La Scrivania Letteraria

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Sipario

Penne da collezione. Stilografiche dedicate ai grandi personaggi – DeAgostini

Una buona giornata Lettrici e Lettori! Oggi con gioia vi presento Penne da collezione. Stilografiche dedicate ai grandi personaggi di DeAgostini. Si tratta di una collezione creata appositamente per celebrare alcuni degli emblematici personaggi della storia e della cultura attraverso una serie di penne stilografiche, oggetto ambito nelle collezioni e fulcro di un fascino immortale, un legame tra tempo, arte, genio e scrittura indissolubile.

Oggi parlo della prima stilografica, dedicata ad Alessandro Manzoni, poeta e drammaturgo conosciuto nella letteratura universale grazie ai Promessi Sposi, celebre romanzo in Italia e capolavoro dell’Ottocento. La lingua con cui venne scritto, l’italiano di impronta fiorentina, venne innalzata al ruolo di idioma nazionale proprio nel momento in cui era in corso l’unificazione del paese.

Per iniziare questa stupenda collezione seguite questo LINK

Alessandro Manzoni

img_0222Alessandro Francesco Tommaso Antonio Manzoni nacque a Milano, allora sotto la sovranità dell’impero austriaco, il 7 marzo 1785 e morì nella medesima città, ormai parte del Regno d’Italia, il 22 maggio 1873. La sua vita ha abbracciato gli ultimi anni dell’età moderna e i primi decenni dell’età contemporanea.

Manzoni è ricordato come uno dei padri del romanticismo italiano, oltre che come romanziere; le sue composizioni più mature rientrano nel dipinto dell’autore dei Promessi Sposi, ma la sua evoluzione stilistica si è mossa dalle radici affondate nelle regole del neoclassicismo imposte dai letterati francesi del secolo dei lumi e le sue prime composizione si rifacevano ai canoni classici di Virgilio e Orazio.

Manzoni in ambito letterario, come Verdi in quello musicale, furono figure fondamentali nella genesi dello spirito patriottico italiano. Il romanzo I Promessi Sposi, poteva in effetti essere letto in termini di rivendicazione dell’identità nazionale in chiave antiasburgica; nel caso del romanzo gli spagnoli erano metaforicamente assimilabili agli oppressori austriaci.

Elementi che fecero parte della formazione di Manzoni furono il razionalismo, il rigore concettuale e gli intellettuali illuministi. Egli fu in grado di esaltare la passionalità dei temi romantici senza trascurare l’eleganza formale. La letteratura colta da Manzoni non era una forma di svago, bensì un mezzo per comunicare un’esperienza spirituale grazie a una ben governata espressività che assicurava la bellezza dell’opera, una sorta di dominio intellettuale del sentimento.

La penna 

img_0218A ispirare il disegno di questo pezzo è stato lo stile di Manzoni, razionale, rigoroso e capace di esaltare i temi romantici in chiave intellettuale. Il colore rosso è dettato e riprende l’archetipo simbolico della passione patriottica, della forza e del coraggio che ricorda il medesimo colore delle truppe garibaldine; la doratura rimanda all’ascendenza militare e dona alla stilografica un’eleganza lineare e lucente.

 

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Scheda tecnica: Alessandro Manzoni (1785-1873) 

Materiali: metallo e acrilico

Colori: oro e rosso traslucido

Forma: cilindrica, lievemente rastremata alle estremità, rivestite da cupolette schiacciate in metallo dorato sia in corrispondenza del fondello che del cappuccio da cui nasce il fermaglio. La sezione nera è separata del rosso intenso del fusto della veretta dorata che serve a fermare il cappuccio ed è rifinita da un altro anello anch’esso dorato.

Fermaglio: in metallo dorato, incastonato sulla sommità del cappuccio di cui costituisce l’elegante compimento, si flette e discende esibendo una fenditura longitudinale fino alla protuberanza nascosta.

Anello del cappuccio:  in metallo dorato, combacia in spessore con la banda al vertice dello stesso elemento.

Pennino: in acciaio, lungo 18 mm, rifinito lungo i bordi da dorature eleganti.

Dimensioni: 13,5 mm di lunghezza e 12,7 mm di diametro.

Chiusura: a pressione.

