Benvenuto o bentornato nel blog de ‘La scrivania letteraria’. Di tutte le sezioni che ho creato Ex novo, chiamata anche ‘Scrittura libera’ accoglie testi di scrittura creativa, dialoghi, pensieri, poesie e aforismi.
Nelle ultime sere, in concomitanza con l’inizio di nuove collaborazioni e revisioni, ho trovato dei momenti di quiete per pensare di allargare Ex novo. Ho sentito chiara l’intenzione di costruire uno spazio in cui raccontare della scrittura provando “l’ebbrezza” del pubblico.
Ho tratto ispirazione da una serie di post che avevo iniziato su Instagram, gli Episodi Scrivere e ho deciso di tramutarli in articoli in cui accosterò nozioni tecniche, focus narrativi e intermezzi derivanti dall’esperienza.
Proprio come una serie imposterò gli articoli per stagione e per numero di episodio.
Scrivere, St. 1 x Ep. 1. L’inizio ingenuo della scrittura
La scrittura è passione.
Affermazione che vuol dire tutto e niente.
Quando penso alla passione per la scrittura torna dai recessi della memoria IL gravemente insufficiente della quinta elementare.
Non perché avessi scritto chissà quali obbrobri, quanto perché dimenticai la brutta a scuola e non ebbi modo di riscrivere in bella gli ultimi paragrafi.
Che senso di colpa provai!
La Maestra Deanna, che per me rimane tuttora la Maestra, ci rimase male.
Per lo meno io rimasi talmente tanto male che pensai che chiunque nel raggio di duecento chilometri compartecipasse al senso di colpa estenuante nel mio petto.
Fu forse il voto a traumatizzarmi tanto?
No.
Sentii la sofferenza perché nessuno, a parte me, lesse il tema sui pasticcini e le torte. Avevo descritto con tanto amore la panna montata e fragole sulla torta che rimasi folgorata dalla passione che di pancia era stata esposta sulla carta. Che bello! Qualcuno avrebbe letto di un quella stessa passione.
No.
Proprio nessuno lesse il tema dei pasticcini e delle torte. Ebbene, la passione per la scrittura si era mostrata pervasiva nonostante avessi poi ricevuto un voto pessimo. Dello smacco nella media scolastica importava ad altri, non a me. Per me la perdita della possibilità di far leggere della storia delle fragole e della panna montata rimase un chiodo fisso per mesi.
Palese rimase lo sbaglio derivante da una mia disattenzione e purtroppo ne pagai lo scotto, ma quanta gioia poi, nei mesi successivi, rispolverare l’Olivetti di mia mamma e imbastire rime con ‘mortadella’ e ‘bella’ oppure ‘frittella’.
Sorrido pensando a quanto unissi il cibo per la pancia al cibo per l’anima in maniera ingenua e inconsapevole.
Mi piace sentire come il tempo riesca a centellinare i ricordi in cui sono serbate le gioie, i conti in sospeso, le verità del quotidiano vivere e la felicità del presente.
Avete mai avuto tra le mani un mazzo di tarocchi? Molto probabilmente, a meno che non sia il vostro mazzo o che non lo abbiate appena comprato, no. Perché?
Beh… “Fare le carte”, oltre ad essere un argomento estremamente discusso e una pratica altrettanto diffusa, è un argomento che inerisce alla sfera interiore e alle stratificazioni profonde dell’essere umano. Ho pensato ai tarocchi – qui non mi dilungo, ma punto l’attenzione al paragone emotivo che ho avuto – e più in generale al fascino, al mistero e all’ebbrezza veicolati dalla carta di cui il volto è celato, quando sentii parlare di RebisworldTM per la prima volta. Un gioco di carte tramite il quale si possono esplorare angoli in ombra della propria personalità attraverso la costruzione cooperativa di una storia. Cooperazione, psicologia e scrittura. Queste tre parole sono state il motore tramite il quale il mio interesse si è accesso; da scrittrice di una saga a quattro mani non potevo non immaginare il gioco svolgersi nella mia mente e ne ho gioito; da appassionata di psicologia sarebbe stato un disastro non saperne di più di RebisworldTM; da amante dei giochi che si basano sull’aspetto cooperativo come Faceless e Ten Candles (sottolineo, onde evitare fraintendimenti, che i due citati hanno uno scopo ben diverso, ma la cooperazione è fondamentale per entrambi) era impossibile che non mi attirasse una progetto del genere!
