La Scrivania Letteraria

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Te lo prometto di Costantino Francesco Colosimo – Segnalazione

Una buona giornata a tutti i lettori della rubrica Aedifico spazio autori! Oggi accolgo Costantino Francesco Colosimo, con il suo thriller d’esordio Te lo prometto, in campagna pre-order su Writerseditor.

Infografica – Copertina di Te lo prometto di Costantino Francesco Colosimo

Biografia

Costantino Francesco Colosimo nasce a Soveria Mannelli nell’agosto del 2001. Da sempre lettore affiatato di romanzi thriller, gialli e horror, non disprezza gli altri generi. Il suo sogno di scrittore è nato in tenera età; a otto anni inizia a scrivere dei racconti d’infanzia sul suo fidato pc e nel 2015 scopre la piattaforma Wattpad nella quale pubblica racconti e romanzi brevi. Ha frequentato l’istituto alberghiero e sogna di far parte del mondo dell’editoria. Frequenta tuttora la facoltà di Comunicazione e il DAMS.

Trama

Alexandra sembra condurre una vita normale e tranquilla; ha un marito, due figli amorevoli eppure il suo passato pare che non abbia intenzione di lasciarla andare e torna a tormentarla.
Suo zio, ormai in carcere, ha abusato di lei fisicamente e psicologicamente; sua madre è morta davanti ai suoi occhi e questo l’ha trascinata nella depressione e nella paranoia da cui era convinta di essere scampata.
Una pagina di un diario però porterà Alexandra a scoprire un lato di suo zio ben più oscuro di quello che conosce che rischierà di mettere in pericolo la sua famiglia.  

Estratti

1 – Tratto dal prologo:

“Santina si alza e mi viene incontro. «Maria, le pecore non hanno mai belato. Non ce ne sono mai state nei dintorni. Che ti prende!?» Mi tocca la fronte per assicurarsi che non abbia la febbre e che non stia delirando. Un’inattesa e brusca fitta al ventre mi fa sobbalzare, poi un’altra, poi un’altra ancora. Sento le viscere restringersi sempre di più: Rosa sta scalciando come un’indemoniata e, se solo potesse, verrebbe fuori all’istante e scapperebbe lontanissimo. Pare abbia il timore di qualcosa e che stia cercando di avvertirmi del pericolo. Il mio sangue comincia a diventare un misto tra fuoco e ghiaccio, la pelle si trasforma in marmo gelido e un incessante calore mi strozza, bloccandomi il respiro. Forse Rosa è pronta, forse sta per nascere. No, non può essere. Mia madre mi ha detto che è ancora presto per il parto: mancano ancora due mesi. Gli occhi mi faticano a stare aperti, mentre Rosa non smette di agitarsi nemmeno per un momento, ancora in preda al panico. Ma cosa ne puoi sapere, tu, del panico? Tu che ancora non hai visto niente del mondo e che vivi protetta dentro di me. Cosa nei sai?”

2 – Tratto dal Capitolo VI

“Tuttavia le parole al suo interno erano ancora più che comprensibili, andando a sottolineare ogni sfaccettatura della macabra realtà descritta nel diario. «Non deve trovarlo. Non posso permetterlo.» Se lo strinse forte al petto, come ad assorbirlo dentro di sé. «Sono l’unica che può salvare la nostra famiglia da quell’essere.» Ripeté in loop quelle parole per darsi forza, ma più le ripeteva, più otteneva l’effetto opposto. «Non può più reincarnarsi. Non ci sono altri eredi maschi nella discendenza di Rosa. Non può. Non può. Non può.» Iniziò a sfogliare quel diario come una dannata. Ricordava a memoria ogni singola lettera di quel diario, ma aveva il timore che avesse tralasciato qualcosa d’importante. Si sedette sul lenzuolo viola che ricopriva il letto, esausta. «Mio Signore Gesù,» iniziò a pregare, fissando intensamente il soffitto. «Sorreggimi in questa lotta. Non farmi cedere di fronte al suo sguardo. Aiutami a salvare la mia famiglia…» L’improvviso rimbombo del campanello la scacciò via dalle sue preghiere. Sapeva chi fosse… Era finalmente arrivato: solo lui teneva il dito più del dovuto sul campanello.”