Per iniziare questa stupenda collezione, seguite questo LINK! Direttamente a casa riceverete il fascicolo dedicato a Penne da collezione e il fascicolo monografico dedicato alla penna ispirata all’autore, con approfondimenti sulla vita dell’autore, la scheda tecnica della stilografica e la storia di questo oggetto tanto affascinante ed elegante!

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Aedifico Estratti e Interviste

Estratti del romanzo “Hellville” di Vincenzo Raco

Il romanzo di Vincenzo Raco in pillole: gli estratti scelti! Il romanzo è edito S4M Edizioni e puoi trovare qui la segnalazione! In fondo all’articolo ho segnalato i link per trovare Hellville e il collegamento diretto alla pagina Autore! 

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Rare volte riusciamo a trovare il modo di percorrere i sentieri della nostra mente e del nostro spirito. Rare volte riusciamo a trovare la forza per affrontare la quotidianità e armarci della lucidità e della saggezza necessarie a distoglierci dalla morbosità di una vita che spinge ad essere ipocriti, schiavi del perbenismo e delle apparenze…

Non è semplice. Non lo è soprattutto dopo aver toccato il fondo senza aver ben compreso come, e continuiamo a restare immersi nel mare dell’insoddisfazione del malessere. A quel punto tutto diventa maledettamente complicato, soprattutto pensare di venirne fuori, trovano ancora la forza di guardare con fiducia dentro se stessi, in modo da fare il punto della proprio vita in maniera obiettiva.

Pensando alla propria vita spesso ci si chiede se è misera, vuota, appagante, se effettivamente si tratti di una vita vissuta al massimo delle proprie possibilità, se abbiamo ricevuto da esse il massimo delle soddisfazioni. Ma ancora più spesso ci si chiede se avendo la possibilità di cambiarne qualcosa troveremmo effettivamente il coraggio per farlo, senza rischiare da cadere nuovamente nell’errore di ancorarci al passato, ripetendo noi stessi all’infinito, persi nell’eterno ritorno.

Qual giorno Billie stava facendo il punto della situazione; qualcosa per un ragazzo poco più che adolescente poteva apparire come subdolo, insensato, veramente triste. Ma nonostante tutto il ragazzo rifletteva, e viaggiando con la sua mente cercava di rifugiarsi in una realtà parallela per cercare di sfuggire a quella che viveva ogni giorno, una realtà terribile e insopportabile. Era convinto che isolarsi fosse la soluzione.

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Era finita da poco la Seconda Guerra Mondiale e con l’Europa completamente distrutta dalla guerra, Stuart aveva deciso di migrare verso l’America in cerca di fortuna. Riuscì a trovarla, e quando ebbe abbastanza denaro comprò un pezzo di terra proprio a Hellville, costruendo così la propria casa. Con la costruzione dei vari ambienti fu anche la volta del garage. Era molto largo, spazioso, con gli scatoloni e le varie cianfrusaglie messe ben in ordine, così in ordine da ricordare la domenica mattina, quando Stuart metteva su la camicia pulita, ben stirata, la giacca nuova e la cravatta scura, poi scendeva al piano di sotto, baciava sua moglie e sorseggiava il suo caffè leggendo il giornale prima di andare a messa, dove puntualmente avrebbe ascoltato ogni genere d’infamia ora su questo ora su quello, poiché anche la messa della domenica faceva parte di una logica marcia ad Hellville, di un maledetto equilibrio costruito sulla degenerazione e sul vizio.

Ma il garage no. Quel luogo sapeva di felicità, e quel sapore era così insistente che avrebbe potuto convincere chiunque fosse entrato lì dentro anche per un solo minuto che il mondo non sarebbe mai finito e che tutto sarebbe rimasto in quel modo, eternamente perfetto.

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Billie era nuovamente a “casa”. La solita estate all’insegna del nervosismo e del disagio era lì ad attenderlo. Nonostante tutto però, anche se costretto a tornare a “casa”, c’era una piccola ma fondamentale nota positiva: si trattava di Jane. I due continuarono a tenersi in contatto e a vedersi, un aspetto che aveva reso al ragazzo un po’ meno pesante rientrare a Hellville.

Oltre a Jane, c’erano anche i suoi compagni, con i quali di tanto in tanto organizzava della scampagnate, o si riunivano per andare a ballare, e cose del genere. Già. Billie ora aveva degli amici, un’alternativa per andare via da Hellville in qualsiasi momento. Certo ci sarebbe dovuto tornare, ma in quel modo il disagio risultava essere meno soffocante per lui.