Ringrazio i due creatori, Luca Marino e Flavio Bordoni per la loro disponibilità e soprattutto per aver creato un gioco tanto accattivante e originale.
Ora Preparatevi per una fantastica presentazione di RebisworldTMe l’intervista a Luca e Flavio!
I creatori
Luca Marino, Art director e illustratore che ama esplorare le possibilità espresse della società attraverso l’arte, la creatività e la cultura social.
Flavio Bordoni, Ingegnere chimico con la passione per la psicologia e la crescita personale intese come insegnamenti riportati attraverso il gioco (gamification).
RebisworldTM: il gioco
Rebisworld™ è popolato da 12 Anime, 6 accese e 6 spente. Addentrandoci in questo mondo vivremo una storia dal punto di vista dell’anima, modellata dal vissuto di tutti i partecipanti e in grado di svelarci alcuni aspetti della vita, prima non considerati. Scrivere e vivere contemporaneamente una storia che va oltre al semplice gioco. Uno stimolante confronto dei punti di vista di tutti i partecipanti su come una determinata personalità risponda agli stimoli esterni, ci permetterà di aprirci ad essi, accrescendo l’analisi introspettiva sulla psicologia del protagonista della storia che gli stessi partecipanti, Noi, creeremo.
Il principio di Rebisworld™ sono le persone che interagiscono insieme ed è per questo che abbiamo scelto di rappresentare nella nostra comunicazione esseri umani che scoprono e si approcciano alla scatola e ai componenti. Il nostro motto non espresso apertamente è prima i giocatori e poi il gioco, in quanto sono loro che attraverso cinque fasi di confronto creano la storia.
Giocando con Rebisworld™ ognuno di noi è portato, consapevolmente o meno, a compiere una riflessione introspettiva che viene posta sul tavolo da gioco insieme a quelle degli altri. Il gioco dentro al gioco: dibattiti ed analisi tra i giocatori porteranno alla luce aspetti, punti di vista e volti della personalità rimasti sotto il velo dell’ombra dell’inespresso e dell’incompreso. Più il gruppo di gioco è eterogeneo più sarà complesso e altrettanto soddisfacente spiegare e dare voce agli aspetti della vita celati e alle volte intrappolati tra le pieghe della singola visione del mondo.
I giocatori vengono spinti a creare una comunità, non solo un gruppo; ogni passaggio effettuato al meglio, darà spunto e supporterà gli altri. Nascerà, man mano che la coesione tra i giocatori viene amplificata dalle loro stesse azioni, una collaborazione sinergica basata sulla creatività, motore creativo del gioco.
In Rebisworld™ gli spunti o incipit si genereranno durante lo sviluppo della storia e durante il confronto con i giocatori durante la fase del dibattito. L’unica cosa che viene data è la psicologia del protagonista che può essere una persona, un animale o un oggetto e siamo noi stessi a struttura la storia.
Inventare una storia è difficile? Certamente, ma scrivere dei passaggi aiutati dagli amici è facile, serve solo la voglia di divertirsi. Rebisworld™ fornisce ampio spazio alla fantasia e all’immaginazione creando una solida e semplice struttura che ci aiuta a scrivere un passaggio alla volta con le regole che ci guidano nella creazione del protagonista e delle sue avventure. Non dobbiamo essere scrittori per farlo: vogliamo solo giocare e non fare un tema come se fossi tornato a scuola. Rebisworld™ ci prende per mano facendoci vincere la tensione del piccolo foglio bianco che abbiamo davanti, quindi niente paura. Scrivendo e vivendo più storie perfezioneremo la nostra abilità di trasformare i dati in informazioni, le informazioni in conoscenza e la conoscenza in saggezza.
Rebisworld™ si differenzia dai soliti giochi perché come dinamica e struttura risponde ad una realtà ludica diversa, basata su una forte componente psicologica. Le didattiche teoriche si avvicineranno ai nostri comportamenti come mai prima d’ora, stimolando il pensiero astratto e aumentando la percezione che abbiamo del mondo: il nostro e quello al di fuori di noi.
L’unicità di Rebisworld™ è di essere il primo Psyrious Game della storia in grado di fornire alla creatività e all’immaginazione dei giocatori una solida struttura ed un semplice metodo che permette di scrivere e vivere insieme non solo una storia che prende forma passo dopo passo nello svolgersi del gioco, ma anche di riflettere sull’anima e la psicologia del protagonista.
