopo la maturità scientifica Andrea ha definitivamente capito che avrebbe dovuto fare il classico. Laureato magistrale in comunicazione all’Università degli studi della Tuscia con una tesi su Quentin Tarantino e Sergio Leone. Le sue passioni più grandi sono il cinema e i libri di avventura, fantasia e mistero. Per un po’ ha scritto racconti per un giornale online sul tema delle leggende delle belle città italiane.

La Porta per lo Spirito è il suo primo romanzo. Ama camminare tra piazze e vie delle città, assaporarne le atmosfere. Andrea ha avuto la fortuna di conoscere il fascino di Madrid, la magia di Londra e la solarità di Barcellona. Anche se nulla può superare il sapore e la familiarità che prova attraversando le strade della sua città preferita: Roma.

Estratti

1

Mattia iniziò a camminare verso casa del professore. Rimasto ormai da solo, i suoi pensieri ripresero a fluire. La festa della Twin Family si faceva più complessa di quanto potevano immaginare. E poi c’era Marisa. Sperava che proprio quel giorno si sarebbe svegliata priva dei dolori che la maltrattavano nell’ultimo periodo e che sarebbe tornata finalmente la ragazza felice e divertente che lui conosceva.
L’umore del ragazzo subiva dei cambi improvvisi. Si sentiva così confuso su quello che sarebbe successo da lì in poi, su quello che avrebbe fatto adesso e per il resto della vita. E senza sapere perché, di certo senza volerlo, provava una stretta alla gola a volte che ostacolava i suoi piani, i suoi progetti, i suoi propositi. Inspiegabilmente sentiva come il respiro che aumentava e si faceva più intenso. Si metteva a camminare velocemente avanti e indietro per le stanze in quelle circostanze oppure usciva e camminava all’aria aperta. Infine quel senso d’ansia se ne andava e poteva continuare a vivere con quella calma apparente che tutti notavano e che solo pochi sapevano davvero quale vortice di emozioni celasse. Adesso si ritrovava proprio in quella situazione in cui riusciva a rilassarsi.
Attraversò la città vecchia fino a raggiungere la piazza centrale, e da lì percorse una lunga via in salita. Arrivò ad una breve schiera di case appena di fronte all’ingresso nord-est tra le mura. Il portone del palazzo in cui viveva il professore era sempre spalancato. Mattia avanzò sino al secondo interno al primo piano. Suonò il campanello e la porta si aprì quasi subito. Downey, svegliò già da un pezzo, gli diede il buongiorno con la solita chioma arruffata. Poi lo lasciò entrare.

2

Downey abbassò per un momento lo sguardo, tranquillo. «Innanzitutto io devo chiederti scusa, non l’ho ancora fatto. Perché non mi sono mai accorto di niente. Non potevo sapere che tu percepissi quel respiro. Perché lo sentivi già prima di ieri, vero?».
Mattia aveva capito che cosa intendesse. E gli pareva incredibile perché conosceva ciò che lui aveva sentito molte volte, senza che gliene avesse mai parlato. I sussurri improvvisi avvertiti per la città, il professore sapeva quel che diceva.
«Sì» rispose esterrefatto. «E questo che vuol dire?». «Vuol dire che potevi ricevere il dono che ti ha consegnato il custode ieri. Sono poche le persone in grado di poter seguire la voce delle città e soltanto ad una di loro il custode può trasferire il potere più grande».
Più andava avanti più Mattia non capiva niente. Che significavano quelle parole? Custode? Voce delle città? Il viso del ragazzo era perso. Aggrottò la fronte e Downey vi riconobbe il caos completo.

La città ha bisogno di essere seguita… perché vuole essere trovata e salvata.

Link utili

Campagna crowdfunding per La porta per lo Spirito.

Profilo IG de La porta per lo Spirito.

Categorie
Aedifico Segnalazioni

Pietro e la piantagione di Gabriele Missaglia – Segnalazione

Una buona giornata a tutti! Oggi vi propongo la segnalazione del romanzo di Gabriele Missaglia, Pietro e la piantagione.

Sinossi

Vi siete mai innamorati? A quali difficoltà vi siete esposti per un amore?
In questo romanzo, Pietro, il miglior citarista al mondo, per amore è disposto a fare di tutto: scendere a patti con Gesù, vegliare i cancelli del Paradiso e lanciarsi in una serie di prove oniriche, intense e incredibili che vi lasceranno a bocca aperta.