3 – Tratto dal Capitolo XII

“«Voglio risposte, Michael!» Puntò l’indice contro di lui. «È da più di due mesi che mi eviti. Non rispondi ai messaggi, né alle chiamate. Non vuoi che venga a casa tua. Manca solo che rinunci a seguire Alexandra.» Fece un respiro profondo. «Non mi ami più? Hai trovato per caso un altro?»

«Ma che ti salta in mente?» chiese Michael, allargando le braccia. «È proprio perché ti amo troppo che ti sto evitando. La mia famiglia sta affrontando una grossa faida, e i loro nervi sono a fior di pelle. Non voglio che accada qualcosa a te o alla tua famiglia. Voglio proteggerti e, al momento, è meglio mettere da parte la nostra storia, avere solo un semplice e banale rapporto professionale.» Poggiò le mani sulle guance di Jason. «Perdonami, ma questo è l’unico modo per proteggervi tutti. Ho già fatto carte false affinché vi ridessero i vostri figli, e mio padre non ha per nulla apprezzato…”

©Estratto da Te lo prometto, di Costantino Francesco Colosimo, Writerseditor per gentile concessione. Campagna di pre-order in corso.

Curiosità dell’autore: perché ho scritto Te lo prometto

Ho scritto Te lo prometto per tutti coloro che non rispettano gli standard della società, a cui viene puntato il dito e vengono derisi e umiliati per il semplice motivo di essere sé stessi. Ho scritto questo libro in primis per me e per chi rifiuta di essere normale nel mondo. Nessuno può mostrare le proprie debolezze, nessuno può piangere e nessuno può gettare la spugna, altrimenti non si è altro che vili e deboli. Ma, in fondo, quanto sono normali coloro che solitamente additano e giudicano gli altri? Quanti scheletri nell’armadio nascondono? A volte molti di più dei cosiddetti strambi e questo romanzo lo metterà bene in mostra.

Link utili

Campagna Pre-order di Te lo prometto su Writerseditor

Profilo autoriale sui social: Instagram

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Aedifico Recensioni

Imperium Tenebrae, l’Eredità degli Ang’His, Vol.1, di Kevin Every – Recensione

Buona giornata a tutti! Oggi propongo la recensione di Imperium Tenebrae, l’Eredità degli Ang’His, Vol.1 di Kevin Every!

Romanzo dark fantasy, primo di una trilogia.

Buona Lettura!


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Imperium Tenebrae, l’Eredità degli Ang’His, Vol.1, di Kevin Every, Amazon, 2019


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Biografia

Nato a Milano nel 1995, Kevin matura a partire dall’adolescenza la passione per il mondo dei libri e in particolare per la scrittura. Dopo aver preso la decisione di abbandonare gli studi, continua a apprendere e occuparsi di ciò che più lo attrae: la narratologia e la psicologia, che ritiene la seconda materia più importante per uno scrittore. Kevin inizia a immergersi nella scrittura con la stesura di romanzi storici per poi passare al genere fantasy, senza tralasciare mai la lettura.
La sua voglia di emergere getta le basi per l’opera Imperium Tenebrae, di cui la prima stesura risale a quattro anni fa. Dopo le ricerche di una casa editrice, decide di auto-pubblicarsi.
Imperium Tenebrae è il romanzo d’esordio e primo della sua trilogia dark fantasy.


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La trama in pillola
Costretto alla solitudine e all’abbandono nella città di Aliasan, Lukas incontrerà Frenik, incaricato di compiere una missione sul filo del rasoio, tra la razionalità e la spiritualità. Tra i due sorgerà un’amicizia durante le peripezie e i pericoli che incontreranno durante il lungo viaggio nelle terre dell’Unico Impero, affogate da una pioggia imperterrita, e nelle Terre Selvagge. I compagni di viaggio che si ritroveranno si riveleranno veleniferi come il funesto evento che sembra calato sulla loro patria? Contro quali credenze e ideali dovranno scontrarsi?
Imperium Tenebrae, l’Eredità degli Ang’His è il romanzo d’esordio di Kevin Every, primo di una trilogia fantasy dai toni dark.