Rebisworld™ utilizza la visualizzazione mentale tipica del life coaching insieme ai fondamenti di psicologia per creare e vivere insieme una storia che eleva le persone al prossimo livello nella propria crescita personale. Ognuno di noi ha un’identità che è l’insieme delle nostre convinzioni, con le quali interpretiamo la realtà che ci circonda, ovvero il paradigma: il nostro modo di vedere il mondo, queste convinzioni le abbiamo acquisite e continuiamo a farlo modellando il comportamento su quanto appreso da insegnamenti, esperienze dirette o persone di riferimento, i “mentori”.
I meccanismi utilizzati nei giochi devono possedere alla base una vera e propria azione di modellamento. Nel corso della nostra vita ci ispiriamo ai modelli che ci vengono presentati quotidianamente a partire dalla figura dei nostri genitori. In particolare, i fattori fondamentali che garantiscono una sua applicazione sono l’incentivare l’immedesimazione dell’utente con un personaggio che possa trasmettergli dei valori. A differenza dei Serious game che non contengono la componente psicologica, nel Psyrious game è presente e collegata alla crescita personale e alla creatività del pensiero laterale.
Nel caso del Psyrious game l’apprendimento di comportamenti funzionali alla propria crescita personale avviene facendosi ispirare dalle scelte narrative dei compagni di gioco intorno a uno o più protagonisti. Il gioco non solo invita a calarsi empaticamente nei personaggi e nelle loro sfide ma consente anche di farsi stimolare dalle strategie di problem solving pensate da tutti i partecipanti, aprendo uno spazio di riflessione sulla loro efficacia. Narrazione e visualizzazione di storie contribuiscono poi a incrementare la capacità di resilienza attraverso lo sviluppo del pensiero critico e della creatività.
Epilogo
Quello che succede dentro di noi crea ciò che accade al di fuori, per questo è importante associare una storia ad una spiegazione teorica: così la base di confronto tende ad essere la stessa. Tutte le storie sono create e anche vissute, infatti la storia è in prima persona e noi siamo spinti a pensare a come eticamente ci comporteremmo usando la psicologia del personaggio che interpretiamo e a cui siamo legati. Il personaggio dovrà rispettare questo modo di affrontare gli eventi che accadono, che sono poi i giocatori stessi che creano e sviluppano. In questo modo si sviluppano le tematiche di life-coaching.
Con Rebisworld™ aiutiamo la nostra immaginazione e quella degli altri per costruire ogni volta una storia sempre nuova che attraverso la sua natura eclettica entra nella quotidianità di tutti: è come utilizzare un corso di apprendimento in un contesto ludico e rilassato in grado di arricchirci psicologicamente in maniera creativa, un gioco divertente e interessante, ma che al tempo stesso fonte di riflessioni.
Rebisworld™ ha sviluppato un obiettivo ambizioso e originale: ridurre all’essenziale un percorso di crescita personale rendendolo un divertente gioco di cooperazione.
Intervista a Luca e Flavio
1 Luca e Flavio, benvenuti nel blog di La Scrivania Letteraria. Prima di tutto una breve presentazione per i miei lettori.
Luca M.: Buongiorno Giulia, ti sono riconoscente per l’opportunità dimostrataci. Mi chiamo Luca e sono un Art director formatomi a Milano. Ho iniziato la mia professione a Pescara e ora a Roma. Sono da sempre attratto dai diversi scenari dell’arte e della comunicazione che rappresentano un grande potenziale in costante movimento.
Flavio B.: Grazie Giulia per averci ospitato nel tuo blog, la Scrivania Letteraria. È un onore permetterci di far conoscere ai tuoi lettori quello che molti definiscono uno strano gioco, ma che in realtà è una nuova e interessante esperienza: Rebisworld™.
Mi chiamo Flavio, nato a Roma e fin da giovane mi sono sentito un cittadino del mondo per via dei tanti viaggi che mi hanno portato a conoscere culture diverse. Sono ingegnere chimico e lavoro nel settore industriale mantenendo la passione personale per la programmazione, i viaggi e la psicologia.
Durante un periodo, in cui ho vissuto in Brasile, ho conosciuto e aggiunto alle mie passioni anche le neuroscienze e più precisamente la validazione scientifica di alcuni semplici metodi che applicati nella vita di tutti i giorni, ci aiutano in un percorso di miglioramento, adattando il nostro modo di inquadrare la realtà. A seguito di questa esperienza è maturato il seme di Rebisworld™ che è germogliando ed è diventato una realtà. Oggi, la mia vocazione è quella di farlo conoscere a chiunque.