La cose con Jane andavano a gonfie vele, ma nonostante il vento soffi e la vele siano spiegate, ciò non significa che la nave non posso naufragare…

Jane era davvero una ragazza straordinaria, e uno dei suoi talenti più grandi era quello di scrivere. Era parte integrante della sua vita, e ci si dedicava anima e corpo.

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Le nove vergini di Valeria Nitto – Segnalazione

Segnalo il romanzo giallo Le nove vergini di Valeria Nitto, edito S4M Edizioni.

Titolo: Le nove vergini

Autore: Valeria Nitto

ISBN: 9788885450240

Genere: Giallo

Editore: S4M Edizioni – Ottobre 2019

N. Pagine: 367

Prezzo: 21,00€

Formato: Cartaceo

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Trama 

Danze proibite.
Legami indissolubili.
Un casale alle porte di Siracusa cela un oscuro segreto.
Le vergini tormenteranno i tuoi sogni. Assaporeranno ogni tuo
respiro. Controlleranno il tuo cuore.
Fino a dove sei disposto a spingerti per non perdere la tua anima?

Biografia

Nata a Siracusa nel 1982 è cresciuta nella città natale dove ha frequentato una scuola commerciale.
Impiegata, moglie e madre, ha partecipato a vari premi letterari arrivando finalista al Premio Giovane Holden della città di Lucca, sezione narrativa inedita.
Ha partecipato a una selezione di racconti editati su diverse antologie come “La raccolta dei 365 racconti horror per un anno” e “Il magazzino dei mondi”, edite dalla Delos Books.
Per diversi mesi ha collaborato con la rivista locale MAG magazine, distribuita in Siracusa e provincia, trattando articoli legati alla cultura popolare.
Nel 2017 ha pubblicato il suo primo romanzo “I sogni di Barbara – L’uomo dal volto fracassato” , Eracle Edizioni.
Un anno dopo, giunge alla sua seconda pubblicazione con il romanzo “La sacerdotessa della luna” , Capponi Editore, proclamato finalista all’XI Premio Internazionale Navarro 2019 (Sambuca di Sicilia), nella sezione narrativa edita.
Riceve il Premio Aretusa D’Argento, prima edizione anno 2019, in qualità di autrice siracusana.
Segnalata alla XIII edizione del Premio Città di Castello ed al Concorso Letterario indetto dalla Dario Abate Editore, con la stessa opera inedita “Il canto degli angeli.”

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Il trono del narratore, di Paolo Fumagalli – Segnalazione

Buon Sabato a tutti gli amanti dei libri! Oggi vi segnalo il romanzo di Paolo Fumagalli, Il Trono del Narratore!


Paolo Fumagalli - Il Trono del Narratore img

Titolo: Il Trono del Narratore
Autore: Paolo Fumagalli
Prezzo: 15,00 € cartaceo 4,99 € ebook
Pagine: 284
Editore: EKT Edikit
ISBN: 978-88-98423-73-6
Genere: Fantasy autoconclusivo
Data di pubblicazione: 18 giugno 2019
Copertina di Eleonora Garofolo
Il libro può essere acquistato dal sito della casa editrice (in formato cartaceo o pdf):
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Oppure in formato kindle su Amazon:
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O in formato cartaceo:
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Trama:

Come ogni anno, in occasione dell’equinozio d’autunno, i bardi si riuniscono nel loro rifugio segreto. raccontano e condividono leggende sedendosi a turno sul Trono del Narratore. Le parole danno forma e vita a luoghi meravigliosi, a personaggi fiabeschi, a miti che risalgono fino all’origine del mondo e che parlano di città abitate da popolazioni bizzarre, di oggetti fatati, di abili furti e di imprese eroiche. Le diverse avventure si intrecciano le une alle altre a formare un’unica storia, florida di eventi.