Il perché? Per salvare la sua metà, Michele, dal male che sta affliggendo lui e Betsaida. Riuscirà nell’impresa?
State per imbattervi in un’avventura che vi farà girar la testa manco l’aveste infilata in un frullatore, alla massima potenza: tutto quello che credete, verrà ribaltato, per sempre. E non si può tornare indietro.

Biografia

Gabriele Missaglia, alias Un Romanziere di fatto, è un arguto book blogger, che potete seguire su Instagram, Facebook o You Tube, uno scrittore parecchio creativo, come avrete modo di apprezzare se direte “sì” a Pietro, un inguaribile antipatico, perché touché. Ha pubblicato anche il Diario, lettura che, seguendo le parole dell’autore, è una delle poche che supera la realtà per fantasia; recuperatela: non vi pentirete.

Estratti

1

“«Non devi mica andarci per forza» disse Michele, da sotto le coperte. Era estate, ma lui sentiva freddo.

Pietro lo guardò, mentre preparava gli ultimi bagagli: la custodia per la sua cetra e una piccola borsa con qualche cambio.

«Ti prego non andare» lo incalzò Michele.

«Mi dispiace, tornerò il prima possibile… tu cerca di resistere» gli rispose Pietro che si scottò la mano toccandogli la fronte. Era più di un mese che era a letto con la febbre; più passava il tempo, più la malattia sembrava voler costringere Michele a fondersi con il cuscino, le lenzuola e il materasso quasi fosse destinato a rimanere per sempre in quella posizione.

A Betsaida non era l’unico: una strana epidemia, non meglio identificata, si era diffusa in tutta la città. Le sole cose che si sapevano di lei era che causava dei febbroni da cavallo, faceva marcire i polmoni e adornava la pelle di tanti grossi foruncoli pieni di pus.

«Fammi compagnia, ci andrai in un altro momento» lo pregò Michele.

Pietro non rispose.

Solo un colpo di tosse del malato scosse il silenzio; era così forte che sembrava che di lì a poco la sua cassa toracica sarebbedovuta esplodere come un vulcano tappato.

«Tornerò prima di quanto ti aspetti…» fece Pietro.”

2

«Quanto scotta, maledizione» disse con la sua voca acuta il diavolo.

«Tieni» fece lui, porgendo a Pietro una ciotola con un liquido nero, denso e fragrante.

Senza rendersi conto di quello che faceva, il guardiano del Paradiso prese la tazza che il diavolo gli stava porgendo, la portò alla bocca e ne bevve un sorso. Il sapore di quella bevanda inondò le sue papille gustative: era come bere ambrosia, o il sangue di Dio.

«Che cos’è?» fece Pietro incuriosito.

«Una bevanda che non è alla moda ma che lo sarà come la lingerie rossa la notte di Capodanno» rispose il diavolo, guardando la faccia del suo interlocutore affondare nei dubbi. Non sapeva di cosa stesse parlando.

Pietro prese un altro sorso dell’intruglio nella ciotola. «Come si chiama ‘sta roba?» fece deliziato.
«Cioccolata. Qui ci sono i favi, qui la pianta. Me l’ha portata mio fratello dall’alto: mi aveva detto di tenerla che non poteva portala giù, altrimenti non sarebbe più morto nessuno e non ci sarebbero state più anime, né per me né per lui. Cura tutto, a quanto pare» replicò il diavolo mostrando i piccoli semi dal quale si poteva creare quella miracolosa bevanda.

Le parole del re degli inferi aprirono un fiume sul volto di Pietro: il miglior citarista del mondo non riusciva a trattenere le lacrime, come un bambino appena nato.

Aveva trovato la medicina per Michele e per il mondo. E in tutto questo, gliel’aveva data il diavolo, mica G.”

Link utili

Profilo Autore su Instagram

Canale Youtube

Pietro e la piantagione su Amazon

Categorie
Aedifico Segnalazioni

Ho provato a non amarti di Arianna Tomba – Segnalazione

Una buona giornata a tutti! Oggi vi segnalo il romanzo in campagna Crowdfunding su Bookroad di Arianna Tomba, intitolato Ho provato a non amarti.

Sinossi

Mia, brillante archeologa, è una donna pragmatica e razionale, affatto incline a credere nelle storie d’amore da manuale. Robert, affascinante e carismatico avvocato, è esattamente l’uomo con il quale Mia non vuole avere niente a che fare. Durante un viaggio di lavoro in Egitto, però, le carte in tavola si mischieranno e la ragazza dovrà fare i conti con i sentimenti nati nei confronti dell’uomo: ci sarà il tanto agognato lieto fine per la loro storia d’amore o l’enorme equivoco che li terrà separati per mesi avrà la meglio?