2 Come vi siete organizzati per gestire tutte le parti che hanno dato vita a Rebisworld™?
Luca M.: Tutto è partito da Flavio che ha un’ottima preparazione in vari campi: psicologia, teorie sociali e discipline scientifiche, fondamentali per l’apprendimento. Ricoprendo il ruolo di creativo ho curato l’immagine della confezione e dei contenuti dedicandomi inoltre alla comunicazione dei social; questo ha permesso di dare visibilità al progetto Playtestandolo e di fruttare le potenzialità del team building per partecipare a eventi utili alla promozione. Colgo inoltre la domanda per ringraziare Sabrina Ariganello che ha disegnato le carte dando un notevole contributo alla gestazione di Rebisworld™ e Christopher Verrocchio che sta curando la parte dei video e ottimizzando quella dei social media.
Flavio B.: Il mio lato da ingegnere si sente lusingato e chiamato in causa dalla domanda. La realizzazione di Rebisworld™ è stata un lavoro di squadra che ha richiesto organizzazione, confronti, brainstorming e tante prove sul campo con numerose presentazioni che ci hanno aiutato a rinnovare più volte gli asset del gioco.
Luca è l’Art Director del Team con una profonda conoscenza dell’arte e dell’espressione moderna. Un occhio attento a tutte le espressioni artistiche che ci circondano e un’insaziabile curiosità per musei, mostre contemporanee, libri e film di nicchia. Ha lavorato su tutta la parte grafica infondendo la sua personalità sui disegni di Sabrina e gestendo la comunicazione marketing. È lui che trova continuamente eventi a cui partecipare ed è il Talent Scout di tanti collaboratori che ci stanno aiutando tutt’ora.
Uno degli elementi più recenti è Christopher che ha un grande talento artistico e ha iniziato a coadiuvarci sulla comunicazione social; si è rivelato un aiuto indispensabile per la realizzazione di un video di cui per ora è vietato lo spoiler. Posso solo dire che a breve apriremo un canale su Youtube dedicato a Rebisworld™ e al suo “ideatore”: un simpatico Lord Scozzese professore di neuroscienze applicate. Personalmente mi sono occupato maggiormente della parte relativa alle meccaniche di gioco e alla gestione della struttura delle Carte Storia e di quelle Anima, inserendo in parte nozione riprese da libri e conferenze a cui ho partecipato e che il Team ha rielaborato e riscritto più volte prima di giungere a un’ottima forma.
3 Ora passiamo a Rebisworld™. Ovviamente la curiosità è alta, da dove è nato Rebisworld™? Qual è stata la primissima idea, la scintilla che gli ha dato vita?
Luca M.: Rebisworld™ nasce dall’incontro del tutto casuale e decisamente fortuito di due visionari che sono riusciti a combinare i propri interessi. Flavio aveva già realizzato un metodo per presentare il life coaching sotto forma di intrattenimento, ma aveva bisogno di renderlo graficamente più accattivante e il mio supporto è stato provvidenziale. La parte iconografica ha poi, anche se in parte, ispirato la struttura di Rebisworld™: i colori, il format della confezione e degli elementi. Se l’intenzione iniziale non prevedeva l’alone di mistero che caratterizza da subito la scatola ci siamo accorti che Rebisworld™ si stava lentamente descrivendo da solo considerando le aree a cui si rivolge: la psicologia, l’apprendimento, la crescita personale e il gioco di simulazione.
Flavio B.: La scintilla che ha dato vita a Rebisworld™ è la vita con la sua casualità; l’entropia che ha fuso insieme conoscenze, gamification e storytelling. Ho acquisito queste informazioni e le ho raccolte, Sabrina le ha filtrate e rappresentate in disegni semplici e chiari, Luca gli ha dato vita rendendole fruibili. L’origine di Rebisworld™ si deve principalmente e al simpatico professore Lord Wisber; uno stimato studioso scozzese di neuroscienze applicate che ha dedicato tutta la sua vita a studiare quello che suo nonno gli ha tramandato: la conoscenza antica di culture millenarie che Lord Wisber ha riletto in chiave scientifica e che oggi è raccolta in una Formula: Rebisworld™.