Un viaggio tra foreste impenetrabili, grandi palazzi e remote montagne, in compagnia di personaggi particolari, tra cui un uomo capace di scolpire idoli che diventano vere divinità, un ladro in grado di rendersi invisibile, un monaco guerriero in lotta con le potenze soprannaturali, un valoroso cacciatore di draghi alla ricerca di nuove sfide, un astrologo impegnato a salvare un’intera città da una pestilenza sconosciuta…


Estratto

Una torcia passò sotto l’arcata e avanzò nella sala, guidando un corteo composto da uomini e donne seminudi, che tutti durante la giornata avevano potuto ammirare alla fiera ma che nessuno aveva comprato a causa del loro alto prezzo. Erano gli schiavi più belli disponibili in città e adesso camminavano lentamente uno vicino all’altro, indos¬sando soltanto dei perizomi di pelle, sostenendo sulle spalle e con le braccia una sorta di pedana ornata da punte metalliche. Su quel disco di legno si ergeva una statua alta quasi due metri, simile a un incrocio tra un comune essere umano e un rettile, che teneva in una mano un bastone da passeggio e nell’altra un mucchietto di monete d’oro e che era seguito da un cane magro a pelo lungo.
«Passavergo» disse a bassa voce Esmilla, osservando la scultura giallastra che rappresentava la strana creatura e il suo cane.
«Il principe errante?» domandò Campanula, che durante i suoi anni di viaggi aveva sentito parlare di una divinità che aveva ab¬bandonato la condizione di nobile e tutte le responsabilità che essa comportava per dedicarsi a una vita di vagabondaggi.
«Proprio lui.»
«E chi sarebbe?» chiese Calianna in un sussurro, avvicinandosi più che poteva alle compagne per non farsi sentire dai presenti.
La prestigiatrice si chinò verso di lei, per parlarle all’orecchio nonostante il risuonare della marcia trionfale, e disse: «Un dio che non ha veri e propri templi né gerarchie di sacerdoti al suo servi¬zio. Non si sa da dove provenga, se sia sceso dalla montagna sacra degli dei oppure se sia spuntato da qualche altro posto. Molti lo considerano pazzo, ma i vagabondi, i mercanti più avventurosi e disonesti e alcuni ladri lo adorano come loro protettore.»


Biografia

Paolo Fumagalli, laureato in Lettere con una tesi sull’uso simbolico dei colori nelle poesie di Aldo Palazzeschi. Nel corso degli anni ha scritto romanzi e racconti, diversi per generi e atmosfere, tutti accomunati dall’intento di far riflettere senza annoiare. I suoi testi si basano spesso sulla difesa della fantasia e della natura. I suoi testi si basano spesso sulla difesa della fantasia e della natura e rivelano il fascino provato nei confronti di leggende e folklore, suoi grandi amori insieme al cinema e alla musica.
Ha vinto diversi concorsi per storie brevi e alcuni suoi racconti sono stati inseriti nelle antologie di autori vari “Fate – Storie di terra, fuoco, acqua e vento”, “I mondi del fantasy V” e “Ritorno a Dunwich 2”.
Ha pubblicato le raccolte di racconti “La pietra filosofale” e “Foglie morte” e i romanzi “Fuoco e veleno”, “Scaccianeve”, “La strada verso Bosco Autunno”, “Bucaneve nel Regno Sotterraneo”, “La terra promessa” e “Il museo delle esperienze meravigliose”.


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Il risveglio di Giuda, di Fabio Suraci – Segnalazione

Ciao a tutti! Oggi vi segnalo un libro in Campagna Crowdfunding con Bookabook!

IL RISVEGLIO DI GIUDA, di Fabio Suraci



Trama
In una calda notte romana la Sacra Sindone viene rubata dai musei vaticani. La reliquia viene affidata ad un uomo dotato di una vista fuori dal comunque il cui compito sarà quello di studiare il sudario e svelare il segreto che ha tenuto nascosto per 2000 anni.

Ne “Il risveglio di Giuda” l’argomento religione fa da sfondo al fulcro dell’opera, il quale si rivela articolato nel labirintico intrigo delle vicende dei protagonisti, la loro personalità, le capacità soprannaturali di alcuni di loro…capacità che li metteranno in pericolo, in fuga dai nemici e che faranno ritrovare vecchie amicizie, stringerne nuove e vedrà sbocciare l’amore tra le pagine di una matura storia di vita.