Personaggi s(piccanti)
Lukas e Frenik: non potrebbero essere due soggetti separati perché uno sostiene l’altro, fin dall’inizio della narrazione. Lukas appare come ingenuo, lasciato nelle mani del destino, davvero solo. D’altra parte Frenik, malgrado sia orfano, ho trovato un luogo in cui dimostrare fin da subito le proprie capacità ed essere accolto: l’Università di Aliasan. Incontratisi si scoprono affini, se il primo è forte, coraggioso e pronto al confronto, l’altro rimane basito e stupefatto, indietreggia davanti a ciò che non conosce e dubita, dubita sempre. Sono legati da un’amicizia apparentemente indissolubile, paradossali per certi versi, ma insieme veicolati dai doveri e dalle missioni sempre più stringenti.

L’Eccentrico: personaggio misterioso, alquanto scorbutico e altalenante, ma altrettanto fedele e votato a un’antica religione. Pronto a supportare il personaggio che nella storia appare in secondo piano e in secondo tempo, Lavenia.

Edvun: colui che ha un passato fradicio di segreti, di complotti e di intrighi che trascina ancora sulle spalle, svanendo e ricomparendo come nebbia, offuscando la sua personalità e l’idea che dà di sé.

Lo stile, la penna, la tastiera
La struttura del romanzo presenta un breve prologo, il corpus principale e un epilogo. La stesura è dettata da un linguaggio veloce e scattante, con parole inserite in maniera esatta, a parte qualche aggettivo relativo ai personaggi, che denota caratteristiche da sviluppare in maniera più dettagliata. L’utilizzo dei tempi verbali è ottimo, con sfumature nel discorso diretto che permettono al lettore di calarsi nelle situazioni di tensione. Lo stile riesce a sottolineare i punti chiave, di svolta e i nessi causali tra un’azione e l’altra dei personaggi. Solo alcuni personaggi secondari sono lasciati privi di uno sviluppo completo della breve vicenda di cui sono partecipi.

Le descrizioni dei luoghi rientrano perfettamente all’interno del sottogenere dark fantasy. Aggiungerei un pizzico di dettaglio in più nello sviluppo di alcuni personaggi, i quali vengono adombrati dalla preminenza di Lukas e Frenik; soprattutto l’Eccentrico e Lavenia perché durante la lettura sarebbe stato un colpo di scena e avrebbe aumentato la tensione narrativa, vedere e assaporare i loro progressi all’interno della compagnia.

Discorso diretto e indiretto occupano il giusto spazio nella narrazione, il tempo della narrazione è dettato dai vari spostamenti della compagnia e sarebbe da gestire meglio nella seconda parte, in cui i viaggi sono lunghi e affaticanti per i personaggi, che sembra non ne risentano.

Il romanzo è ambientato in parte nell’Unico Impero, un luogo in cui immediatamente il lettore può percepire le spire stringenti della corruzione e l’instaurazione di una dualità di potere: il forza autoritaria del governo, cesellato da intrighi e personalità individuali preminenti e la potenza della moltitudine, della massa. Oltre alla disparità presente nei giochi di potere, vi è un profonda discriminazione verso coloro che vengono ritenuti traditori e la figura delle donne viene purtroppo relegata all’ideale domestico di genere. Solo Lavenia, che pare la luce della riscossa, esce relativamente dal dogma come citato sopra. L’atmosfera che si respira nell’Unico Impero è dettata dalla violenza, dall’ignoranza ed è sintomo della decadenza dell’intero Impero.

 Invece nelle Terre Selvagge è proprio tutta un’altra storia! Non solo la parola conflitto è assente, ma le donne ricoprono ruoli importanti e carichi di significato all’interno della comunità. Ho trovato questa dicotomia carica di senso critico e profumata di possibilità di rivalsa e di cambiamento. Un’evoluzione all’inizio, appena abbozzata, da tenere bene sott’occhio per chiunque legga l’opera.

La mescolanza di giochi di potere, intrighi, tradimenti, coraggio, astio, crescita personale e ricerca della rivalsa sono ben percepiti e assimilati all’interno dell’opera. Da tenere in considerazione e migliorabili sono gli sviluppi dei personaggi, le diverse dinamiche che intercorrono tra loro e l’avvicinamento a una buona critica degli strati sociali e delle diverse forme di governo. Un libro solo all’apparenza di genere fantastico, ma che gestito al meglio, Kevin potrà sviluppare in maniera articolata e complessa. Un buon inizio!