4 Dopo la scintilla, parliamo della struttura di Rebisworld™. Ci sono delle chicche da svelare?
Luca M.: Le idee ci sono e siamo certi che rappresenteranno un vantaggio per dare a Rebisworld™ tutta la visibilità che merita. Sceglieremo la divulgazione più opportuna, tuttavia preferiamo procedere un passo alla volta; questa esperienza ci sta dimostrando che essere cauti è un’ottima qualità, come la continua messa in discussione. Rebisworld™, come già anticipato nelle precedenti risposte, è un’esperienza di gioco differente in cui i partecipanti non trovano una trama preconfezionata, nemmeno un incipit, bensì loro stessi sono chiamati a crearle. Uno spazio ludico che ricopre i 360° dell’immaginazione e apre la soglia alla fantasia, senza dimenticarsi della realtà. Scoprire nuovi modi per affrontare l’esistenza e mettersi in gioco sulla scorta di dibattiti costruttivi sono due dei caratteri accattivanti di Rebisworld™.
Flavio B.: Una struttura semplice che ci prende per mano e ci fa vincere la paura del foglio bianco. Rebisworld™ fornisce alla nostra immaginazione una solida e semplice struttura che aiuta nel percorso di scrittura un passo alla volta. Una storia scritta in maniera cooperativa che fa riflettere sull’anima e la psicologia del protagonista.
Tutte le storie sono create e anche vissute in prima persona, voce narrante che permette un’immedesimazione pressoché immediata con la psicologia del personaggio. Giocando con Rebisworld™ ognuno di noi è portato indirettamente a fare una riflessione introspettiva che viene messa sul tavolo insieme a quelle degli altri e che vengono dibattute ed analizzate portando alla luce aspetti e valutazioni che non avevamo considerato. Questo ci aiuta a far luce e a spiegare alcuni lati della personalità che ci erano nascosti. Più il gruppo di gioco è eterogeneo più si riescono a spiegare aspetti della vita che spesso restano nascosti tra le pieghe della propria visione del mondo.
Rebisworld™ si struttura in 5 fasi principali; la storia scritta e vissuta durante il gioco si sviluppa in un arco di ventiquattro ore attraverso i seguenti passassi:
Fase 0 – IL PROLOGO
Creiamo l’ambientazione nella quale svilupperemo la storia.
Fase 1 – IL PRINCIPIO
Introduciamo il protagonista in un momento della sua vita. Descriviamo la psicologia del personaggio in modo che sia allineata alla frase della Carta Anima.
Fase 2 – LA SVOLTA
Un evento nuovo muove i sentimenti del protagonista. Raccontiamo lo stato emozionale del personaggio più allineato alla frase della Carta Anima.
Fase 3 – LA CONCLUSIONE
Il protagonista agisce e conclude la storia. Narriamo le azioni del personaggio più coerenti con la frase della Carta Anima.
Fase 4 – L’EPILOGO
Siamo nel futuro e il protagonista ricorda la storia che abbiamo creato e verrà scelto l’insegnamento più in linea con la frase della Carta Anima.
Alla fine avremo creato e vissuto in maniera comunitaria una storia che ha fatto riflettere e ha dato una spinta alla nostra crescita tramite un aumento della fiducia in noi stessi, analizzando e definendo i nostri pensieri con maggiore chiarezza.
5 Cosa consigliereste a chi intende approcciarsi a Rebisworld™?
Luca M.: Di non avere paura di provarlo e di lasciarsi andare se si vuole testare un’esperienza di gioco nuova: gli argomenti presenti in Rebisworld™ offrono l’opportunità di divertirsi imparando a conoscersi attraverso il confronto.
Flavio B.: Di avere coraggio…Scherzo. Basta la voglia di divertirsi senza la paura di dover prendere in mano una penna e scrivere. Consiglio, inoltre, di giocarci almeno tre volte in giorni diversi perché, normalmente, nell’arco di tre partite si riescono ad intravedere i meccanismi psicologici che sono al lavoro dietro le quinte. Si riesce a cogliere il valore formativo del gioco, spesso, a fine partita. Alla domanda: “Ci giocheresti di nuovo?”, la risposta è stata: “Sicuramente, ma non subito. Voglio prima far riposare i neuroni”.