Estratto
In quel momento due uomini fecero il loro ingresso nell’aula. Uno rimase in piedi vicino all’entrata: indossava un elegante abito grigio chiaro. Poteva avere una quarantina d’anni. Isabella lo guardò per un istante, ma non lo conosceva; quindi spostò l’attenzione sull’altro uomo appena entrato. Questi vestiva di nero, o almeno così le sembrava perché la sua attenzione era tutta concentrata sul viso. L’uomo si era spostato verso la finestra che dava sul parco. Isabella riusciva a vederlo solo di profilo, ma c’era qualcosa di malinconico nello sguardo di quell’uomo che la rapiva.

Romoncelli guardò verso l’uomo in grigio, annuì e si alzò. Girò attorno alla cattedra e si mise davanti ai ragazzi, osservandoli.

Istintivamente Isabella presagì qualcosa; d’altronde non c’erano state ancora ripercussioni riguardo la discussione avuta solo qualche giorno prima. Era quindi logico presumere che fosse giunta l’ora della resa dei conti, anche se non riusciva a capire la presenza dei due uomini. Quello vestito di nero osservava il panorama a braccia conserte senza preoccuparsi dei presenti.

«Signorina Giudice…» attaccò Romoncelli.

Ecco ci siamo, pensò Isabella sistemandosi meglio sulla sedia. Il cuore accelerò i battiti. Ma quand’è che avrebbe imparato a starsene un po’ zitta? Si rimproverò nuovamente schiarendosi la voce. «Sì?»

Jordi la toccò con un ginocchio, in un chiaro segno di ammonimento ad andarci piano. Lei gli restituì il tocco con maggior forza, come a dire: “Sì, lo so”.

L’uomo in grigio la stava osservando serio, mentre quello vestito di nero preferiva il panorama oltre il vetro.

Romoncelli guardò verso l’uomo in grigio e questi annuì, quindi il professore tornò a rivolgersi verso Isabella. «Signorina Giudice, come da me richiesto qualche giorno fa, ha riletto la parabola dell’albero di fichi?»

«Non mi piace» sussurrò Jordi.

«Neanche a me» convenne lei, poi rispose. «Sì, professore, l’ho fatto». Con tono pacato provò a chiarire che secondo lei sull’albero non c’erano frutti e di conseguenza non poteva offrirli come doni, cercando di evitare l’ipotesi che la maledizione di Gesù fosse dovuta al fatto che non lo aveva sfamato.

«Non mi sembra che la rilettura della parabola sia servita molto. Vede, signorina Giudice, Gesù ha usato l’albero come un simbolo; lei non deve vedere l’albero di fichi in quanto tale, ma ciò che Gesù vuole indicare».

Tutto si stava ripetendo, esattamente come la settimana precedente, solo che questa volta c’erano i due misteriosi uomini come pubblico aggiunto e a Isabella la cosa proprio non piaceva. In quel momento avrebbe desiderato nascondere le proprie idee.


Info dell’opera:

Autore: Fabio Suraci

Titolo: Il risveglio di Giuda

Casa editrice: Bookabook

Anno di pubblicazione: 2020, tuttora in campagna crowdfunding

Formato e prezzo: Cartaceo 18 euro ed ebook 6.99 euro

Numero pagine: 323

Genere: Thriller/Paranormale


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Instagram Fabio Suraci

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Saga - Memorie di Taenelies

Librierecensioni.com – Recensione Memorie di Taenelies, i Soli di Artchana

La recensione per Memorie di Taenelies, i Soli di Artchana, di LibrieRecensioni.com la trovate QUI ❤️

Per me, in qualità di scrittrice e soprattutto per questo romanzo scritto a quattro mani con Eric Rossetti, ricevere recensioni, segnalazioni e critiche costruttive è un valore aggiunto alla nostra passione perché giunge direttamente dai lettori, le persone a cui questo libro è dedicato.

Trovi Memorie di Taenelies online in formato cartaceo e digitale ed è ordinabile presso ogni libreria.

Memorie di Taenelies, i Soli di Artchana di Giulia Coppa e Eric Rossetti, Europa Edizioni 2019

Ringrazio LibrieRecensioni.com per la disponibilità e l’interesse nei confronti di Memorie di Taenelies!

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Scrittura libera

Poter essere

Sono, posso essere, potrei essere.

Se fossi stata, non avrei avuto.

Se non fossi stata, non avrei fatto.

Prima di dire di qualcuno che è qualcosa, pensa a ciò che sei tu, com’eri, come sei e come non potresti essere.