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Le risposte dell’autore alle domande sorte dopo la lettura dell’opera

1. Dove finisci tu come Kevin Every autore e inizi come personaggio e i tratti distintivi?

C’è tanto di me all’interno della storia, ma i vari personaggi sono diversi da me sotto tutti gli aspetti tranne, a volte, uno. Di certo io non avrei avuto il loro coraggio di andare così a fondo nonostante tutto. Ma il sarcasmo e la tragicità di “certi” personaggi sono del tutto miei, lo ammetto.

2. Per quale motivo hai deciso di inserire la componente patriarcale all’interno della dinamiche e della struttura sociale dell’Unico Impero?

L’Unico Impero rappresenta l’effigie del potere e del controllo dispotico. È una caratteristica comune nei padri di famiglia prepotenti e nel genere maschile idealizzato. Questa è una critica al modello discriminatorio e maschilista della società (in ambito sociale, lavorativo, politico e religioso).

3. Come mai, malgrado la sua dimostrazione di forza, Lavenia viene dipinta, anche dopo il suo ingresso nella compagnia di Lukas e Frenik, come una figura con forti debolezze emotive? Hai optato per il suo sviluppo nei libri successivi?

Per rispondere alla domanda, mi riallaccio alla precedente. Lavenia è un personaggio che sopraggiunge più in là nella storia e la sua crescita non è completa. Avrà tanto da dimostrare. La dimostrazione del valore di ogni persona, in particolare del genere femminile, è un punto focale della critica alla società: si distinguono per merito, a fronte però di sforzi non indifferenti e non sempre però, questo merito viene riconosciuto.

4. Hai lasciato uno spiraglio aperto sugli intrighi dell’Unico Impero e sulla dualità del potere. Vi sarà uno sviluppo pregnante di ideali, rimarrà carattere di sottofondo alla vicenda, oppure scaturirà il tutto in ciò che è stato profetizzato?

Ciò che posso dire per certo è che niente verrà lasciato da parte. Se poi gli eventi distinti si scontreranno o se è un unico grande disegno lo scopriremo 🙂

5. Come mai i personaggi, nel momento in cui incontrano gli Arsal’Shar, non si pongono degli interrogativi sulle differenze ben visibili tra la patria a cui appartengono e la comunità che li accoglie?

L’incontro con gli Arsal’Shar rientra in un climax che perdura da tempo, perciò i personaggi sono talmente frastornati dal turbinio degli eventi che non hanno più energie mentali per porsi altre domande secondarie. Parlando da scrittore invece, in fase di stesura c’era una parte dedicata a quel contesto, ma era talmente ristagnante di infodump che non mi sembrava utile allo svolgimento della trama.

6. Come pensi di far affrontare allo scettico Frenik l’incontro con nuove e differenti religioni e condizioni d’essere di altre spiritualità?

Frenik è stato costretto a barattare il suo ottimismo e la sua curiosità con uno scetticismo disilluso. Di certo non avrà più molta pazienza da dedicare a questioni da studiosi ampollosi. Sta imparando a conoscere il mondo vero, non quello dei suoi libri di testo. E non avrà più tempo per interrogarsi su metafisica e divinità. Diventerà di ferro.

7. Lukas è il personaggio che cresce maggiormente nell’opera, hai intenzione di innalzarlo ulteriormente nei prossimi sviluppi?

Lukas è e rimane il vero protagonista e il Punto di Vista principale. Nei prossimi sviluppi non verrà soltanto “innalzato”, ma verrà messo alla prova a un livello ancora più profondo. Lui è l’emblema della giovinezza innocente che deve farsi adulta, come tutti noi dobbiamo.

8. Dove pensi di aumentare la componente dark della vicenda nei prossimi libri?

La componente dark c’è, ma non prevale. Quel termine serve solo a etichettare il mio romanzo da qualche parte (low fantasy è comunque l’etichetta migliore)
Più che dark, posso dire che il tono del prossimo volume sarà ancora più drammatico.


Dopo questa carrellata di domande e risposte, che hanno fatto sorgere in me altre domande altrettanto interessanti, vi lascio i contatti per scoprire Imperium Tenebrae e il suo autore.

A presto!


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Quarta di copertina Imperium Tenebrae