6 In quanto creatori, qual è l’elemento che più preferite di Rebisworld™, quello che non modifichereste mai?
Luca M.: Il potenziale offerto dallo Psyrious Game. Con questo neologismo, di nostra creazione, si intende l’esperienza che permette l’apprendimento, in chiave psicologica, volto alla crescita personale; afferma inoltre il nostro modo di individuarci e di identificarci nel mondo attraverso le nostre convinzioni che formano un paradigma di interpretazione della realtà.
Flavio B.: Le persone. Sento spesso commenti del genere: “Questo è un gioco che giocherei solo con le persone giuste”, e concordo. Finora abbiamo giocato con moltissime persone e le esperienze sono state disparate. Posso dichiarare che il divertimento è stato presente in ogni sessione e anche le sorprese!
7 Io ho già in mente a chi regalare Rebisworld™. Voi a chi lo regalereste?
Luca M.: Agli amici che lavorano nel campo dell’apprendimento, chi possiede la passione per la scrittura… sarebbe interessante anche per coloro che operano nelle discipline psicologiche.
Flavio B.: Alle persone a cui tengo. Rebisworld™ è un’intraprendente nuova possibilità di dare valore al tempo a partire dalle persone con cui lo condividiamo. Il primo vantaggio è riscoprire noi stessi attraverso il confronto con l’altro e di sorprenderci di cosa possa invece l’altro scovare tramite noi. Personalità, individui, identità e punti di vista si fondono e si dividono senza puntare mai alla completa separazione, quanto più a una proficua collaborazione.
Guarda, guarda un po’, c’è proprio vicino a me un bel bicchiere di acqua fresca. Che disdetta che io non abbia né braccia, e nemmeno le mani, per portarlo alla bocca…ops non ho nemmeno la bocca accidenti. Ho solo dei lunghi fusti e delle belle foglie verdi circolari. Eppure niente, non ho le braccia e le mie gambe sono le radici. Ho pensato ogni tanto di chiedere a qualche strega o stregone – se esistessero come dico io! – di farmi un bell’incantesimo e trasformarmi in una persona. Chissà quante cose potrei fare! Pigramente di adagerei su un divano e rimarrei a contemplare il soffitto nelle notti d’inverno, oppure d’estate correrei fino alla sfinimento su prati verdeggianti e rigogliosi, salutando orgogliosa l’erba, prima mia sorella. Passerei il tempo ad osservare i tramonti, le albe e le notti stellate. Non avrei paura di esprimermi, di vivere a pieno ogni momento della mia esistenza.
E invece no. Mi tocca rimanere in un vaso, ad osservare la vita che posso cogliere dalla mia posizione, ma non tutto è perduto. Sono nata in questa forma per gioire delle mie salde radici, per crescere rigogliosa in un pugno di terra fertile, per ciarlare allegramente con le altre piante, mie vicine, anzi, coinquiline ed essere partecipi con il mondo nel nostro piccolo antro verde e rigoglioso.Quando sono nata, un germoglio tenero in mezzo ad altri mille, avevo paura che nessuno mi avrebbe accettata e ho cercato l’approvazione altrui, senza trovarla, poi, un bel giorno, in una notte afosa, la mia terza foglia si è aperta e in una manciata di istanti si è librata nelle sue rotondità. Ho visto, ho sentito come cresceva e io con lei. Pensate un po’…una sola foglia mi ha cambiato la vita e sapete perché? Perché è parte di me e la amo, le do valore ed è me stessa in un’altra forma, in un’altra luce, splendente e rigogliosa.
Una buona giornata Lettrici e Lettori! Oggi vi propongo in segnalazione il libro di Valentina Venturino, Racconti di personalità multiple.
Sinossi
I miei racconti non si lasciano classificare in un unico genere, spaziano in ambiti molto diversi, addirittura potrebbero sembrare scritti da più persone, da qui il titolo. Si tratta di frammenti: momenti, nella vita dei personaggi, in cui accade qualcosa che vale la pena di raccontare. Mi piace pensare che intorno a essi chi legge possa costruire una propria visione: immaginare cosa accadde prima e quale sarà il dopo, in un continuum temporale senza confini netti, che lascia spazio alla fantasia. Oltre ai racconti, ho raccolto alcune poesie.
Biografia, Valentina si racconta
“…se la pelle te la strappa una spina, ah, Valentina, pensa che era naturale, era un ti amo, una carezza venuta male”.