Biografia

Arianna Tomba, nata a Palmanova nel 1995, ha frequentato il liceo linguistico e nel 2020 si è laureata in Finanza, intermediari e mercati presso l’università di Bologna.
Da sempre appassionata di letteratura, le piace definirsi una lettrice seriale. Dai grandi classici senza tempo ai più moderni romanzi rosa, non è un caso che la sua autrice preferita sia proprio Jane Austen.
Ho provato a non amarti è il suo romanzo d’esordio per BookRoad.

Estratti

“Mi ritrovo ora, esausta più che mai, sotto il mio caldo e confortevole piumone a ripercorrere nella mia testa i momenti salienti della settimana. È un qualcosa che mi viene naturale fin da quando ero un’adolescente. Mi piace ripensare a ciò che mi è successo, ai mille altri modi in cui avrei potuto reagire di fronte alle situazioni e immaginare finali diversi a seconda che ritenga di essermi comportata nel migliore o nel peggiore dei modi possibili. Non so perché, ma i miei pensieri vanno dritti verso qualcosa in particolare che mi ha detto Ella: che anch’io merito qualcuno che mi ami. Probabilmente sarà perché quelle poche parole hanno avuto il pregio di aumentare la mia autostima e ricordarmi che ognuno di noi, nel suo piccolo, è speciale e ha bisogno di una persona con cui condividere il proprio percorso. Oppure, alternativa che ritengo più verosimile, sono le lasagne al sugo di carne preparate da mia madre che proprio non vanno giù.”


“Davanti a me, quasi come fosse una di quelle cartoline da collezione, si ergono maestose la Sfinge e la Grande Piramide del faraone Cheope. Alle loro spalle, fanno capolino le altre due piramidi minori, in onore dei faraoni Chefren e Micerino. Il tutto è circondato da ciò che rimane della grandezza del passato e immerso in un mare dorato, ancora più luminoso sotto i raggi del sole, che a quest’ora ha raggiunto proprio l’angolazione perfetta per incorniciare ciò che le iridi stanno ammirando. In un’unica parola, mozzafiato. Poche cose sono in grado di lasciarmi senza parole: questa vista e la sensazione di piccolezza di fronte alla Storia che mi ha provocato ne fanno decisamente parte.”

Link utili

Campagna Crowdfunding per Ho provato a non amarti

Profilo autrice su Instagram

Categorie
Aedifico Segnalazioni

Un Romeo in blue Jeans di Martina G. Daisy – Segnalazione

Una buona giornata a tutti i Lettori e le Lettrici del mio blog! Oggi vi propongo la segnalazione del romanzo di Martina G. Daisy, Un Romeo in blue jeans. 

cover-ebook

Sinossi

estratto-romeo-jeans-romanzo-romance-blogNon c’è niente che non vada nella vita di Margherita Contini: un lavoro come maestra, una famiglia adorabile, un fidanzato apparentemente perfetto. È proprio quando Roberto, l’uomo che tutte le donne sognano, deve trasferirsi a Milano che cominciano i guai. Grossi guai.

Una nuova scuola, una nuova città e una classe di bambini dispettosi che adorano fare domande scomode. E non è finita!

Il guaio più grande ha un nome, un nome bizzarro. Leone, psicologo scontroso, malizioso e tremendamente sexy che affianca la giovane maestra in cattedra. Margherita vorrebbe e dovrebbe stargli alla larga. Dovrebbe… perché da quel qualcosa di proibito e nascosto non riesce proprio a prendere le distanze.

Tra figuracce, cadute di stile e di fondoschiena, battute al vetriolo e situazioni ambigue e peccaminose, riuscirà Margherita a scoprire cosa nasconde lo psicologo dagli occhi blu?

Scheda prodotto

Titolo: Un Romeo in blue jeans

Autrice: Martina G. Daisy

Data d’uscita: 1 Luglio 2020

Genere: Commedia romantica, romance, chicklit

Editore: self publishing

Cover a cura di: Catnip Design

Editing a cura di: Accademia della scrittura

Prezzo:

Cartaceo 13,31€

Ebook: in promo fino al 6 agosto a 0,99€ – prezzo intero: 2,69€

Gratuito per Kindle Unlimited

Link Utili 

Un Romeo in blue jeans su Amazon

Profilo Autrice su IG