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Saga - Memorie di Taenelies

Memorie di Taenelies, i Soli di Artchana – scrivere prima di scrivere

Buon venerdì  a tutti! La settimana corre verso il suo epilogo e io sono pronta a scatenarmi in questi giorni! Sono immersa in libri dei generi più disparati e sono riuscita ad accaparrarmi una chicca del 1989 di Carlo Pagetti, di cui parlerò poi nella sezione LegamBando a sproloqui, quest’oggi parlerò di Memorie di Taenelies sotto un particolare punto di vista: le scalette e gli appunti e per questo ringrazio Eric, il mio co-autore, che prima o poi trascinerò sulla tastiera!


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L’eleganza della tecnologia

Nell’articolo precedente avevo esposto la scintilla della sfida nel momento in cui avevo avuto tra le mani i fogli in cui erano state scritte le idee per il romanzo, ora invece concentrerò la mia attenzione sulle bozze e tutto il corollario di informazioni necessarie ad una buona stesura. Ma dici che è tutto così semplice? Direi proprio di no, difatti non ho iniziato così.

Memorie di Taenelies è il primo romanzo che ho scritto in collaborazione con una persona ed è anche il primo testo per il quale ho dovuto seguire delle bozze, degli appunti e degli schemi. Per la Gloria del Sangue e altri progetti letterari in corso, ho operato e sto tutt’ora operando in maniera contraria: prima butto giù i capitoli e poi, vedendo la mole di informazioni, mi dico ogni volta che, forse forse, una traccia dei capitoli dovrei stilarla e con la stesura di Memorie di Taenelies, il mio punto di vista è mutato.


Ma ripartiamo da Memorie di Taenelies!

Inizialmente, quando ho avuto il piacere di leggere scalette, fogli sparsi, appunti scritti su fogli a caso e descrizioni tanto dettagliate da catturarmi, sono stata ulteriormente rapita dalla confusione; non avevo ancora provato una sensazione del genere, ma mai demordere, quindi ho preso la mia pazienza e ho riscritto tutto, trovando un filo logico che potesse distendere i miei nervi e lasciare spazio alla creatività. Dopo di ché io ed Eric abbiamo dato inizio alla stesura vera e propria e indovinate un po’?! Le scalette e le bozze mi piacciono! Sono “comode”, immediate e sottolineano i punti più importanti. Le scalette, a mio parere, dovrebbero essere snelle, solo appunti e qualche descrizione, non tutto nel dettaglio, altrimenti potresti sentire la tua fantasia “imprigionata” dalle cose che hai già scritto. Un consiglio ad uso personale, non solo per i romanzi, è quello di scrivere delle schede a parte per ogni personaggio, luogo, descrizione di rilievo…qualsiasi evento, oggetto, persona che possa essere sviluppato in futuro, bisogna averlo ben puntato sulla carta, così saranno evitate incoerenze, ripetizioni e costanti descrittive che ormai sono diventate melense quanto lo sciroppo per il raffreddore alla fragola. Bisogna creare una sorta di libro del libro.


Detto ciò, ho operato alcuni cambiamenti nel modus operandi delle stesure a cui ho accennato poco fa: ho iniziato a fare qualche scaletta. Questo significa che sperimentare nuovi modi di scrivere, di organizzare le idee e di renderle dinamiche nonostante la stabilità data dalle scalette, rende uno scrittore più preparato ad avere a che fare con diverse realtà. Scalette, bozze e appunti sono fondamentali, che siano poche o riferite ad ogni capitolo. Le scalette non sono MAI inutili e anche se non hai nessuna voglia di scriverle, dovresti sforzarti di pensare fuori dallo schema costante di scrittura che utilizzi.


Grazie!

Memorie di Taenelies romanzo fantasy


NON SOLO PER GLI AMANTI DEL GENERE


Per Memorie di Taenelies sono stata costretta a pensare oltre al mio modo di scrivere e questo mi ha resa un’autrice migliore, pur sempre in erba ma con una consapevolezza maggiore nei riguardi delle infinite possibilità della scrittura e della comunicazione.