Il testo della canzone che le aveva dedicato la Vanoni, Valentina se lo ricordava spesso, quando le capitava qualche sfiga. Per quanto si intuissero le buone intenzioni della cantante, non è che quella frase risultasse consolatoria. Ma lei, come diceva sua madre, era una specie di fenice, capace di riemergere dalle sue ceneri più fresca di prima. Più che testarda, la si poteva definire caparbia. Incontrandola per strada non ti saresti voltato a guardarla, ma forse, camminando a occhi bassi, avresti notato il suo passo svelto. Nel vestire, cercava sempre un dettaglio che la distinguesse dalla massa. Quando era sovrappensiero aveva l’abitudine di mordicchiarsi il labbro inferiore. Gli occhi grandi, color verde bosco, erano nascosti dagli occhiali, che le davano un’aria vagamente intellettuale. Aveva provato a toglierli, ai tempi del liceo, ma tre ottici insieme quasi non erano riusciti a tenerle gli occhi aperti, mentre cercavano a turno di metterle le lenti a contatto. In pratica, una scena da Arancia meccanica e lei allora aveva concluso che ficcarsi le dita negli occhi a quello scopo era contro natura. Per anni aveva fatto esperimenti sui suoi capelli. Passati i 40, aveva finito per accettare il fatto che era assolutamente incapace di governarli e aveva optato per un taglio corto e per il castano scuro, il suo colore naturale. Quando le chiedevano che lavoro facesse, aveva due versioni da dare: una lunga e una breve. Se rispondeva: “Organizzo fiere”, di solito la gente esclamava: “Uh, che bello” e si capiva benissimo che non aveva idea di che cosa si trattasse. In effetti, in genere voleva saperne di più. Allora, quando non aveva voglia di dilungarsi o intuiva l’assenza di un reale interesse dall’altra parte, Valentina buttava lì:
“La segretaria”. Risposta infallibile per togliere a chiunque la voglia di farle domande. Trovava zen cucinare: affettare verdure per lei equivaleva a meditare. Lo stesso le accadeva quando contemplava il mare o altri paesaggi e cercava di darne la sua personale visione, inquadrandoli con la macchina fotografica per poterli rivedere a distanza di tempo. Nata e cresciuta a Milano, adorava la Settimana del Design, in cui ogni angolo della città è trasformato da installazioni e da folle di creativi eccentrici, tra cui lei si sente a suo agio. E Pianocity, quando passeggiando per strada ti capita di essere rapito dalla musica di un pianoforte, che ti trasporta altrove, facendoti per un momento dimenticare dove stavi andando. Era curiosa e aveva tanti interessi, che l’avevano indotta a intraprendere numerosi hobby e attività, traendone capacità di vario genere. Nessuna di queste, purtroppo, si poteva definire genio. Questo era sempre stato il suo grande cruccio.
Una buona giornata Lettrici e Lettori! Oggi con gioia vi presento Penne da collezione. Stilografiche dedicate ai grandi personaggi di DeAgostini. Si tratta di una collezione creata appositamente per celebrare alcuni degli emblematici personaggi della storia e della cultura attraverso una serie di penne stilografiche, oggetto ambito nelle collezioni e fulcro di un fascino immortale, un legame tra tempo, arte, genio e scrittura indissolubile.
Oggi parlo della prima stilografica, dedicata ad Alessandro Manzoni, poeta e drammaturgo conosciuto nella letteratura universale grazie ai Promessi Sposi,celebre romanzo in Italia e capolavoro dell’Ottocento. La lingua con cui venne scritto, l’italiano di impronta fiorentina, venne innalzata al ruolo di idioma nazionale proprio nel momento in cui era in corso l’unificazione del paese.
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Alessandro Manzoni
Alessandro Francesco Tommaso Antonio Manzoni nacque a Milano, allora sotto la sovranità dell’impero austriaco, il 7 marzo 1785 e morì nella medesima città, ormai parte del Regno d’Italia, il 22 maggio 1873. La sua vita ha abbracciato gli ultimi anni dell’età moderna e i primi decenni dell’età contemporanea.
Manzoni è ricordato come uno dei padri del romanticismo italiano, oltre che come romanziere; le sue composizioni più mature rientrano nel dipinto dell’autore dei Promessi Sposi, ma la sua evoluzione stilistica si è mossa dalle radici affondate nelle regole del neoclassicismo imposte dai letterati francesi del secolo dei lumi e le sue prime composizione si rifacevano ai canoni classici di Virgilio e Orazio.