Giulia Coppa

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Saga - Memorie di Taenelies

Memorie di Taenelies di Giulia Coppa ed Eric Rossetti

Quando ho avuto tra le mani un abbozzo cacofonico di Memorie di Taenelies, che non era ancora il romanzo Memorie di Taenelies, ho pensato “molto bene, questa si che è una dannata e fantasmagorica sfida” per una scrittrice in erba come me. E questo scontro tra il marasma di appunti, fogli sparsi, bozze e promemoria per la trama, si è trasformato in un’avventura intellettuale, spirituale e di amicizia. In questo romanzo è racchiusa la passione per la scrittura che io ed Eric condividiamo e abbiamo creato un universo fantastico frutto dell’ispirazione e della costanza. Come un gelato con 50° al sole, le prime volte che abbiamo iniziato la stesura del romanzo, ci siamo confrontati; entrare nell’immaginazione di una e dell’altro non era impresa semplice; grazie a un lavoro di revisione sugli appunti del libro e delle diverse peculiarità della magia e delle creature, abbiamo dato vita a un mondo che è sia complesso che armonioso. Le ore passate alla tastiera, con Eric sempre al mio fianco a leggere le bozze, commentare, fare domande e scherzare, intento a prendere note, ogni tanto sognante già le citazioni del nostro “best-seller” ha reso la scrittura più vivida e piena di emozioni. Le borse sotto gli occhi per le mille mila volte di rilettura e i dannati refusi non ci hanno ostacolati, hanno reso Memorie di Taenelies un viaggio stupendo anche per noi.

Memorie di Taenelies è un romanzo fantasy, non solo adatto agli amanti del genere. Ciò che abbiamo voluto inserire sono gli elementi mitologici che si rifanno a credenze e tradizioni diverse di popoli passati e abbiamo voluto dare valore alla storia del continente, al passato e alla crescita dei personaggi che, essendo quasi tutti giovani, troveranno il loro terreno fertile nel primo libro e in maniera più accattivante nei successivi romanzi.

Quando Eric mi ha parlato del suo progetto ho notato le peculiarità che voleva inserire e che avevo riscontrato in altri generi letterari. Essendo una lettrice onnivora e accanita, non ho mai avuto dubbi sul fatto che io potessi accettare di divenire co-autrice di Memorie di Taenelies. Con il mio bagaglio di letture, di scritture e la volontà ferrea di accogliere una nuova avventura, ho accettato. Scrivendo il primo romanzo della saga ho riflettuto molto anche sull’importanza della figura del lettore. Da parte mia tutto quello che mi balzava in mente, qualsiasi tipologia di libro o genere brillasse tra i pensieri quotidiani andavo a ricercarlo e mi piace condividere questa passione con altre persone (motivo per il quale ho aperto il blog). Quindi, dall’altra parte, di un lettore X, quando sento che svariati alcuni di loro si bloccano al risuonare di un certo genere penso e dico: “Ma non fatevi fermare da una parola! Non fatevi fermare da una categorizzazione! Scoprite, leggete! È un viaggio, una nuova vita“.

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A mio parere, i libri ci liberano dalla condizione di costanza (ricordiamoci anche la nostra cara mortalità che tanto è appannaggio di riflessioni profonde), in cui prima o poi si casca. Dobbiamo approfittarne quindi e leggere, darci ai viaggi, alle amicizie, agli amori e alla conoscenza!

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Scrittura libera

Sull’essere – III

Semplicemente non sapevo dove trovare niente di più bello nell’osservare come le persone corressero da una parte all’altra, anche di una piccola città, senza rendersene conto che andare a prendere un caffè in un bar non era una perdita di tempo, ma semplicemente un modo con cui non si dimenticasse che il tempo che si dedica al proprio spirito e al proprio benessere mentale, sia la cosa migliore per ognuno di noi. Non rimaneva nulla nel correre da una parte all’altra per i regali di Natale, camminare senza sosta per le vie trafficate e irte di uomini, donne, bambini, che incuranti di tutto ciò che li circondava era il risultato di morali, tradizioni, idee e modelli cinici, egoistici, inutili per l’accrescimento spirituale e mentale di ogni singolo essere. L’essere, il punto focale dell’esistenza, ciò da cui scaturiscono tutti gli interrogativi più grandi, insondabili e senza risposta. Ecco, sta scomparendo, sotto la tecnologia, le megalopoli, la globalizzazione del mondo e la standardizzazione della vita. Ma qualcosa può cambiare. Scrivere, cantare, disegnare, studiare qualcosa non per un lavoro, ma perché piace, perché fa sentire bene. Ecco la risposta a tutto.
Libertà.