Manzoni in ambito letterario, come Verdi in quello musicale, furono figure fondamentali nella genesi dello spirito patriottico italiano. Il romanzo I Promessi Sposi, poteva in effetti essere letto in termini di rivendicazione dell’identità nazionale in chiave antiasburgica; nel caso del romanzo gli spagnoli erano metaforicamente assimilabili agli oppressori austriaci.
Elementi che fecero parte della formazione di Manzoni furono il razionalismo, il rigore concettuale e gli intellettuali illuministi. Egli fu in grado di esaltare la passionalità dei temi romantici senza trascurare l’eleganza formale. La letteratura colta da Manzoni non era una forma di svago, bensì un mezzo per comunicare un’esperienza spirituale grazie a una ben governata espressività che assicurava la bellezza dell’opera, una sorta di dominio intellettuale del sentimento.
La penna
A ispirare il disegno di questo pezzo è stato lo stile di Manzoni, razionale, rigoroso e capace di esaltare i temi romantici in chiave intellettuale. Il colore rosso è dettato e riprende l’archetipo simbolico della passione patriottica, della forza e del coraggio che ricorda il medesimo colore delle truppe garibaldine; la doratura rimanda all’ascendenza militare e dona alla stilografica un’eleganza lineare e lucente.
Scheda tecnica:Alessandro Manzoni (1785-1873)
Materiali: metallo e acrilico
Colori: oro e rosso traslucido
Forma: cilindrica, lievemente rastremata alle estremità, rivestite da cupolette schiacciate in metallo dorato sia in corrispondenza del fondello che del cappuccio da cui nasce il fermaglio. La sezione nera è separata del rosso intenso del fusto della veretta dorata che serve a fermare il cappuccio ed è rifinita da un altro anello anch’esso dorato.
Fermaglio: in metallo dorato, incastonato sulla sommità del cappuccio di cui costituisce l’elegante compimento, si flette e discende esibendo una fenditura longitudinale fino alla protuberanza nascosta.
Anello del cappuccio: in metallo dorato, combacia in spessore con la banda al vertice dello stesso elemento.
Pennino: in acciaio, lungo 18 mm, rifinito lungo i bordi da dorature eleganti.
Dimensioni: 13,5 mm di lunghezza e 12,7 mm di diametro.
Chiusura: a pressione.
Per iniziare questa stupenda collezione, seguite questo LINK! Direttamente a casa riceverete il fascicolo dedicato a Penne da collezione e il fascicolo monografico dedicato alla penna ispirata all’autore, con approfondimenti sulla vita dell’autore, la scheda tecnica della stilografica e la storia di questo oggetto tanto affascinante ed elegante!
L’aria, mia per un attimo e subito dopo del mondo.
Il tempo, a cui ho lasciato ogni istante, passa, loquace alle volte, troppo rapido altre.
Aspetto.
Aspetto che in esso riesca a realizzarmi e a prenderne tra le mani una manciata, per farne buon uso.
Attendo.
Attendo che le maree salgano e scendano per permettermi di percorrere la mia strada, non sempre chiara e nemmeno limpida, a tratti oscura, per certi versi diabolica, ma mai scontata, forse un po’ quotidiana, pur sempre inaspettata.
Rimango seduta, in un angolo o su una panchina, ad aspettare che il cielo diventi terso o coperto di nubi. Immagino un mondo diverso, simile a questo, mentre aspetto.
Scruto ciò che cambia e ciò che rimane impassibile e immobile. Nelle ore più buie e nei momenti più profondi, rimango basita dalla moltitudine di caratteri e di colori che impregnano l’attesa, che soddisfano i sensi, in cui ci si può immergere, perdendo un po’ la coscienza di noi stessi.
Una mente piena di domande innalza il pensiero, ma ci rende schiavi dei nostri rimorsi e di questioni a cui forse non otterremo mai risposta se non con l’esperienza. Quindi che bisogno abbiamo di tanto arrovellarci? Tabula rasa ogni tanto bisogna fare.
L’aria muove i tuoi petali dorati che profumano di caldi amori e di giornate soleggiate tra giardini bucolici e onde di maree leggiadre. Lo stelo si allunga smeraldino fluttuando insieme ad api di nettare affamate.
Giglio in fiore danzi in brezze di misteriose montagne, osservi il giardino, tuo luogo di vita e di gioia. Attendi che a te si accompagnino rose e girasoli per celebrare la natura, nutrice dei tuoi colori.
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